Metro Misterbianco-Paternò, per la realizzazione due grandi aziende

Sono WeBuild Italia e Consorzio Stabile Sis Scpa ad aver fatto pervenire alla Ferrovia Circumetnea, ente appaltante, le offerte per la realizzazione della nuova tratta della metropolitana di Catania da Misterbianco a Paternò.

Lo ha reso noto il Direttore Generale di Fce, Ing. Salvo Fiore, non nascondendo la soddisfazione per l’interesse suscitato in aziende così importanti del settore. Si tratta do un appalto integrato, che prevede sia la progettazione esecutiva che la successiva realizzazione delle opere, per un importo di circa 672 milioni di euro. La tratta della metropolitana in questione avrà un’estensione di 11,5 chilometri, la metà dei quali completamente sotterranei, e prevede 5 fermate:

  • Gullotta
  • Belpasso – Piano Tvola
  • Valcorrente – Etnapolis
  • Giaconia
  • Paternò Ardizzone

Con questa tratta, considerando, sul fronte opposto, la realizzazione della tratta Stesicoro-Aeroporto, la metropolitana di Catania disporrà di una linea lunga circa 30 chilometri (ai quali, in futuro, se ne aggiungeranno altri 15 con la tratta Paternò-Adrano).
Trattandosi di opere nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’orizzonte temporale di riferimento è il 2026, per quanto la storia di queste infrastrutture nel nostro territorio insegna che, purtroppo, si rivela sempre molto difficile riuscire a rispettare la programmazione temporale. Si spera che quest’opera abbia più fortuna.

Per quanto la metropolitana abbia senz’altro il vantaggio di una maggiore capillarità nel territorio, con un numero maggiore di fermate passeggeri rispetto alla linea di superficie della Circumetnea, non è passato a molti inosservato il fatto che mentre a sud si realizzerà un’opera importante, con la metropolitana che attraversa la città densa su un percorso nuovo e arriverà sino all’aeroporto passando anche da quartieri popolosi come il Fortino e Librino, sul fronte Misterbianco-Paternò, invece, un collegamento ferroviario esiste già, ed è proprio quello della Circumetnea, il cui servizio si è visto però molto ridotto negli ultimi anni.
Ci si chiede, pertanto, se non sarebbe forse stato più utile immaginare il capolinea della metropolitana meno distante dal centro (ad esempio in zona Valcorrente-Etnapolis), realizzando quindi qui il previsto deposito-officina dei treni invece previsto a Paternò, e contestualmente potenziare il collegamento su ferro già esistente in superficie per Paternò e i restanti paesi pedemontani. Contestualmente, programmazione e stanziamenti si sarebbero potuti così concentrare sui più necessari collegamenti tra il centro di Catania e l’hinterland settentrionale e orientale. Ma su questo fronte non ci sono progetti pronti (a parte l’importante tentativo, a oggi fallito, di EtnaRail) e un’azienda di trasporto alle spalle: condizioni purtroppo mancanti ma la cui necessità emerge, ad esempio, nel Pums di recente adozione da parte della Città Metropolitana di Catania che forse pone le basi, finalmente, affinché ora -ormai assodata la realizzazione della metropolitana almeno da Paternò a Fontanarossa, passando dal centro di Catania- ci si concentri sulle altri direttrici scoperte e, oltretutto, più impellenti per agevolare la mobilità nell’area metropolitana di Catania.

Condividi

Post correlati

9 Thoughts to “Metro Misterbianco-Paternò, per la realizzazione due grandi aziende”

  1. Giodi 61

    Si continua assiduamente a chiamarla Metropolitana di Catania mah.!
    Circumetnea parzialmente interrata ,lato sud,direi è la definizione esatta !

  2. Melo Verde

    sbagliatissimo, quella di Catania è una vera metropolitana pesante come a Roma e Milano… le metro leggere ed i treni di superficie sono altra cosa

  3. giodi 61

    …infatti copre tutta la città in largo e in lungo …ma mi faccia la cortesia non dica eresie !chiamiamo le cose con il proprio nome !

  4. giodi 61

    …una funzionalità,quella della Metropolitana , che viene apprezzata dai cittadini i quali fanno la fila per salire sui treni …finalmente si lasciano a casa le auto ; il traffico cittadino con gli ingorghi causati rimane solamente ricordo .Peccato che è un sogno

  5. Anonimo

    sono d’accordo con lei, hanno come al solitro approfittato dei finanziamenti, e tutti al nord senza pagare penali di ritardo…il covid come scusa,che non esiste

  6. Salvatore M.

    A me dispiace per questa città che per via di una quasi arroganza di fce, o del mancato coordinamento da parte dell’amministrazione comunale/regionale, sembra voler agganciare la linea metropolitana a quella già esistente in superficie, invece di concentrarsi a crescere come una VERA linea metropolitana (quindi con più linee che intercorrono tutta la città) volendo quasi recuperare la liena ferrata in superfice. Per lo stato attuale dei progetti a me pare quasi uno spreco di fondi pubblici, visto che si potrebbe potenziare la linea ferrata magari elettrificandola o sperimentando nuove tecnologie ibride (eg Idrogeno) e contestualmente costruire nuove linee che colleghino i punti critici e trafficati della città. E sopratutto incrementando l’offerta della ferrovia stessa. Ricordo che fce ad oggi non effettua corse domenicali e nei festivi (per le linee extraurbane) come se per loro il trasporto PUBBLICO si fermasse…

  7. giodi 61

    D’accordissimo con la disamina di Salvatore M. ; la realizzazione della metro’ ,indubbiamente apprezzabile opera ,va da sé criticata per la poco razionalità nell’essere funzionale alla città Metropolitana di Catania

  8. Carmelo

    Mah, non so quale utilità possa avere il percorso sino a Paternò, la linea andava estesa sino a Misterbianco e poi andava progettata una seconda linea che attraversava Catania da nord a sud, con almeno una fermata nel rione Barriera e un’altra in un comune limitrofo dell’hinterland (Sant’Agata li Battiati ad esempio).

  9. giodi 61

    Concordo pienamente con la disamina di Carmelo…infatti mi sono già espresso precedentemente definendola la metropolitana di Catania, al momento,una semplice Fce sotterranea .

Lascia un commento