Fontanarossa e Comiso, crescita a rischio per la riduzione dei controllori di volo. Torrisi: «Così si vanificano gli investimenti infrastrutturali»

Il 2017 dell’Aeroporto di Catania è stato accompagnato da una crescita costantemente a doppia cifra: tra tutti gli scali italiani, quello etneo, nel primo semestre è stato il migliore per tasso di crescita. Dopo i record estivi di presenze (1.015.000 gli utenti nel solo mese di agosto), entro fine anno, secondo le previsioni di traffico, anche la barriera dei 9 milioni verrà superata.

Lo sviluppo di Fontanarossa potrà essere accompagnato da strategici investimenti infrastrutturali  in air side e in land side del valore di 95 milioni di euro pianificati per il quadriennio 2017-2020 grazie alla formalizzazione del Contratto di Programma fra SAC ed ENAC. A questo proposito si ricordi l’aggiudicazione dei lavori di conversione del centro polifunzionale agroalimentare e turistico “Norma” in Terminal dedicato alle partenze.

Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac, durante la conferenza “Crescere con le infrastrutture in Sicilia”, organizzata dal dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Catania, ha lanciato un allarme circa il futuro prossimo del sistema aeroportuale di Catania e Comiso a seguito della paventata riduzione del numero dei voli in virtù del sistema di controllo del traffico aereo che, nella Sicilia orientale, viene gestito in sinergia tra la torre di controllo dell’ENAV di Fontanarossa e l’Aeronautica Militare di Sigonella.

Esiste infatti un accordo tra lAeronautica militare (Am) e l’Ente nazionale per l’assistenza al volo (Enav) sulle procedure per il servizio di assistenza al volo tra ‘Catania Avvicinamento’, gestito da militari di Sigonella, e la torre di controllo civile dell’aeroporto internazionale Fontanarossa.

Attualmente le limitazioni imposte prevedono complessivamente venti movimenti orari per l’aeroporto di Fontanarossa e quello di Comiso. Per fare un esempio, nei due aeroporti in totale possono atterrare dieci aerei e decollarne altri dieci ogni ora, oppure ne possono atterrare diciotto e decollare due, sempre nel giro di sessanta minuti.

Questa operatività dipende anche dal numero di personale addetto al controllo voli, attualmente destinato a diminuire a causa della prevista riduzione del personale preposto dell’aeronautica militare. Ciò comporterebbe, quindi, una riduzione del numero dei voli con conseguente decremento del traffico aereo (e quindi di passeggeri) nei due aeroporti, vanificando di conseguenza gli sforzi compiuti fino ad adesso per la promozione e successiva realizzazione di nuove infrastrutture, come ad esempio la nuova pista dell’aeroporto di Catania.

«Abbiamo interessato le istituzioni per darci rapidamente una mano affinché vengano risolti i problemi legati ai movimenti aerei, dando all’Aeronautica Militare la disponibilità di uomini e mezzi per poter espletare quelli che sono i loro compiti, perché altrimenti non ha più senso andare a fare tutti gli investimenti già programmati» – ha sottolineato l’Ad Nico Torrisi

Diventa quindi indispensabile, per poter mantenere il crescente traffico dei due aeroporti, che Aeronautica Militare abbia la possibilità di impiegare nuovo personale di controllo voli sull’aeroporto di Sigonella, tale da consentire, nel breve termine, un numero di almeno trenta movimenti orari per i due aeroporti di Fontanarossa e di Comiso.


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