Storia dei treni della metropolitana di Catania

Ci siamo già occupati, in passato, del materiale rotabile impiegato dalla Ferrovia Circumetnea per l’esercizio della metropolitana di Catania. Ma gli anni passano e la storia si arricchisce. Pertanto, pubblichiamo di seguito un esaustivo excursus che ci ricorda quali sono stati e quali sono i treni che hanno percorso e percorrono i binari dell’unica metropolitana siciliana, con il contributo di Vincenzo La Rosa, autore e curatore della pagina Facebook Ferroviere Reporter.

  • Le elettromotrici in comodato d’uso
Una delle elettromotrici umbre in arrivo alla fermata FS, oggi soppressa
Una delle elettromotrici umbre in arrivo da Catania Porto alla fermata FS, oggi soppressa

All’apertura della metropolitana, il 27 giugno 1999, i nuovi elettrotreni M.88 di costruzione Firema, in costruzione appositamente per la nuova metro etnea, non erano ancora pronti; pertanto, allo scopo di poter aprire l’infrastruttura nell’attesa dei primi esemplari, la Ferrovia Circumetnea prese in comodato d’uso tre elettromotrici di costruzione Stanga-TIBB, provenienti dalla Ferrovia Centrale Umbra, immatricolate originalmente E. 105, E.109 ed E. 110. La Fce commissionò alla Firema l’adattamento per l’utilizzo in ambito metropolitano e, quindi, dalle tre elettromotrici furono soppressi gli originali comparti bagagliaio e le ritirate; inoltre anche le porte furono modificate, al fine di renderle idonee per l’incarrozzamento a raso.
Tali rotabili furono dotati di una nuova livrea con applicato il logo aziendale di Fce sui frontali e sulle fiancate e ricevettero nuove numerazioni identificative, venendo immatricolati E. 101, E. 102, E.103 denominati rispettivamente “Bellini”, “Verga” e “Martoglio”, nomi di tre illustri catanesi provenienti dal mondo della musica operistica, della letteratura e del teatro.

  • La consegna dei primi, nuovi elettrotreni Firema “M.88”
L’elettrotreno M.88-02, denominato ”Beatrice”, in arrivo da Galatea alla fermata FS, oggi soppressa

Nel 2000 vennero consegnati i primi quattro esemplari dei nuovi elettrotreni M.88, denominati “Norma”, “Beatrice”, “Elvira” e “Zaira”, nomi dei principali personaggi femminili delle opere di Vincenzo Bellini, i quali iniziarono ad espletare il loro servizio a partire dall’anno successivo.

il 6 giugno 2008 venne consegnato il quinto esemplare, denominato “Rita”, in ricordo della giornalista catanese Rita Privitera, rimasta vittima nel luglio del 2005 in un attentato terroristico a Sharm el-Sheikh.

Successivamente venne consegnato anche il sesto esemplare, denominato “Agata” in onore della Santa Patrona catanese.

L’elettrotreno M.88-08, denominato ”Donatello”, in sosta alla stazione di Catania Porto

Nel 2011 vennero consegnati gli ultimi due esemplari, l’M.88-07 e l’M.88-08, denominati rispettivamente “Brigante” e “Donatello”, in ricordo del fenomeno del brigantaggio, e in particolare di Carmine Crocco, detto, per l’appunto “Donatello”.

La denominazione dell’elettrotreno Firema M.88-08

Dopo qualche anno, agli elettrotreni M.88-07 ed M.88-08 furono rimosse le rispettive denominazioni.

  • Le caratteristiche tecniche degli M.88
Gli interni dell’elettrotreno M.88-02, denominato Beatrice

Gli M.88 sono degli elettrotreni binati, composti da due casse unite fra loro in modo semipermanente, mediante una barra di trazione, con una lunghezza totale di circa 40 metri. Ciascuna delle due casse è munita di una cabina di guida all’estremità, ma le due casse non sono comunicanti fra loro, il che significa che una volta saliti dentro, non ci si può spostare fra una cassa e l’altra.

Ogni cassa dispone di otto porte ad espulsione per ogni fiancata, per cui per ogni elettrotreno ci sono 32 porte per i passeggeri. Ogni esemplare dispone di una capacità di 442 posti, di cui 72 a sedere.

  • Il progetto di revamping per gli M.88

Dopo alcuni anni di servizio, per gli M.88 era in progetto un intervento di revamping, il quale li avrebbe resi più moderni, tuttavia questo progetto non ebbe seguito e, fino ad oggi, tutti gli elettrotreni della medesima serie si trovano nelle condizioni originali.

  • Gli ultimi arrivati: i Titagarh Firema CT0
L’elettrotreno CT1.CT2-001, denominato ”Agatha”, alla fermata di Stesicoro

Nel 2021 è stato consegnato il primo nuovo elettrotreno di costruzione Titagarh Firema, facente parte della serie “CT0”, il quale è stato immatricolato “CT1.CT2-001, denominato “Agatha”, naturalmente sempre in onore della santa patrona di Catania, entrato in servizio passeggeri il 1° aprile 2022.

Il 4 luglio 2022 è entrato in servizio il secondo elettrotreno, immatricolato “CT1.CT2-002, denominato “Barbara” in onore di Santa Barbara, protettrice dei Minatori e, in generale, di chi lavora in galleria.

Il 16 settembre 2022 è entrato in servizio il terzo elettrotreno, immatricolato “CT1.CT2-003, ed è stato denominato “Carmela”.

Il 27 gennaio 2023 è stato inaugurato il quarto elettrotreno, immatricolato “CT1.CT2-004, ed è stato denominato “Lucia”; è entrato in servizio successivamente all’inaugurazione.

Il 5 maggio 2023 è stato inaugurato il quarto elettrotreno, immatricolato “CT1.CT2-005, ed è stato denominato “Maria”; è entrato in servizio successivamente all’inaugurazione.

ll 26 maggio 2023 è stato consegnato il sesto treno, immatricolato “CT1-CT2.006”, il quale è stato presentato al pubblico, presso la stazione di Stesicoro, il 15 settembre dello stesso anno, entrando in servizio viaggiatori lo stesso giorno, ed è stato denominato “Anna”.

Nei prossimi mesi la metropolitana di Catania si doterà di ulteriori quattro treni della stessa serie, il primo dei quali è già in fase di pre-esercizio.

  • Le caratteristiche tecniche dei CT0
Gli interni dell’elettrotreno CT1.CT2-001, denominato Agatha

Esattamente come per gli M.88, anche questi nuovi elettrotreni sono composti da due casse unite fra loro (costruite in lega di alluminio), e ciascuna di esse è munita di una cabina di guida all’estremità. Tuttavia, a differenza degli M.88, questi hanno le due casse intercomunicanti, ma questa non è l’unica differenza: ogni porta ha i tasti per l’apertura delle porte. Inoltre, all’interno del treno, sopra ad ogni porta, è presente un display informativo, il quale mostra in tempo reale la posizione attuale del convoglio. Sono presenti gli annunci sonori, i quali indicano informazioni utili durante il tragitto quali, ad esempio, la prossima fermata, le corrispondenze o il lato di apertura delle porte, inoltre sono a disposizione degli utenti postazioni di ricarica elettrica, anche tramite prese USB, e alloggiamenti portabagagli in previsione del futuro arrivo in aeroporto della metropolitana.

Esattamente come per gli M.88, anche le porte per ogni cassa sono sempre 16, e anch’esse sono ad espulsione.
Ogni elettrotreno “CT0” dispone di 420 posti, di cui 64 a sedere, con spazi riservati per biciclette o sedie a rotelle (presenti anche negli M.88).

Su ogni rotabile “CT0” sono installati due convertitori di trazione bistadio, con chopper e inverter IGBT a ventilazione naturale, con controllo a microprocessori, che alimentano ciascuno un carrello bimotore.
Tutti i carrelli (bimotori), sono dotati di ruote elastiche, di sospensione primaria con molle di acciaio, e di sospensione secondaria pneumatica; inoltre essi hanno due freni a dischi per ogni asse.

Le cabine di guida ed i compartimenti passeggeri sono dotati di impianti di climatizzazione separati. Alle estremità della unità di trazione vi sono organi di aggancio automatico integrale.

  • Gli elettrotreni M.88 sospesi dal servizio
L’elettrotreno M.88.04, denominato Zaira, accantonato presso il deposito locomotive di Catania. Dietro ad esso si trova l’M.88-05, denominato Rita

Con l’immissione in servizio dei nuovi elettrotreni della serie “CT0”, i rotabili della serie M.88 stanno venendo progressivamente messi fuori servizio. Gli elettrotreni M.88.04 ed M.88-05 sono attualmente accantonati presso il deposito locomotive FS di Catania e, stando ad un documento ufficiale, l’elettrotreno M.88-05 dovrebbe essere ripristinato al servizio viaggiatori, mentre l’M.88-04 è stato accantonato definitivamente, forse “sacrificato” per fornire i pezzi di ricambio agli altri elettrotreni. Le altre unità restanti sono funzionanti e si alternano fra alcune soste nelle due stazioni estreme e qualche servizio, anche se ultimamente, quando si viaggia in metro, quasi sempre si notano solo i nuovi elettrotreni “CT0”.

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