La stazione della metropolitana di Catania denominata “Cibali”, realizzata nell’omonimo quartiere, in corrispondenza della vicina stazione della Ferrovia Circumetnea, avrebbe dovuto aprire nel 2017 insieme alle altre tre nuove fermate della tratta Borgo-Nesima ma probabilmente non sarà completata neanche in questo 2019.
Diverse, nel tempo, le ragioni del ritardo: inizialmente dovuto ad aspetti di carattere tecnico, per via delle infiltrazioni d’acqua che caratterizzano quest’area di Catania, successivamente è stata la crisi Tecnis -la ditta che ha in appalto la realizzazione dell’opera- a rallentare ogni operazione, tant’è che per parecchi mesi, pur non consecutivi, i lavori di completamento non sono stati portati avanti e il cantiere è stato aperto a singhiozzo.
Adesso l’aspetto societario è finalmente stato risolto, l’impresa c’è (la Tecnis è stata rilevata da una società avellinese, la D’Agostino) ma riaffiorano i vecchi problemi: le infiltrazioni nella struttura. Per completare la struttura mancherebbe poco: appena due mesi intensi di lavoro, che contemplerebbero anche l’installazione di tutti gli impianti, compresi ascensori e scale mobili, che si trovano già all’interno del cantiere. Se non si procede subito è per prudenza: nessun impianto verrà montato se prima la struttura non sarà messa in sicurezza dalle infiltrazioni ed è per questo che la struttura è stata e sta venendo sottoposta a una serie di iniezioni di isolante.
A questo punto, la tempistica è data dalla risposta dell’acqua: bisogna attendere un periodo ragionevole per verificare il buon esito delle iniezioni, sperando che le infiltrazioni non affiorino in altri punti della struttura, altrimenti occorrerà ripetere l’intervento (e attendere nuovamente la verifica).
Cauto ottimismo da parte dei tecnici e dei vertici della Fce: senza ulteriori intoppi, la stazione dovrebbe aprire entro i primi mesi del 2020. Ma la tempistica certa -che poi è quella relativa al montaggio degli impianti e delle rifiniture- si conoscerà solo quando la struttura potrà dirsi finalmente messa in sicurezza sotto il profilo idrogeologico.
Mobilita Catania ha visitato il cantiere di Cibali insieme con il Direttore Generale della Fce, Ing. Salvatore Fiore, l’Assessore Regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, e il Sindaco di Catania, Salvo Pogliese.
Ecco le immagini:
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Sicuramente la prudenza in questi casi è d’obbligo. Ma allora mi chiedo: ma chi ha redatto il progetto della Metropolitana, non sapeva che il quartiere di Cibali è caratterizzato da questa presenza di fonti d’acqua dolce? Se è così è molto grave, perché non si può sfidare la natura per realizzare opere pubbliche di questa grande portata. Già di per sé è stato sbagliato il fatto che la Metropolitana di Catania sia stata concepita come progetto di interramento della linea ferroviaria a binario unico della FCE, addirittura fino a Paternò, lasciando escluse ampie zone della Città – che vista la mole di traffico insostenibile, di un treno sotterraneo ne avrebbero bisogno – ma il voler interrare la stazione di Cibali lo è stato ancora di più, e lo abbiamo visto.
Ormai l’opera è in fase di avanzamento, quindi la messa in sicurezza per evitare infiltrazioni d’acqua nella costruenda Stazione di Cibali, qualora verrà aperta al pubblico, è necessaria, ma potrebbe non essere del tutto sufficiente. Penso infatti che questi problemi si protrarranno anche dopo la sua apertura e perciò una volta aperta al pubblico, la stazione andrà monitorata costantemente da parte dei tecnici della FCE. Intanto speriamo che verrà aperta, dato che la sua ubicazione fa sì che riveste un’importanza non indifferente per la zona.
Gentile rossaazzurro95, approfitto di questo recente post, per permettermi, se me lo consente, alcune osservazioni su quanto da Lei espresso, anche in precedenti interventi. Mi sembra di notare una certa contrarietà verso il progetto della maetropolitana ed in particolare verso la sua espansione in direzione Paternò e in generale verso la sua realizzazione sotterranea. Le vorrei far notare che, se è vero che in generale, ogni giorno accedono a Catania, migliaia di veicoli e centinaia di migliaia d persone, da tutte le direzioni, una parte consistente arriva ANCHE dalla statale 121, proveniendo da Paternò e Misterbianco. Migliaia di persone che, per ragioni di studio o lavoro, si recano quotidianamente a Catania, per le quali un collegamento ferroviario metropolitano, costituirebbe sicuramente in alternativa veloce ed economica al trasporto su gomma, e aiuterebbe a smaltire molto del traffico sulla suddetta statale con benefici, anche in termini di sicurezza, su una strada tristemente famosa per numerosi incidenti. Andrebbe anche considerato che, l’estensione fino a Paternò, servirebbe anche ai numerosi pendolari provenienti da i comuni servisti dalla statale 121 in direzione Bronte, che potrebbero lasciare l’auto al capolinea e raggiungere la città in metro. Se riflette su questi aspetti, vedrà che l’opera in se non è del tutto inutile ma esattamente il contrario. Ciè che si può obbiettareriguarda piuttosto le priorità di di realizzazione: sarà d’accordo con me, suppongo, che sarebbe stato meglio procedere prioritariamente con la tratta Stesicoro – Aeroporto piuttosto che con la Monte Po’ – Misterbianco.
Venendo invece al secondo punto e cioè alla scelta di procedere interrando, come del resto qualsiasi metropolitana degna di questo nome, ritengo che questa soluzione sia SEMPRE preferibile alla linea di superfice, per i motivi che di seguito elencherò. Distanza e velocità : stante che una retta rappresenta la distanza minima tra due punti, le linee sotterranee possono procedere molto più in linea retta di quanto si possa fare in superifice, con l’effetto di poter ottenere anche una velocità media superiore; sicurezza: le linee sotterranee: non incrociando strade, ponti, attraversamenti pedonali, pascoli e quanto altro è possibile trovare in superfice, sono decisamente più sicure ; minor mpatto ambientale e paesaggistico: su questo punto non credono che si debbano fornire ulteriori spiegazioni. Al di là di quelle che possano essere le mie considerazioni, è oggettivo che le linee sotterranee sono le più utilizzate in tutto il mondo per il servizio ferroviario metropolitano e una ragione ci deve pur essere. In questo post, Lei pone l’accento su eventuali errori di progettazione della stazione Cibali e sul problema delle infiltrazioni d’acqua: si tratta di un problema molto comune alle linee sotterrane ma anche allo scavo di gallerie stradali. Ci sono i mezzi per risolverlo, senza dover rinunciare ai vantaggi dell’interramento: a Londra, Parigi, Berlino, per fare degli esempi, le metropolitane passano, anche più volte sotto i rispettivi fiumi che bagnano le suddette città: possiamo pensare che non abbiano problemi di infiltranzione? Ho avuto modo di constatare che se anche vi sono, le stazioni sono comunque sotterrane e non vi è traccia di umidità.
Un’ultima considerazione: mi sembra di ricordare, mi corregga se sbaglio, che in precedenti interventi, Lei accennava alla possibilità di continuare ad utilizzare la vecchia linea di superfice della tratta Monte Po – Paternò, in luogo della quella in via di rrealizzazione, adducendo, fra i vari motivi, anche la possibiltà di contemplare il paesaggio. Motivazione senza dubbio romantica che denotea in Lei una certa sensibilità. Avrei due osservazioni al riguardo, una tecnica: l’attuale linea di superfice, credo che, in termini di progettazione, risalga a prima della seconda guerra mondiale o forse all’immediato dopoguerra. In entrambi i casi, presenterebbe limiti tecnici e strutturali che si scontrrebbero che le necessità di rapidità e sicurezza, cui accennavo precedentemente Migliorare e adeguare la linea esistente probabilmente avrebbe un rapporto costo/benefici negativo. Seondariamente mi permetto di far notare che l’utenza tipica della metrpolitana, sarà prevalementemente formata da pendolari, i quali, è ragionevole pensare, siano più interessati ad un servizio veloce ed efficiente, piuttosto che a guardare il, pur apprezzabile, panorama. Concludo questo mio, ad onor del vero, fin troppo lungo intervento, auspicando che il progetto della metropolitana, pur perfettibile, venga al più presto realizzato e che la vecchia linea della Circumetnea, venga utilizzata a scopi turistici, come già in parte avviene, magari con l’utilizzo di mezzi d’epoca per una maggiore attrattiva.
Egregio giampippo, la ringrazio per le questioni che mi sta ponendo e le rispondo ben volentieri.
– La mia contrarietà alla realizzazione della tratta metropolitana Misterbianco-Paternò deriva da alcuni fattori, oltre a quelli di cui ha fatto cenno. Innanzitutto va in pieno contrasto con il significato di “metropolitana”, che secondo la Treccani è un “Sistema di trasporto su rotaia, che utilizza una sede propria, indipendente dalla viabilità ordinaria, per gran parte sotterranea (soprattutto nel tratto urbano), ma anche in superficie o, talora, sopraelevata, destinato al trasporto rapido di grandi masse di viaggiatori nelle città e nelle aree metropolitane”. A Misterbianco termina il confine occidentale dell’area metropolitana catanese e di conseguenza logica vuole che la tratta si concluda lì, non a Paternò, che è in provincia di Catania, ma non fa parte dell’hinterland catanese, anche perché si trova a ben 20 km di distanza. In secondo luogo, trovo sbagliato pensare di realizzare la metropolitana fino a Paternò lasciando escluse altre zone della città di Catania che avrebbero bisogno di una linea ferroviaria sotterranea. Sono dell’idea che va realizzata una seconda linea che incroci con quella attualmente esistente, e attraversi quella parte occidentale che attraversi i Viali e giunga fino a Piazza Europa, per collegare poi i comuni dell’hinterland più vicini come Tremestieri-Canalicchio, Battiati e Gravina.
-Il pendolarismo di cui Lei parla, viene perlopiù da Misterbianco, da Piano Tavola in poi è molto scarso, e lo so perché più volte ho viaggiato con la littorina della FCE.
-Sulla stazione di Cibali ho solo espresso preoccupazioni relativamente suoi problemi strutturali, vista la presenza di falde acquifere nell’area in cui sorgerà. Spero solo abbia ragione Lei e che questi problemi verranno risolti, perché a parte tutto è una vergogna che per questa stazione c’è sempre il rinvio della sua apertura. Però è evidente che ci sono state negligenze da parte dei progettisti.
-Concordo pienamente sul fatto che va data assoluta priorità alla realizzazione della tratta Stesicoro-Aeroporto di Fontanarossa.
Gentile rossoazzurro095, Lei ha perfettamente ragione, nel far notare che il futuro, si spera, capolinea della metro a Paternò si porrebbe fuori dall’area metropolitana propriamente detta e istituzionalmente definita, tuttavia occorre tenere conto di alcuni fattori storici, pratici e burocratici esistenti. La metropolitana catanese viene di fatto a sostiruire in buona parte un servizio già esistente e cioè la ferrovia CIrcumetnea e questo viene reso dalla FCE che è, mi corregga se sbaglio, un ente regionale e non comunale/metropolitano. E’ palese che la FCE, per adempiere al proprio contratto di servizio, deve e dovrà fornirne uno almeno equivalente alle tratte esistenti. In questa ottica, l’arrivo della metropolitana a Paternò, costituisce un ammodernamento del servizio già esistente e non è da escludere che in futuro, questo adeguamento della linea, possa essere ulteriormente esteso. Naturalmente possiamo anche discutere se la scelta di far gestire il servizio di traporto metropolitano, prevalentemente urbano, ad un ente nato per fornirne uno quasi totalmente extraurbano, sia stata corretta o meno, ma, ne converrà, sarebbe pura accademia.
Concordo decisamante con Lei sul fatto che sulla necessità di creare un sistema di traporto rapido, sull’asse Nord – Sud, servendo i comuni dell’hinterland a partire da Mascalucia in giù, servizio del quale neppure si parla in termini almeno progettuali. Si accennava, in interventi precedenti, al progetto Etnarail: senza entrare nei meriti tecnici e funzionali del progetto, mi sembra di aver letto, nei mesi scorsi, che l’azienda promostrice dello stesso, abbia qualche problema giudiziario in atto. Cose che capitano agli imprenditori, specie se siciliani.
Sulla stazione Cibali mi reputo abbiastanza fiduciiosp, anche se, come Lei fa giustamente notare, vi sono sicuramente stati errori in fase di progetto e realizzazione.
Non dimentichiamo che comunque siamo a Catania, dove ci sono voluti 20 anni per far proseguire la prima tratta della metropolitana ed in questa terra, per quanto sia doloroso dirlo, consideriamo un grande successo quando un progetto viene portato a termine. Le cose che altrove sono normalità qui appaiono come straordinarie.
Caro Giampippo, Lei auspica che il progetto della metropolitana fino a Paternò venga realizzato il prima possibile, io ovviamente di no. Come ha ben evidenziato, Paternò non fa parte dell’area metropolitana catanese, e lasciando perdere il fatto che la FCE è controllata dal Ministero dei Trasporti, e non dal Comune o dalla Regione, non è ragionevole un’unica linea metropolitana così lunga. Oggi con la tratta in funzione Stesicoro-Nesima, il tempo medio di percorrenza è di 15 minuti, se si facesse una tratta Aeroporto Fontanarossa-Paternò, i tempi si allungherebbero ad almeno il doppio. Ha senso tutto ciò? Secondo me, no. E’ vero che il progetto risale al 1986, ma non per questo non può essere rivisto e fare in modo che la metropolitana si fermi a Misterbianco, dove si può benissimo stabilire il capolinea e dove realizzare il deposito dei treni, cosa che può essere fatta ancora meglio a Fontanarossa. Lei che è un lettore molto attento, avrà sicuramente letto la proposta da me pubblicata qui su questo sito dal titolo “Un people mover per collegare Lineri alla metropolitana di Catania” (di cui ringrazio lo Staff di Catania Mobilita per averlo pubblicato), in cui faccio notare come l’esclusione totale della stazione in superficie FCE di Lineri dal progetto di interramento non sia stata giusta, essendo più vicina a Catania che a Misterbianco, e che per ovviare a ciò l’ideale sarebbe realizzare un people mover che colleghi Lineri con la costruenda stazione metropolitana Fontana.
Sulle lungaggini relative alla realizzazione delle opere pubbliche, cosa vuole che Le dica, ha perfettamente ragione. Basti pensare che la tratta stessa della metropolitana Borgo-Porto, i cui lavori sono iniziati nel 1986, è stata completata nel 1999, cioè sono stati impiegati 13 anni, una vergogna assoluta! Altrove si sarebbe realizzata in 3 anni. Purtroppo qua in Sicilia per certe cose siamo come nei paesi sottosviluppati del Mondo.
Gentile rossoazzurro095, La ringrazio per la precisasazione sull’ente che controlla FCE. Al di là che si tratti di una dipendenza del Ministero dei Trasporti, non si tratta comunque di un ente locale e non cambia la sostanza del concetto da me espresso: la mission di FCE, non era (non è?), almeno non del tutto o non in maniera esclusiva, il trasporto urbano. Ma ripeto: che sia stata una scelta giusta o errata. affidare a questa azienda il progetto e la realizzazione della linea metropolitana, allo stato attuale delle cosa, non è materia che valga la pena di essere discussa. Come dice un nostro antico adagio: il cibo ormai in tavola va consumato.
Leggendo la Sua, sempre gradita, risposta, non mi è chiaro un concetto e precisamente quandp scrive: ” … non è ragionevole un’unica linea metropolitana così lunga. Oggi con la tratta in funzione Stesicoro-Nesima, il tempo medio di percorrenza è di 15 minuti, se si facesse una tratta Aeroporto Fontanarossa-Paternò, i tempi si allungherebbero ad almeno il doppio.”.
Nell specifico non comprendo per quale motivo si dovrebbero allungare i tempi di percorrenza tra due due stazioni, nel suo esempio Stesicoro – Nesima. Posto che, come ovvio, la distanza tra queste due fermate non varierà di certo all’aumentare della lunghezza complessiva della linea, i tempi di percorrenza sono dettati solo dalla velocita media dei convogli e dalla durata delle soste intermedie ma questi parametri non dovrebbero però variare anche se l’intera linea della metropolitana, dovesse estendersi per centinaia di chilometri. Mentre scrivo, mi sorge però il dubbio che Lei intendeva piuttosto rifersi alla frrequenza delle corse che oggi si atteesta su 10 minuti al mattino e 15 al pomeriggio (frequenze, diciamolo pure, indegne di un servizio di trasporti metropolitano che si rispetti), ma a tal proposito, stando alle anticipazioni fornite proprio da questa ottima Testata, la FCE ha in progetto l’acquisto di un numero adeguato di nuovi e più efficienti treni che, si spera, consentiranno di aumentare la frequenza delle corse e magari anche di ridurre i tempi stessi di percorrenza.
Venendo alla Sua pregevole proposta del People mover per la frazione di Lineri, non posso che essere d’accordo con Lei e anzi aggiungo che quando, in un futuro speriamo prossimo, la metropolitana, pur con le criticità delle quali abbiamo discusso, venisse interamente completato, sarebbe auspicabile che la Sua idea andrebbe estesa anche ad altre zone,ad esempio San Giovanni Galermo, che, in un’ottica di intermodalità, avrebbero bisogno di collegamenti con le fermate già presenti o costruende.