Sulle reti sociali in internet e nelle più comuni applicazioni di messaggistica nei nostri telefoni cellulari, in questi ultimi giorni, sono diventate virali notizie e annunci di autovelox attivi in circonvallazione e di una sua trasformazione in zona a 30 km/h, con conseguenti multe come se piovesse. Peccato che la maggior parte di tali “informazioni” fossero in realtà mero allarmismo bello e buono, privo di fondamento. Facciamo, allora, un po’ di chiarezza.
Prima, però, è doverosa una premessa: la circonvallazione di Catania è una strada dove, anche recentemente, giovani vite sono state spezzate a causa del mancato rispetto del Codice della Strada da parte di alcuni pirati della strada. Necessario, dunque, intervenire in modo strutturale, ricordando che non è possibile realizzare dei dossi alla luce delle caratteristiche tecniche della strada e del tipo di traffico che accoglie (il che contempla, naturalmente, gli automezzi delle emergenze sanitarie).
Detto ciò, con buona pace di chi si indigna al grido di “il Comune vuole solo fare cassa” (e chissà se si tratta delle stesse persone che si indignano se poi non si fa nulla, alla luce dei tristi incidenti già citati), ciò che si sta approntando in circonvallazione non è né più né meno che una modalità efficace di fare rispettare il Codice della Strada.
In particolare, sono e saranno installati dei dispositivi “T-Red” posti in corrispondenza di attraversamenti a regolazione semaforica, strumenti in grado di rilevare istantaneamente il mancato rispetto della segnaletica luminosa così come il mancato arresto entro gli spazi corretti. Lungo la circonvallazione, inoltre, saranno installati alcuni autovelox fissi, opportunamente segnalati, al semplice scopo di multare chi oltrepasserà il limite di velocità. Limite che, come normale nelle strade urbane, è di 50 km/h.
Tali autovelox non sono già attivi, come erronamente è notizia diffusa, né eleveranno contravvenzioni a chi va a più di 30 km/h visto che, una volta installati, il limite sarà di 50 km/h lungo tutta l’arteria. La circonvallazione “zona 30”, con Catania addirittura indicata sulla scia di Bologna, è pura invenzione. Sicuramente confusione è stata generata dall’aver notato cartelli che indicano il limite a 30 km/h in alcuni, brevi tratti della circonvallazione. Tali segnali -in realtà presenti da parecchi anni, curioso che molti se ne accorgano solo adesso- furono apposti nel tentativo (vano) di fare abbassare la velocità degli automobilisti indisciplinati. Con i nuovi autovelox fissi installati e funzionanti, essi saranno rimossi e il limite sarà costantemente di 50 km/h in tutta la circonvallazione.
Vero è che, in caso di investimento di un pedone, la fatalità si abbassa moltissimo se il mezzo che investe viaggia a 30 km/h piuttosto che a 50 km/h, quando invece sopraggiunge la morte di chi è investito nel 90% dei casi. Ma è anche vero che la circonvallazione è una grande arteria urbana di scorrimento e che comunque un flusso ordinato entro il limite previsto dal codice della strada permette maggiore controllo, migliore percezione per tempo di pericoli e ostacoli, nonché distanze e tempi di frenata ridotti. Un netto miglioramento, dunque, rispetto alla situazione attuale dove non è assurdo parlare di automobilisti che vanno anche al doppio della velocità consentita, se non di più. Con le tragiche conseguenze che abbiamo conosciuto.
Ben vengano, allora, Tred ed autovelox. In fondo si chiede solo il rispetto delle regole per la sicurezza di tutti, né si imporrà un limite di velocità che a onor del vero, per la strada di cui stiamo parlando, sarebbe apparso troppo restrittivo.