Via Cardinale Dusmet è per Catania una strada fondamentale in quanto è percorsa dal traffico veicolare in ingresso e in uscita dal centro urbano in direzione sud, verso la Playa, la zona industriale e l’asse dei servizi.
Questa strada, posizionata tra l’area portuale e il centro storico, è attraversata giornalmente dai molti turisti che approdano al porto di Catania e da molti cittadini, vista la presenza della stazione Porto della metropolitana.
Il percorso di collegamento tra l’area Portuale e il centro storico, evidenziato anche dalla cartellonistica come percorso storico-monumentale che conduce fino alla porta Uzeda, piazza Duomo e via Etnea, è costituito da alcuni attraversamenti pedonali in cui il rischio di scontri tra pedoni e i veicoli è costante.
Le segnalazioni da parte dei cittadini sono quotidiane, anche la Commissione Lavori Pubblici ha più volte lamentato la necessità di interventi urgenti per rendere sicuro il transito dei cittadini e dei turisti.
Ecco il video con cui documentiamo lo stato di grave pericolo di via Dusmet.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Y5wTF_tEETA&w=420&h=315]
In un grande libro di fantasia, si potrebbe immaginare un asse viario sotterraneo (6 corsie) che, partendo dall’attuale slargo di piazza Martiri della libertà, passando sotto il porto seguendo il tracciato che dovrebbe fare il futuro passante ferroviario, uscirebbe nello slargo di via Acquicella Porto (nei pressi del bowling) allacciandosi all’asse dei servizi (collegando: l’autostrada per Siracusa, l’Aeroporto, Librino, la Zona industriale, e gran parte della zona sud della città) alla via Acquicella Porto (collegando: il cimitero comunale e la zona limitrofa di Zia Lisa, i popolosi quartieri di S.Giorgio e del Villaggio S. Agata). Questa soluzione eliminerebbe definitivamente, dalla zona in questione, la viabilità di superficie permettendo di realizzare una grande area pedonale attrezzata con verde pubblico (compresa la Storica Villa Pacini detta Varagghi) che partirebbe dal così detto Passiatore (ma con l’interramento della ferrovia includerebbe anche il così detto Water Front) fino alla zona balneare della Playa creando un magnifico collegamento tra il centro storico ed il mare della città includendo il porto che avrebbe un ruolo di volano grande economico. Immaginare le migliaia di passeggeri delle navi da crociera che, invece di trovarsi a dover attraversare una città caotica col rischio di essere investiti dallo skizzato di turno, si trovano immersi in una grande area pedonale attrezzata a verde (una volta interrato il passante ferroviario ci sarebbe la passeggiata panoramica realizzata sugli archi della marina sotto i quali potrebbero esserci botteghe) popolata da attività dedicate al tempo libero ed alla fruizione direttamente connessa con il centro storico della città. Questa grande opera permetterebbe il recupero e la valorizzazione degli antichi quartieri nella zona del porto (permettendo una migliore fruizione anche della Storica Pescheria, che diventerebbe attrattiva ed ordinata) abbattendo gli edifici ormai fatiscenti riqualificando quelli che possono essere riqualificati includendo, nella grande area che si verrebbe a creare, percorsi turistici che conducano al vicino Castello Ursino ed ai vicini palazzi Nobiliari (vedi il Palazzo Biscari). Inoltre, la grande zona aperta che si verrebbe a creare, garantirebbe un’ampia area di sicurezza per eventuali calamità al servizio di tutto il centro storico (oggi caratterizzato da vie strette e pochi slarghi) mentre l’asse viario sotterraneo permetterebbe un’efficiente e scorrevole via di accesso all’area sud della città da parte di eventuali soccorsi.
Ottima idea, ambiziosa. Non si deve smettere di pensare in grande, anche nelle difficoltà del presente.
E mi piace anche l’idea che la pedonalizzazione di vaste aree o di importanti arterie si realizza più correttamente quando si offrono opere “compensative” che migliorano la viabilità. Meno demagogia e più infrastrutture.
Grazie per il complimento. Si, in effetti, penso sia un’idea buona che inciderebbe sul tessuto urbano, economico e probabilmente anche sociale, visti i quartieri coinvolti. Un’opera che riqualificherebbe in maniera sostanziale e duratura un’intera area della città. Ma credo che, nell’attuale situazione economica e non solo, si tratti realmente di un sogno.
In altri paesi cose del genere, con un così grande impatto nella qualità di vita e nell’economia di una citta, per non parlare del miglioramento dei trasporti e della sicurezza, si realizzerebbero mentre da noi, se qualcuno la ritenesse interessante e volesse portarla avanti, diventerebbe oggetto di speculazione edilizia e volano di tangenti varie.
Quindi lasciamo che rimanga un sogno…….perchè se ci si mette mano, con le eccelse professionalità locali (vedi caos tondo Gioieni) è probabile che diventerebbe un incubo.