La raccolta “indifferenziata” dei catanesi

La raccolta differenziata costituisce un bene per qualsiasi città: se praticata e gestita correttamente, aiuta l’ambiente, rimpingua le casse comunali e la città si mantiene più pulita.

A Catania, lo smaltimento differenziato dei rifiuti con il metodo del porta a porta (una novità per il capoluogo etneo) è iniziato nel 2015 coinvolgendo, come prima area, il  Villaggio Santa Maria Goretti, quartiere nei pressi di Fontanarossa e quindi dell’aeroporto “Vincenzo Bellini”.

La raccolta differenziata, col passare dei mesi, si è estesa sempre di più, fino a raggiungere ampie zone del centro cittadino: piazza Abramo Lincoln, Corso Italia, via Gabriele D’Annunzio sono tra le ultime principali piazze e arterie interessate.

Tutto sembrava andare bene e i catanesi accoglievano di buon grado questa novità, dimostrandosi ligi alle modalità di conferimento, perché effettivamente aveva reso le zone interessate più pulite e la raccolta procedeva secondo calendario.

Evidentemente l’entusiasmo dei cittadini, o almeno di alcuni di loro, è già finito. Da qualche mese, sembra che in molti tendano a conferire i rifiuti in modo sbagliato, causando così un affastellamento eccessivo d’immondizia nei marciapiedi, come descrive la foto numero 1.

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Tale foto è stata scattata in Corso delle Province , zona centrale della città, resa impraticabile dall’inciviltà di alcuni, causando problemi ambientali ed estetici all’area. Tra i vari sacchetti che invadono la superficie possiamo notare quelli azzurri biodegradabili che dovrebbero essere utilizzati per l’umido e per la plastica ma, purtroppo, sono adoperati per altri fini. Questa è la “differenziata” di alcuni catanesi.

Nella seconda foto, addirittura, si può notare una piccola pseudo-discarica, posta appena dietro l’accesso nord-est della fermata “Giuffrida” della metropolitana: anche in questa circostanza vi sono dei rifiuti non conformi.

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Nel mese di luglio scorso, a causa di uno sciopero, inoltre, la differenziata non è stata raccolta per alcuni giorni, causando evidenti disagi, tra cui il cattivo odore. In tale circostanza, gli operatori ecologici, a seguito di diverse segnalazioni tramite la pagina Facebook “Catania rinasce” hanno ritirato l’accumulo sovrabbondante di pattume accumulatosi nei giorni precedenti, mischiando però carta, plastica e umido e gettandoli in un unico autocompattatore.

La cattiva gestione dell’amministrazione comunale, in questa circostanza, ha causato numerosi problemi come conseguenza di alcuni mancati pagamenti degli stipendi agli addetti alla differenziata.

La separazione dei rifiuti è il modo migliore per preservare e mantenere l’ambiente più pulito, consentendo il riutilizzo di molti materiali e favorendo lo sviluppo sostenibile. In fondo, basta davvero un piccolo sforzo.

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2 Thoughts to “La raccolta “indifferenziata” dei catanesi”

  1. Il senso civico si impara e, se necessario, si impone. Milano è diventata la 2.a città europea che differenzia di più dopo Vienna a suon di multe salatissime.

  2. Si devono trattare con la frusta

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