Il progetto di superstrada Catania-Etna presentato ieri: si attende la delibera del CIPE per avviare l’iter

Dopo anni di stallo l’iter per la realizzazione di un collegamento stradale tra la tangenziale di Catania e il versante sud dell’Etna sembra essersi sbloccato, stavolta definitivamente. I fondi, circa 40 milioni, arriveranno dal “Patto per lo sviluppo della città di Catania” firmato dal sindaco Bianco, con il premier Renzi. Ieri se n’è parlato nell’aula consiliare del Comune di Nicolosi.


Presenti ieri il neosindaco della città metropolitana di Catania, Enzo Bianco, l’assessore regionale al Turismo Antony Barbagallo e il sindaco di Nicolosi Nino Borzì.

Il progetto prevede il collegamento tra la tangeziale di Catania e il versante sud dell’Etna, tramite la strada provinciale 92, attraverso i comuni di Nicolosi, Belpasso, San Pietro Clarenza e Misterbianco per poi allacciarsi alla Tangenziale di Catania, nei pressi degli uffici Anas.

La strada venne progettata una decina di anni fa, durante la presidenza alla Provincia Regionale di Raffaele Lombardo, con l’apporto dell’allora Sindaco di San Pietro Clarenza, Enzo Santonocito.

Il primo lotto funzionale ha già ricevuto i vari pareri favorevoli da parte degli enti interessati, ed è stato approvato nella Conferenza Speciale di Servizi tenutasi nel luglio del 2015; alcuni Comuni hanno già avviato le pratiche per l’esproprio dei terreni. Secondo le dichiarazioni di ieri il costo sarebbe di circa 40 milioni, inferiore alla stima iniziale che indicava 60 milioni di euro come risorse necessario alla realizzazione dell’arteria stradale.

La nuova “Strada dell’Etna” è considerata dalla Protezione Civile indispensabile via di fuga per i paesi del versante sud dell’Etna e importante collegamento per il turismo sul nostro vulcano, oltre che funzionale a decongestionare le strade di Gravina e Mascalucia.

L’iter per la realizzazione del collegamento stradale dipenderà dalla delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), come si legge oggi sul quotidiano “La Sicilia” nell’articolo a firma Chiara Mazzaglia.


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