Tecnis: quale futuro per i cantieri della metropolitana

Giorni decisivi per il futuro della Tecnis: il commissario Ruperto incontrerà presso il Ministero dello Sviluppo Economico i sindacati per decidere i programmi di rilancio dell’azienda: il tavolo potrebbe rivelarsi determinante per le sorti dei lavoratori e il futuro dei cantieri


Oggi gli operai hanno revocato lo sciopero, ma i cantieri della metropolitana di Catania restano fermi, si tratta comunque di un atto di fiducia verso Saverio Ruberto nominato amministratore giudiziario, dopo il maxi sequestro da parte della magistratura della Tecnics e delle società ad esse collegate.

Saverio Ruberto da ieri ha quindi assunto i poteri dei vecchi amministratori per gestire e risanare l’azienda: “Voglio rilanciare l’azienda” ha detto ieri, promettendo tempi celeri per riattivare i cantieri.

Con il provvedimento del tribunale in effetti si creano i presupposti per continuare l’attività della Tecnis, adesso è necessario ricreare le condizioni di credibilità con le banche, che al momento è fortemente incrinata, e ottenere la revoca dell’interdittività antimafia della prefettura di Catania.

Domani al Ministero dello Sviluppo Economico ci sarà un incontro tra Saverio Ruberto e i sindacati per discutere dei programmi di rilancio dell’azienda, incontro che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti dei lavoratori e il futuro dei cantieri: la metropolitana di Catania, l’Ospedale San Marco, la Darsena del porto di Catania- già al centro di guai giudiziari, la riqualificazione strutturale della pista dell’Aeroporto di Catania, oltre ai numerosi cantieri tra cui il passante ferroviario di Palermo.

Il sindaco Bianco in un comunicato ha fatto sapere:

“Oggi la preoccupazione è tutelare i lavoratori dell’azienda e le loro famiglie e salvare i cantieri aperti, impedendo che ci sia un rallentamento nella realizzazione di infrastrutture necessarie per il nostro territorio. In una parola salvare l’Azienda, con il suo patrimonio di professionalità e competenze.

Ecco perché condividiamo in pieno la via indicata dal procuratore Patané: la procedura attuata, diversamente dalla confisca, passa dall’applicazione dell’art. 34 della legge antimafia e consente di inserire al vertice di un’attività economica che si ritiene inquinata dalla criminalità organizzata un amministratore capace di gestire l’azienda, immettendola nuovamente nel libero mercato. Ciò dovrebbe consentire, ad esempio, che i cantieri della Tecnis impegnati nella realizzazione della metropolitana di Catania continuino a lavorare e che i dipendenti dell’azienda non perdano il posto. Queste sono le nostre priorità”.

La Tecnis, come si ricorderà, ha tre appalti per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei TrasportiGestione Commissariale Governativa della Ferrovia Circumetnea:

–       Lavori relativi al prolungamento della rete ferroviaria nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione Galatea alla stazione Giovanni XXIII per un importo dei lavori di € 15.772.346,81,

–       Progettazione esecutiva e realizzazione del prolungamento della rete ferroviaria della fce nella tratta metropolitana di Catania – Stazione Stesicoro per un importo lavori di € 29.428.496,40,

–       Progettazione esecutiva e realizzazione del prolungamento della rete ferroviaria della fce nella tratta metropolitana di Catania dalla stazione Borgo (esclusa) alla stazione Nesima (inclusa) per un importo dei lavori di € 73.962.393,17.

I lavori, così come ha assiduamente documentato Mobilita Catania, si trovano in fase avanzata, eccetto per i cantieri di Nesima e Cibali, più indietro rispetto agli altri.

Probabilmente i cantieri subiranno ulteriori ritardi e la data di ottobre 2016 non sarà rispettata.


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