La storia della Ferrovia Circumetnea: da 120 anni attorno all’Etna

La Ferrovia Circumetnea ha festeggiato quest’anno i 120 anni d’esercizio. Una storia nata, in realtà, 133 anni fa con il Regio Decreto del 31 dicembre 1883 che costituiva un Consorzio per la costruzione e l’esercizio della ferrovia Circumetnea. 13 anni dopo, precisamente il 2 febbraio 1895, aveva luogo il primo viaggio: Catania – Adernò (l’odierna Adrano).

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I primi treni della Ferrovia Circumetnea avevano una trazione a vapore e il servizio ferroviario era rivolto sia ai passeggeri che alle merci. Le locomotive a vapore erano una decina e il materiale rotabile trainato era costituito da circa quaranta carrozze passeggeri, circa 170 carri merci e una decina di carri di servizio.

Locomotiva n°9, la “Castiglione”, collegata ad una seconda locomotiva trainante il convoglio di vagoni. Stazione FCE di Adrano. Archivio storico FCE
Locomotiva n°9, la “Castiglione”, collegata ad una seconda locomotiva trainante il convoglio di vagoni. Stazione FCE di Adrano. Archivio storico FCE

Il primo treno messo in esercizio fu, nel 1890, la locomotiva a vapore n° 1 chiamata “Randazzo”, prodotta da R. & W. Hawthorn Leslie and Company Limited, oggi demolita. La velocità massima era di 27 km/h e la velocità commerciale raggiungeva, nell’intera tratta, circa i 20 km/h (18,5 km/h nel 1895 e 22,5 km/h nel 1898).

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Locomotiva a vapore “Randazzo”. Fonte: Collezione Salvatore Pennisi

Delle dieci storiche locomotive ne restano oggi solo due: la “Mascali”, prodotta nel 1894 dalla Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche e custodita in una rimessa della ferrovia, e “La Meusa”, così chiamata dal costruttore belga “Société Anonyme des Ateliers de construction de La Meuse”, costruita a Liege nel 1909 con il numero di fabbrica 2224, utilizzata dalla Ferrovia Alifana e venduta nel 1926 alla Ferrovia Circumetnea che la immatricolò come numero 14. Oggi è esposta presso il piazzale della stazione ferroviaria di Catania Borgo. I treni a vapore vennero utilizzati fino 1963. Nel 1995, in occasione del centenario della Ferrovia circumetnea, si provvide a restaurare e rimettere in pressione la locomotiva a vapore n. 10 “Mascali”. La locomotiva si limitò  a percorrere qualche metro all’interno del deposito e, passati i festeggiamenti del centenario, fu nuovamente accantonata.

Treno Meusa
Locomotiva a vapore “La Meusa”. Fonte: Salvatore Pennisi

A partire dai primi anni trenta del novecento, al fine di migliorare il servizio offerto, la Circumetnea decise di passare alle automotrici endotermiche. Nel 1937 vennero acquistate, e messe in servizio, sei automotrici Fiat ALn 56 (chiamate littorine) di fabbricazione nazionale e caratterizzate da economicità e bassi costi di esercizio oltre che da una velocità commerciale decisamente più elevata che dimezzò i tempi di percorrenza.  Le AL 56 01 e  AL 56 06 sono le uniche attualmente funzionanti.

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Nel 1954 furono acquistate, dalle Officine Ranieri di Roma, due automotrici da 52 posti (AL 541 e 542) e due rimorchiate (R 551 e 552) a carrelli.

Le automotrici avevano motorizzazione diesel e trasmissione meccanica; erano costruite a cassa portante elettrosaldata poggiante su due carrelli di cui uno solo motore. La velocità massima era di 75 km/h. L’ambiente viaggiatori era a comparto unico con 52 posti, con porte doppie a battente in posizione centrale. Erano provviste di porte frontali di servizio di intercomunicazione. Le rimorchiate disponevano di 32 posti di prima classe e di 56 posti di seconda classe.

Automotrice Ranieri AL 541
Automotrice AL 541. Fonte: Circumetnea Storia – Vincenzo La Rosa

Nel 1957 tre automotrici Diesel-elettriche, dette “Le Emmine” e prodotte dalle officine Ranieri di Roma (specializzate nell’utilizzo di motori General Motors residuati di guerra a scopo ferroviario), vennero cedute dalle Ferrovie Padane alla Ferrovia Circumetnea e immatricolate come AL 35 01÷03. Si trattava di veicoli unidirezionali, con un solo motore ed una sola cabina di guida , per cui, una volta giunta al capolinea, doveva essere rimessa in posizione grazia alla rotazione di un’apposita piattaforma comandata a mano. Non avevano gancio di trazione o respingenti. Potevano essere alloggiati trentacinque passeggeri a sedere e venticinque in piedi. La velocità di punta, raggiungibile in rettifilo , era di 45 km/h.

Automotrice Al 35.01e 02. Foto di Wernel-Hardmier
Automotrice Al 35.01e 02. Foto di Wernel-Hardmier

Nello stesso anno, in seguito alla chiusura della linea ferroviaria Rimini-Novafeltria, venne venduta alla Ferrovia Circumetnea, che aveva urgente necessità di far fronte alle accresciute esigenze dell’utenza, l’automotrice AL 52. Venne immatricolata dalla FCE come AL 52.10  L’automotrice aveva come motorizzazione diesel due motori di ricupero Detroit Diesel modello GM 6/71 provenienti da carri armati Sherman in disarmo e trasmissione meccanica su un solo carrello. La cassa poggiava su due carrelli di cui uno solo motore e l’altro portante. La velocità massima era di 65 km/h. L’ambiente viaggiatori era a comparto unico con 52 posti a sedere.

Automotrice ALn 52-10
Automotrice ALn 52-10 Fonte: Circumetnea Storia – Opera propria

Nel 1960, vennero ordinate tre nuove unità, alle Officine Meccaniche della Stanga allo scopo di sostituire il materiale rotabile obsoleto sulle proprie linee ferroviarie. Le automotrici vennero consegnate alla “Circumetnea” tra la fine del 1961 e i primi mesi del 1962 e immatricolate come ADe 01–03 e rappresentarono un salto di qualità rispetto alle precedenti automotrici, acquistate usate e alle vecchie Fiat ALn 56 . Le automotrici erano costruite a cassa portante elettrosaldata poggiante su due carrelli ambedue motori. Avevano un unico vestibolo centrale di accesso con porte pneumatiche doppie in posizione paracentrale; i due comparti viaggiatori offrivano 15 posti in prima classe e 40 in seconda + 3 posti a strapuntino.

Elettromotore ADe 02. Foto di Werner Hardmefer
Elettromotore ADe 02. Foto di Werner Hardmefer

Negli anni settanta, il materiale rotabile fu ulteriormente incrementato con dieci automotrici Diesel-elettriche (di costruzione Fiat Ferroviaria-Officine Meccaniche della Stanga). Le automotrici vennero costruite secondo lo schema progettuale ormai classico dei rotabili della “Stanga” a trasmissione elettrica e vennero immesse in servizio come ADe con i numeri progressivi da 11 a 20.

 

Automotrici ADe 15 e ADe 20
Automotrici ADe 15 e ADe 20 Fonte: Circumetnea Storia – Vincenzo La Rosa

Negli anni ottanta vennero acquistate 4 automotrici Diesel-elettriche usate, in esubero dalle Ferrovie Calabro-Lucane (di costruzione Fiat Stanga – TIBB) che vennero reimmatricolate come automotrici ADe 07 ÷ 10. Esse ebbero, sin dall’inizio, delle limitazioni in quanto il tipo di gancio di trazione,  di tipo tranviario, era differente da tutte le altre automotrici del parco, che era di tipo classico, a maglia e vite di serraggio, con il mono-respingente frontale e questo non ne permetteva l’accoppiamento con gli altri treni. Vennero pertanto  accoppiate a comando multiplo a due a due tra di loro.

Automotrici ADe 09+ADe 08 accoppiati. Fonte: Circumetnea Storia - Opera propria
Automotrici ADe09+ADe08 accoppiati. Fonte: Circumetnea Storia – Opera propria

Successivamente vennero ordinate sei automotrici Diesel RAL60 della dismessa Ferrovia Castelvetrano-Porto Empedocle delle Ferrovie dello Stato (di costruzione FIAT e ristrutturate in FCE). Furono immatricolate in RALn 64.01–06. I lavori di ristrutturazione vennero eseguite da maestranze specializzate  delle officine di Catania Borgo. Il progetto di ristrutturazione prevedeva il taglio delle vecchie e anguste cabine di guida e il montaggio delle più spaziose cabine di guida unificate a due vetrate curve con porta di accesso alle cabine di guida creata ex novo. Esse sono a trasmissione meccanica ed hanno i motori più potenti tra le automotrici in servizio sulla Circumetnea (dopo i nuovi “Vulcano”). Alcune continuano a svolgere il loro servizio ancora oggi.

Agli inizi degli anni novanta, il materiale rotabile fu incrementato con l’acquisto di altre 5 automotrici diesel elettriche  (di costruzione ITIN di Catania) e immatricolate come ADe 21 ÷ 25.

Montano due motori diesel Fiat sovralimentati capaci di erogare 170 kW ciascuno. La struttura del motore è del tipo classico, a sogliola, sospeso sotto alla cassa. La trasmissione è di tipo diesel-elettrico. Le ruote vengono azionate infatti per mezzo di motori elettrici e permettono una velocità massima di 90 km/hcon una capienza di 54 posti a sedere.

FCE_ADe_21L’automotrice ADe 21 è stata accantonata nell’officina di Catania Borgo e viene usata per fornire i pezzi di ricambio per le altre unità della serie, in seguito al fallimento della fabbrica che ha di fatto impedito il reperimento dei ricambi occorrenti.

Nel 2009 è iniziata l’opera di restyling e ammodernamento di quattro unità ADe. Alla prima di queste, la ADe 18, è stato dato il nome de “La Prima” ed è stata presentata l’11 settembre 2010, in occasione dell’inaugurazione del nuovo tracciato sotterraneo di Santa Maria di Licodia.

ADe 18 'LaPrima'
Automotrice ADe 18 ‘LaPrima’. Fonte: Circumetnea Storia – Vincenzo La Rosa

Essa è dotata di nuovo arredamento interno, climatizzazione, vano per trasporto biciclette e una nuova livrea. Al termine dei lavori di ristrutturazione dell’ADe 18, sono iniziati i lavori di ammodernamento dell’ADe 19 che è stata ristrutturata seguendo lo schema di lavoro della ADe 18 e a cui è stato dato il nome de “La Seconda”: è entrata in servizio passeggeri nell’inverno del 2012. 

Automotrice ADe 19 "la Seconda"
Automotrice ADe 19 “la Seconda”. Fonte: Anthostav – Opera propria

Successivamente è stata ristrutturata l’automotrice ADe 16, “La Terza”, e presto seguirà “La Quarta”. Quest’ultima sarà utilizzata per scopi cicloturistici nella tratta Randazzo-Riposto e avrà a disposizione un maggior spazio per le biciclette.

Dopo circa 20 anni dall’ultimo acquisto di rotabili, nel 2010 fu aggiudicata alla RSI Italia la commessa per la costruzione di 8 nuove unità binate diesel-elettriche che dovevano essere consegnate nel 2012 In conseguenza della crisi irreversibile che portò alla messa in liquidazione della RSI-Costa Sistemi Ferroviari (ex Costamasnaga) l’ordinativo fu acquisito, nel settembre 2013, dalla società polacca Newag che siglò, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il contratto per la fornitura di quattro complessi automotori con un’opzione per la fornitura di altri quattro complessi prevista entro i successivi quattro anni. Il primo treno della serie, la DMU 001 A-B battezzata Vulcano, è giunto a Catania via mare su appositi carrelli stradali il 1° dicembre del 2015 e nei giorni successivi sono giunti anche i DMU 002 e 003, ufficialmente presentati alla città il 19 dicembre 2015. Il quarto e ultimo treno di questa commessa giungerà entro le prime settimane del 2016 mentre entro febbraio dello stesso anno entreranno in esercizio le prime tre nuove unità.

L’autotreno Vulcano è un rotabile a pavimento parzialmente ribassato, a scartamento ridotto da 950 mm come tutti i mezzi delle Circumetnea di superficie. Il progetto, il design e gli interni sono italiani. Sono polacche la costruzione delle casse, del telaio, delle trasmissioni,  i sistemi elettrici ed elettronici di controllo e il software. I treni sono inoltre dotati di display informativi, di impianto audio per annunci sonori e informazioni sul tragitto controllato dalla cabina di guida. Le porte di ingresso sono dotate di sistema conta passeggeri per la rilevazione in tempo reale degli utenti a bordo. Ciascun convoglio è predisposto per la geolocalizzazione (GPS) ai fini del controllo di regolarità della corsa da una centrale operativa.

ESCLUSIVA VIDEO | Vulcano si posa per la prima volta sui binari della Circumetnea

Inaugurazione Vulcano - Foto Alessio Marchetti-13  Foto di Copertina: Mary Indelicato

Qui un video di una automotrice RALn in partenza dalla stazione di Catania Borgo:

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Bibliografia

  • Francesco Ogliari, La Ferrovia Circumetnea, in TuttoTreno e Storia 13, pp. 56-70, Albignasego, Duegi Editrice, 2005.
  • Domenico Molino, Miniautomotrici per la Sicilia, in I treni, 6 (2007), n.294, pp. 15-20, Salò, ETR, 2007.
  • Giuseppe Sergi, Novità sulla Circumetnea: è pronta la nuova RALn 64.01, in I treni oggi, 7/8 (1981), n.11, pp. 25-26, Salò, ETR, 1981.
  • Dati tecnici, storici e giuridici in, Proposta di legge di inclusione della Ferrovia Circumetnea nella rete statale del 24 aprile 1959 Atti della Camera dei Deputati, III Legislatura
  • Gaetano Calabrese, La costruzione della Circumetnea pp.56-80, in Imprese e capitali stranieri a Catania tra ’800 e ’900
  • Inzerilli Massimo, “A nord dell’Etna”, in i Treni, n. 227, giugno 2001, pp. 22–28.
  • Inzerilli Massimo, “Alle spalle dell’Etna”, in i Treni, n. 255, gennaio 2004, pp. 24–31.
  • Inzerilli Massimo, “Da Adrano a Catania”, in i Treni, n. 295, luglio-agosto 2007, pp. 12–18.
  • Inzerilli Massimo, “La Circumetnea va sottoterra”, in i Treni, n. 331, novembre 2010, pp. 26–28.
  • Inzerilli Massimo, “Ferroviere sotto l’Etna”, in i Treni n. 347, aprile 2012, pp. 28–34.
  • Giuseppe Sergi, Novità sulla Circumetnea: è pronta la nuova RALn 64.01, in I treni oggi, 7/8 (1981), n.11, pp. 25-26, Salò, ETR, 1981.
  • Giuseppe Sergi, Automotrici «unificate» per la Ferrovia Circumetnea, in “Ferrovie”, anno I, n. 1 (ottobre 1990), pp. 13-17.
  • FCE, 120 anni di Ferrovia Circumetenea
  • Wikipedia: Ferrovia Circumetnea
  • Treno DOC http://www.trenodoc.it/
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