Piano parcheggi, Legambiente: «una scelta dannosa trasformare piazza Lupo in un parcheggio»

Nel mese di ottobre la giunta comunale ha deliberato la partecipazione al bando della Regione Siciliana per realizzare cinque parcheggi scambiatori più uno pertinenziale, utilizzando il finanziamento di 23,335 milioni di euro destinati al territorio comunale di Catania. Pubblichiamo a questo proposito la nota di Legambiente Catania.


«A distanza di alcune settimane dalla presentazione da parte dell’amministrazione comunale del piano parcheggi è doveroso da parte nostra intervenire sulla questione che sta accendendo gli animi dell’opinione pubblica data l’importanza del tema e la consistente somma di risorse del piano finanziato dalla Regione Siciliana.

Lo facciamo a mente fredda e secondo metodi che contraddistinguono Legambiente sia a livello nazionale che locale, cioè l’ambientalismo scientifico, attingendo da documentazioni e studi urbanistici consolidati.

Nel mese di agosto di quest’anno è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il bando di finanziamento del “Programma regionale di investimenti per la realizzazione di parcheggi di interscambio” nelle città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina. La Giunta Comunale di Catania ha deliberato la partecipazione al bando della Regione Siciliana per realizzare quattro parcheggi scambiatori più uno pertinenziale, utilizzando il finanziamento di 23,335 milioni di euro destinati al territorio comunale di Catania.

Gli obiettivi esplicitati nel bando sono la riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico, da perseguire attraverso la realizzazione di “parcheggi urbani di interscambio a raso, in elevazione o sotterranei con primaria ubicazione al di fuori dei centri storici […] per intercettare il flusso veicolare e incentivare l’uso dei mezzi pubblici, favorendo il decongestionamento dei centri urbani”.

L’amministrazione comunale ha deliberato la partecipazione al Programma regionale, avanzando nello specifico, come progetti i parcheggi Sanzio, nell’area adiacente l’omonimo viale, Fleming, nei pressi della stazione Milo della metropolitana, Narciso, adiacente la stazione Borgo, insieme a quelli di via Aci Castello e di piazza Pietro Lupo a pochi metri da piazza Cutelli e piazza Bellini; rimane escluso dal piano San Nullo, che non farà parte dei progetti finanziati dalla Regione.

In una visione complessiva e integrata dell’area metropolitana di Catania una corretta gestione della sosta è una delle politiche più efficienti per migliorare le condizioni della mobilità, con l’obiettivo primario di decongestionare il centro urbano. A questo proposito le finalità del Bando di Finanziamento regionale rispondono a pieno ai bisogni di Catania, che convive da decenni con gli effetti negativi di un’urbanizzazione rapida e caotica verso l’hinterland nord della città, perdendo, in 40 anni, oltre il 25% degli abitanti (ben centomila). Tali problemi sono stati acuiti da scelte di politica urbana e dei trasporti tese alla “fluidificazione del traffico” per lo più automobilistico, che ormai non rispondono più alle esigenze di una città che vuole essere moderna, efficiente, accessibile e sostenibile.

Il piano parcheggi diventa, quindi, un’opportunità preziosa per la nostra città sia per la consistenza delle risorse economiche a disposizione, che per lo sviluppo infrastrutturale in atto a Catania grazie all’allungamento della linea metropolitana e alla messa in servizio di nuove fermate del passante ferroviario.

La fotografia scattata da Ecosistema Urbano, l’annuale rapporto di Legambiente che colloca la nostra città all’ultimo posto tra i 104 comuni italiani, conferma l’urgenza di non perder più tempo e di non commettere più errori. Sul tema della mobilità, che ha il peso più rilevante nel rapporto, si fatica ad implementare politiche efficaci di riduzione della dipendenza dall’uso dell’auto con gravi danni che si riverberano direttamente sull’economia della città creando sacche di disoccupazione, degrado, povertà, disgregazione sociale.

La scelta di inserire un’area di sosta a raso, in piazza Pietro Lupo, per 180 posti auto, con un costo presuntivo di circa 2 milioni di euro, persegue le politiche urbane fallimentari portate avanti fino ad adesso e tese, consapevolmente e inconsapevolmente, più all’incentivazione dell’uso dell’auto che alla sua riduzione.

Senza dire che il bisogno di parcheggi sentito ed auspicato sempre meno in verità se non da sparute parti sociali cozza con un dato della realtà: i parcheggi già esistenti al centro storico sono vuoti. Un esempio per tutti il “parcheggio del Pino” gestito dalla Sostare a 200 metri da piazza Pietro Lupo.

Catania deve, dunque, invertire urgentemente la rotta sulle politiche di mobilità: la riduzione progressiva dell’offerta di sosta e l’implementazione di un sistema di tariffazione della sosta differenziata sono gli strumenti di contenimento più efficaci del numero di auto che entrano nel centro della città.

Contestualmente si deve procedere, con decisione e senza passi indietro, all’ampliamento delle zone a traffico limitato e delle isole pedonali e alla messa in opera di infrastrutture ciclabili come strategie di mobilità sostenibile.  Seguendo anche la linea già tracciata da città metropolitane come Bologna, Milano e Firenze per citare solo alcune delle città italiane che, dati alla mano, hanno saputo ben utilizzare fondi e risorse per la mobilità urbana.

Restituire gli spazi pubblici a funzioni diverse dal transito e alla sosta delle auto, luoghi dove la gente vive, lavora, gira per negozi e passeggia è l’unico modo per rendere più vivibile la nostra città, favorendo le attività commerciali e contestualmente contribuendo al miglioramento dell’attrattività turistica.

Ci auguriamo quindi che una presa di coscienza ed approfondimento di studi specifici, avvalendosi anche delle competenze dell’amministrazione, scongiuri la scelta dannosa di degradare ulteriormente un prezioso spazio pubblico, collocando centinaia di auto in sosta a raso a pochi passi dal Teatro Massimo Bellini».


 

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2 Thoughts to “Piano parcheggi, Legambiente: «una scelta dannosa trasformare piazza Lupo in un parcheggio»”

  1. salvatorecantarella

    L’articolo conclude con: “la scelta dannosa di degradare ulteriormente un prezioso spazio pubblico, collocando centinaia di auto in sosta a pochi passi dal Teatro Massimo Bellini”. Ed è proprio la vicinanza del Teatro Massimo Bellini che esige un parcheggio limitrofo per la fruizione del Teatro da parte del pubblico che lo frequenta. Vogliamo spostare anche i teatri all’interno dei Centri Commerciali come è stato per i cinema? NO!L’area vicina al Teatro in questo momento è veramente degradata ma proprio dal lerciume contenuto e bello in mostra all’interno delle cancellate esterne che delimitano la Palestra. Una vergogna al cospetto di chi frequenta quell’area; una sorta di accampamento di zingari.

  2. giampippo

    Gentile Salvatore Cantarella, mi permetta di dissentire da quanto da lei affermato: il Teatro Bellini non esige affatto la presenza di un parcheggio anche se comprendo che gli abbonati del turno A sono poco avvezzi all’uso dei mezzi pubblici, con l’estensione degli orari, la fermata Stesicoro della metrò può essere ottima per arrivare al teatro. In ogni caso il paragone tra il fragile centro storico e un centro commerciale mi sembra del tutto fuori luogo ma se proprio si deve fare un parcheggio in in un area architettonicamente e urbanisticamente delicata, va fatto interrato e non a raso come l’attuale progetto prevede. Concordo invece sul fatto che il degrado dell’area in questione non è causato solo dalle auto ma ribadisco che un parcheggio a raso peggiorerebbe la situazione..

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