Mobilita Catania accoglie con piacere l’intervista ad Alberto Fiorillo– responsabile aree urbane Legambiente-, raccolta dal gruppo Mobilità Sostenibile Catania
Dopo il Lungomare di Catania, ispirato al “Lungomare liberato” di Napoli, ora anche quello di Bari.
Senza dubbio si può inserire fra le “liberazioni” anche la festa dell’ “Appia Day” che si è svolta a Roma domenica scorsa: per un giorno la suggestiva ed antica via Appia di Roma viene “liberata” dalle auto e riempita di eventi, musica, spettacoli.
Secondo Alberto Fiorillo – responsabile aree urbane Legambiente, nonché ideatore e coordinatore progetto GRAB (Grande Raccordo Anulare in Bici– un percorso ciclabile ad anello di 44 chilometri)
“ l’area dell’Appia Antica è un museo a cielo aperto e l’antica consolare è un museo essa stessa. Purtroppo, però, è anche uno dei luoghi dove si manifesta in maniera chiara l’incapacità di Roma di valorizzare al meglio i suoi beni più preziosi, rendendoli fruibili per i cittadini e i turisti di tutto il mondo. Attualmente è trattata da banale strada di scorrimento perché gli amministratori capitolini da decenni consentono alle macchine di passarci sopra, addirittura sull’antico basolato di 2300 anni fai.”
Qual è il significato di queste liberazioni anche se solo per un solo giorno?
“L’Appia day” è un modo per ricordare ai romani, alle istituzioni e ai turisti che cosa può essere quel luogo (per altro uno dei tratti più belli del GRAB, il Grande Raccordo Anulare delle bici della Capitale) e come potrebbe diventare il simbolo di una città che sa gestire le proprie ricchezze e potenzialità.
E’ una prova generale di pedonalizzazione, dunque?
E’ un segnale, forte, che le decine di migliaia di persone che hanno partecipato all’Appia Day hanno voluto lanciare al futuro sindaco di Roma. Vogliamo una città diversa, una città che, come durante l’Appia Day, consenta alle persone di riappropriarsi del territorio non solo con gli eventi che si sono svolti domenica (archeotrekking, ciclotour, visite guidate, street food, musica, attività per bambini…) ma nella quotidianità.
Dunque le pedonalizzazioni fanno bene all’economia, oltre che all’ambiente ed alla vivibilità dei centri urbani?
Certo che sì. Confindustria-Ancma ha appena realizzato per Legambiente uno studio sul valore economico del GRAB.
L’anello che abbiamo progettato – dice la ricerca – una volta inaugurato sarà subito preso d’assalto: 606mila turisti sono pronti a pedalare sul GRAB nel primo anno di vita della ciclovia capitolina producendo un giro d’affari di oltre 14 milioni di euro. E nel giro di 4 anni queste cifre potrebbero triplicare, per poi continuare a crescere esponenzialmente negli anni successivi.Conosci Catania? Qual è il tuo giudizio da ambientalista ed esperto delle politiche della mobilità?
Catania è una città bellissima. L’ho girata in lungo e in largo a piedi. In quei pochi spazi dove non ci sono auto lo scenario cambia completamente e la città mostra il meglio di sé. Sono convinto che sia in larga parte facilmente pedonalizzabile e pedalabile.
L’unico ostacolo è la mancanza di coraggio degli amministratori: chi vuole cambiare la propria città può farlo e non in tempi biblici.
Il gruppo “Mobilità Sostenibile Catania” insieme ad associazioni e cittadini ha chiesto molte pedonalizzazioni, soprattutto di piazze del centro storico sedi di musei, monumenti o palazzi storici…Le pedonalizzazioni devono essere utili a restituire alle piazze la loro funzione di agorà, di luogo di incontro e non di scontro. In centro e in periferia. Non si tratta solo di togliere le automobili di mezzo (è il primo passo, ma non basta), si tratta di farle tornare a vivere, di creare occasioni per riempirle di persone.
Quale ruolo possono avere i cittadini nelle scelte delle amministrazioni comunali e quale è il modo giusto per intervenire nei processi decisionali?
I cittadini sono i sovrani delle scelte delle Amministrazioni. Possono indirizzarle a vantaggio della collettività e non dei singoli. C’è una voglia pazza in giro di una migliore qualità della vita. Chi viene delegato a governare deve tenerne conto.