Dal 1961 Catania è gemellata con la città di Grenoble, una città della Francia sud-orientale con circa 158.221 abitanti, in cui si stanno portando avanti importanti esempi di mobiltà sostenibile in ambito urbano.
Questo intervento non ha pregiudicato il traffico veicolare, infatti si è riscontrata una ottimale integrazione tra veicoli, biciclette e pedoni. Infatti nelle strade principali e secondarie è presente una felice convivenza tra la rete di percorsi ciclabili e quella delle automobili, posta parallelamente ma con un senso di marcia opposto, ciò è stato possibile riducendo proprio il limite di velocità a 30 km/h.
Dal 2016 il provvedimento è stato esteso in tutta Grenoble, con l’eccezione di alcuni viali principali nel cuore della città. Questa riduzione del limite di velocità può “facilitare chi si muove a piedi e in bicicletta”, ed proprio su questi due mezzi di trasporto che Eric Piolle, sindaco di Grenoble, si è concentrato fin dalla sua elezione nel marzo 2014.
Ma più che l’argomento ambientale è l’aspetto della sicurezza che viene proposto dal comune. “Tutti i sindaci sono sensibili al fatto che i bambini dovrebbero essere in grado di andare a scuola a piedi, senza rischi”, dice Yvan Mongaburu , vice presidente della città di Grenoble, e lo stesso vale per gli anziani che devono potersi muovere in sicurezza fuori dalle loro case”
A 50 km / h lo spazio di frenata è di circa 28 metri su una strada asciutta, contro i 13 metri riscontrati in un veicolo che si sposta con una velocità di 30 km/h.
Infatti la riduzione di velocità può limitare il numero di incidenti. Nel 1990 la città di Grenoble aveva applicato l’abbassamento del limite di velocità da 60km/h a 50 km/h .
Secondo l’Associazione per la sicurezza stradale, questo intervento ha ridotto del 15% il numero di morti e del 14 % il numero di incidenti con feriti. Rimane il fatto che a 50 km/h, la distanza di frenata è di circa 28 metri su una strada asciutta, contro 13 metri a 30 chilometri all’ora, ciò evidenzia che la significativa riduzione della velocità riduce la gravità degli effetti: il rischio di morte per un pedone investito da una macchina è del 90% con un limite a 50 km/h contro il 50% con il limite a 30 km/h.
Tutto ciò ha contribuito a convincere quasi tutti i 42 comuni inclusi nell’area “Metropolitana” di Grenoble ad adottare questo provvedimento.
Nel Pgtu, Piano Generale del traffico urbano di Catania, sono delineate delle aree e delle strade principali e secondarie in cui è possibile limitare la velocità a 30 km/ h, prevedendo l’introduzione graduale e costante di zone 30.
Le zone 30, come descritto nel PGTU, sono citate indirettamente dall’art. 135 comma 14 del regolamento del codice della strada che introduce i due segnali di inizio e fine di un’area nella quale non è consentito superare la velocità indicata nel cartello. Queste aree vengono chiamate “isole ambientali” in quanto interne alla rete della viabilità e“Ambientali” perché finalizzate al recupero e alla vivibilità degli spazi urbani.
Nel Pgtu di Ctania si specifica che le isole ambientali:
“Hanno lo scopo di ridurre il traffico di attraversamento e rendere quello residuo compatibile con la sicurezza dei cittadini e la vivibilità degli spazi urbani, grazie alla ridotta velocità. La riduzione della velocità non è affidata semplicemente all’imposizione di un divieto, ma all’adozione di sistemi di moderazione del traffico che aumentano la permeabilità pedonale, ciclistica, l’attività degli operatori in zona e la vita dei cittadini sulle strade”
Questo è possibile modificando il comportamento del conducente solo così si potrà migliorare le condizioni degli utenti della strada non motorizzati.
Per Catania questa tipologia d’intervento può rappresentare un grande salto di qualità per la sicurezza e la vivibiltà della città, inoltre l’intervento presuppone un costo notevolmente contenuto essendo realizzabile tramite l’inserimento di una segnaletica stradale orizzontale e verticale accompagnata da una giusta campagna di sensibilizzazione e comunicazione che illustrebbe i numerosi vantaggi e benefici ottenibili con questo semplice e moderno intervento.
Bibliografia
Grenoble devient la première grande ville à limiter la vitesse à 30 km/h
Avendo vissuto da cittadino catanese 6 mesi a Grenoble posso confermare la differenza abissale tra le due città. A Grenoble l’utilizzo dell’auto è scoraggiato, la città è completamente ricoperta di piste ciclabili ovunque, e i cittadini ne fanno ampio uso, recandosi a lavoro in bici nonostante il freddo e/o il caldo. Oltre a ciò ci sono 5 linee di tram, con una frequenza di 2-3 minuti di giorno, che collegano alla perfezione la città (rinunciare al tram a Catania è stata una follia a mio avviso). L’obiettivo è sempre quello di favorire la mobilità sostenibile, porto solo un esempio: un fine settimana c’era l’allerta smog e il comune incentivava a prendere il tram rendendo valevole un biglietto di una singola corsa per tutto il giorno, e invitava i cittadini a condividere l’auto. Qui invece si pensa addirittura ad aumentare il costo del biglietto dell’AMT, per un servizio già pessimo fra l’altro. Occorre prendere esempio da Grenoble, rendendo quantomeno interamente ciclabile il centro di Catania collegandolo alla pista del lungomare, e realizzando le altre linee BRT o dei tram (la metropolitana da sola non può essere una soluzione, vista la collocazione scomoda di molte fermate, a metà strada fra la circonvallazione e l’asse dei viali).
In Francia sono anni luce avanti in tema di mobilità sostenibile, però va anche detto che sono molto pragmatici e disseminano i centri urbani di decine di parcheggi, a dimostrazione che è utopistico limitarsi ai soli parcheggi scambiatori periferici.
http://www.grenoble.fr/459-parkings.htm
Qui potete vedere la distribuzione dei parcheggi nel centro cittadino.