Metropolitana di Catania

La metropolitana di Catania è una linea ferroviaria metropolitana a scartamento normale e a trazione elettrica gestita dalla Ferrovia Circumetnea, in esercizio dall’11 luglio 1999, a servizio della città di Catania.
Si tratta dell’unica infrastruttura del genere attualmente esistente in Sicilia ed è costituita da un’unica linea che si sviluppa, ad oggi, lungo 8,7 chilometri, interamente interrata e a doppio binario, con dodici stazioni.

L’infrastruttura, inoltre, è dotata di una diramazione a binario unico e in superficie di 1,8 chilometri lungo la tratta Galatea-Porto, sulla quale era svolto servizio all’utenza fino a dicembre 2016, definitivamente sospeso a seguito dell’inaugurazione della tratta Galatea-Stesicoro.
Nell’anno 2019, l’ultimo prima della pandemia, la metropolitana di Catania ha contato circa 6.500.000 passeggeri.

PERCORSO

  • Monte Po
  • Fontana
  • Nesima
  • San Nullo
  • Cibali
  • Milo
  • Borgo
  • Giuffrida
  • Italia
  • Galatea
  • Giovanni XXIII
  • Stesicoro

FREQUENZE E ORARI

La metropolitana di Catania è aperta tutti i giorni. Di seguito gli orari di prime e ultime partenze:

Da lunedì a giovedì:
MONTE PO-STESICORO 6:40-21:58
STESICORO-MONTE PO 7:05-22:30

Venerdì:
MONTE PO-STESICORO 6:40-00:34
STESICORO-MONTE PO 7:05-01:00

Sabato:
MONTE PO-STESICORO 6:40-00:26
STESICORO-MONTE PO 7:05-01:00

Domenica e altri giorni festivi:
MONTE PO-STESICORO 8:30-21:56
STESICORO-MONTE PO 8:50-22:30

La frequenza, da lunedì a venerdì, è di una corsa ogni 10 minuti fino alle ore 15:00 e, quindi, di una corsa ogni 13 minuti fino a termine esercizio, mentre è di una corsa ogni quarto d’ora durante tutto l’orario d’esercizio di sabato e di domenica. Durante l’apertura in giorni festivi, è seguito l’orario domenicale.

Eventuali modifiche temporanee agli orari di apertura o chiusure in occasione di alcune festività, sono annunciate anticipatamente sui canali di comunicazione della Ferrovia Circumetnea.

GALLERIA FOTOGRAFICA

 

CARATTERISTICHE

L’infrastruttura ha le caratteristiche della metropolitana tradizionale ma con alimentazione a 3000 V in corrente continua, tensione inusuale per le linee metropolitane, che solitamente adottano tensioni minori, dovuta alla condivisione di una sottostazione elettrica nei pressi della stazione centrale delle Ferrovie dello Stato, insieme con l’eventuale possibilità di circolazione di mezzi della Fce anche sulla rete di RFI S.p.A, a fianco della quale già oggi si sviluppa il binario indipendente nel tratto di superficie sul Caito (diramazione Galatea-Porto).

Il costo del biglietto singolo è di 1 euro ed è valido per 90 minuti. Si può anche optare per il biglietto integrato bus+metro, valido per 120 minuti e dal costo di 1,20 euro. Il biglietto metro giornaliero costa 2 euro mentre l’abbonamento mensile 15 euro, l’abbonamento trimestrale 40 euro, semestrale 75 euro e annuale 120 euro. Ogni titolo di viaggio in corso di validità, inoltre, dà diritto all’utilizzo senza costi aggiuntivi del Metro Shuttle e dei parcheggi “Milo” e “Santa Sofia”.  Da marzo 2018 esistono anche quattro nuove tipologie di abbonamenti mensili integrati validi per metro Fce e bus Amt.


STORIA

La metropolitana di Catania nasce dal progetto di sostituzione con contestuale interramento del percorso urbano della Ferrovia Circumetnea. I primi chilometri a essere realizzati, infatti, ricalcano il vecchio tracciato della Fce dal porto alla stazione Borgo che, nel secolo scorso, era interamente in superficie:

La Circumetnea, infatti, gestisce il servizio di metropolitana leggera di superficie che, fino agli anni ’90, penetrava in città. A causa delle crescenti difficoltà riscontrate nell’attraversare il traffico cittadino, si decise di optare per un tragitto sotterraneo e di farne una metropolitana pesante.

Scavo della prima Tratta della Metropolitana in viale Ionio
Scavo della prima tratta della metropolitana in viale Ionio

I lavori iniziano il 13 dicembre 1986 e il 27 giugno 1999, dopo quasi 13 anni, si inaugura la prima tratta, Borgo-Porto, con sei stazioni: Borgo, Giuffrida, Italia, Galatea, Stazione Centrale FS e Porto, per un totale di 3,8 km, di cui 2 interrati e a doppio binario (tratta Borgo-Galatea) e 1,8 in superficie a binario unico (tratta Galatea-Porto). Tale percorso ricalca l’originario tracciato della Ferrovia Circumetnea.

Il servizio del TG3 del 27 giugno del 1999 sull’inaugurazione della prima (e finora unica) metropolitana della Sicilia: https://youtu.be/vhhJGnkRJEw

FCE metro ex FCU a CT Sicula 190200
Automotrice ex Fcu in servizio per la metro di Catania dal 1999 al 2001.

In realtà l’infrastruttura era pronta già precedentemente (basti pensare che l’ultimo diaframma era stato abbattuto nel 1991), ma mancava il materiale rotabile: onde evitare di tenere chiuso il tratto già realizzato, si decise, allora, di acquistare tre vecchi treni dalla Ferrovia Centrale Umbra: ristrutturati appositamente per la metro, rimarranno in esercizio fino all’arrivo, a partire dal 2001, dei primi, nuovi elettrotreni M88 Firema, tuttora in uso. Attualmente la metropolitana di Catania dispone di nove unità da due casse, con una capienza di 442 posti ciascuno, che raddoppia in caso di accoppiamento (vedi anche: storia dei treni della metropolitana di Catania).

Nel 2000 cominciano i lavori per la nuova tratta Galatea-Giovanni XXIII: in questo caso il percorso è nuovo, poiché si tratta di una penetrazione nel centro città (cui seguiranno ulteriori estensioni) laddove non esisteva, prima, il passaggio del treno della Circumetnea.

Appena un anno dopo, nel 2001, i lavori subiscono la prima di una lunga serie di interruzioni, in questo caso per via della presenza di una condotta fognaria che non era stata prevista nel progetto esecutivo. Nel 2003, a lavori ripresi, si deve imporre un altro stop, poiché a causa della ristrutturazione edilizia di un’ex raffineria di zolfo in viale Africa, in uso alla compagnia telefonica Fastweb, le nuove fondamenta si rivelano troppo vicine alla galleria della metropolitana in costruzione, con rischio di stabilità della struttura per via delle forti vibrazioni dovute allo scavo del tunnel.

Questo problema, denominato “nodo Fastweb”, richiede una nuova progettazione e un nuovo appalto, allungando notevolmente il tempo di completamento delle opere, e il tunnel verrà completato solo nel 2015 (qui il video dell’abbattimento del diaframma) con l’impiego di una tecnologia avanzata capace di apportare agli edifici soprastanti il minor numero possibile di sollecitazioni durante lo scavo della galleria.

Intanto cominciano i lavori per le nuove tratte Borgo-Nesima (quattro nuove stazioni) e Giovanni XXIII-Stesicoro (due stazioni, di cui la prima già compresa nell’appalto della Galatea-Giovanni XXIII).

Nel primo caso si segue, soprattutto nel percorso Borgo-Cibali, il vecchio percorso urbano della Ferrovia Circumetnea; nel secondo, il percorso di penetrazione è del tutto nuovo e si snoda sotto Piazza Papa Giovanni XXIII, Corso Martiri della Libertà, Piazza della Repubblica e Corso Sicilia.

L’11 giugno del 2008, lungo la tratta Borgo-Nesima, si sospendono temporaneamente i lavori a causa una voragine di circa otto metri di diametro e cinque di profondità che si origina improvvisamente durante lo scavo del tunnel della metropolitana in viale Lorenzo Bolano.

La voragine apertasi nel 2008 in viale Lorenzo Bolano
La voragine apertasi nel 2008 in viale Lorenzo Bolano

L’anno dopo, il 4 dicembre 2009, breve sospensione pure ai lavori della tratta Giovanni XXIII-Stesicoro a causa di notevoli infiltrazioni d’acqua nella galleria di scavo, motivo per cui l’intera stazione Stesicoro verrà impermeabilizzata.

Abbattimento dell’ultimo diaframma nel tratto Nesima-Borgo, 2009
Abbattimento dell’ultimo diaframma nel tratto Nesima-Borgo, 2009

Nel novembre 2012 i lavori subiscono l’ennesima interruzione, sia nella tratta Borgo-Nesima che nella tratta Giovanni XXIII-Stesicoro, a causa di problemi finanziari della medesima ditta appaltante, la Sigenco. I lavori riprendono l’anno successivo in seguito all’affidamento alla nuova impresa: la Tecnis SpA.

A ottobre 2015 i vertici della Tecnis vengono arrestati per tangenti a seguito di un’indagine della procura di Roma, inerente ad altri appalti. Viene quindi nominato un commissario straordinario, il professore Saverio Ruperto, e i lavori procedono a singhiozzo per le continue proteste dei lavoratori che reclamano gli stipendi arretrati. A novembre 2015 la prefettura di Catania adotta una misura interdittiva antimafia nei confronti della Tecnis.

Contestualmente, invece, buone notizie sul fronte della nuova tratta Nesima-Monte Po. Il 30 dicembre 2015 iniziano le attività per la realizzazione-progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori nell’ambito del programma di “Potenziamento e trasformazione della Ferrovia Circumetnea nelle aree urbane di Catania e Misterbianco e della tratta submetropolitana fino a Paternò, tratta Nesima– Misterbianco Centro, consistente nella tratta di linea metropolitana compresa tra l’uscita dalla stazione di Nesima e l’uscita dalla stazione di Monte Po.

A febbraio 2016 nuovo stop ai lavori gestiti dalla Tecnis: gli operai entrano in sciopero a tempo indeterminato a causa del mancato ricevimento delle spettanze; a complicare la situazione una nuova inchiesta dei carabinieri dei Ros e della magistratura catanese che individua nella Tecnis infiltrazioni mafiose. Il 23 febbraio scatta il sequestro della società e viene nominato amministratore giudiziario lo stesso Saverio Ruperto.

A marzo 2016 viene revocata, dal prefetto Maria Guia Federico, l’interdittiva antimafia: ciò permette alla Tecnis di rientrare nelle “white list” e, quindi, di poter contrattualizzare gli appalti che si era già aggiudicata e di partecipare ad altri bandi. Intanto parte pure l’istanza per la procedura di surroga della Ferrovia Circumetnea per poter retribuire i lavoratori della MetroCatania 2013 con gli stipendi arretrati, permettendo la ripresa dei lavori nei cantieri della metropolitana Borgo-Nesima e Galatea-Stesicoro.

Il 20 dicembre 2016, dopo più di tre lustri di attesa, viene inaugurata e aperta al pubblico la tratta Galatea-Stesicoro, di 1,9 km, con le nuove stazioni Giovanni XXIII (che sostituisce la fermata FS presso la stazione centrale, da quel momento dismessa) e Stesicoro. La metropolitana raggiunge così, finalmente, il cuore della città e la linea, compresa la diramazione Galatea-Porto, può contare su 5,7 km a fronte dei precedenti 3,8. Contestualmente vengono consegnate le aree di cantiere per la realizzazione della tratta Stesicoro-Palestro, di 2,2 km, appaltata alla CMC di Ravenna.

http://www.youtube.com/watch?v=bK_0_nlxlvE&w=560&h=315

Il 30 marzo 2017 viene inaugurata anche la tratta Borgo-Nesima, aperta al pubblico dal giorno seguente, seppur inizialmente senza la stazione di Cibali. Con questa tratta di 3,1 km, comprendente anche le altre stazioni intermedie di Milo e San Nullo, salgono a circa sette i chilometri di metropolitana e le stazioni aumentano da sette a dieci.

Il 25 luglio 2017 la TBM “Agata”, la tunnel boring machine, abbatte il primo dei tre diaframmi previsti lungo la tratta, ovvero quello in prossimità dell’allora costruenda stazione di Monte Po. Il 9 novembre dello stesso anno viene abbattuto il secondo diaframma presso la stazione Fontana mentre l’abbattimento del terzo e ultimo diaframma ha luogo il primo marzo 2018.

Abbattimento del diaframma presso la stazione di Monte Po:

Il video dell’abbattimento del diaframma presso la stazione di Fontana:

Il video dell’abbattimento dell’ultimo diaframma della tratta Monte Po – Nesima:

A fine marzo 2018 la TBM della tratta Nesima-Monte Po, ultimata la galleria, viene estratta dall’apposito pozzo di viale Felice Fontana, nei pressi di via Pacinotti, per essere trasferita e riassemblata nel cantiere di via Palermo da dove  è in seguito partito lo scavo per la realizzazione del tunnel Palestro-Stesicoro. Il pozzo di estrazione viene chiuso e l’asse viario soprastante ripristinato.
 
L’estrazione e il trasporto della testa della TBM in circonvallazione:

Nel 2018 la metropolitana di Catania è stata utilizzata da 5.762.000 passeggeri, a fronte dei 3.417.000 dell’anno precedente.

Il 29 giugno 2019 la Ferrovia Circumetnea ha festeggiato i 20 anni dell’infrastruttura. L’importante ricorrenza, visivamente ricordata dalla veste speciale di cui è stata dotata la stazione Giovanni XXIII, è stata scelta come occasione per annunciare lo stato dei lavori in corso e da assegnare, nonché aggiornamenti del servizio della metropolitana a favore dell’utenza, nell’ottica dell’incremento dell’utilizzo del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile.

Il 2020 è stato un anno nel complesso negativo per la metropolitana di Catania, sia per il servizio che per i lavori di espansione: a gennaio, infatti, a causa del parziale crollo di una palazzina in via Castromarino, nei pressi di via Plebiscito, sono stati interrotti i lavori di scavo del tunnel Palestro-Stesicoro, non ancora ripresi, mentre da marzo a maggio l’infrastruttura è stata addirittura chiusa all’utenza a causa della pandemia di Covid19.

Il 27 luglio 2021 viene inaugurata la fermata di Cibali, nell’omonimo quartiere, tra Milo e San Nullo.

Il 1° aprile 2022 è immesso in servizio il primo nuovo treno Titagarh Firema tipo CT0, a cui ne seguiranno altri nove nel corso dei due anni successivi.

Il 22 luglio 2024 è entrata in esercizio la tratta Nesima-Monte Po di 1,7 km, con le due nuove fermate di Fontana (Ospedale Garibaldi Nesima) e Monte Po: quest’ultima ha sostituito Nesima come capolinea nella periferia nord-occidentale del Comune di Catania.


IL PRESENTE

Questa la situazione attuale della linea metropolitana di Catania:

8,8 km in esercizio (tratta Nesima-Stesicoro), a doppio binario, interamente interrati, con 12 stazioni;

1,8 km chiusi all’esercizio passeggeri (diramazione Galatea-Porto), utilizzati per movimentazione e ricovero materiale rotabile;

2,2 km in costruzione (tratta Stesicoro-Palestro, solo tunnel), in corso di realizzazione.


IL FUTURO

I lavori, condotti da parte dell’impresa CMC di Ravenna e della durata contrattuale inizialmente prevista di 600 giorni, sono cominciati il 30 dicembre 2015 e hanno subito forti rallentamenti tra il 2018 e il 2019 a causa della crisi societaria che ha investito la Cmc. L’ultimazione della tratta Nesima – Monte Po è prevista entro il 2022. Entro lo stesso anno, salvo ulteriori imprevisti, la tratta potrà essere aperta all’esercizio. La stazione Fontana sarà direttamente collegata all’ospedale Garibaldi di Nesima attraverso un apposito tunnel, già realizzato.
 
Tratta Stesicoro-Aeroportocomprenderà otto nuove stazioni e si estenderà per 6,4 km.
Il primo lotto di questa questa tratta, Stesicoro-Palestro, è stata appaltato e vinta dalla stessa impresa della Nesima-Monte Po e riguarda la realizzazione del solo tunnel di 2,2 km e le gallerie delle stazioni San Domenico, Vittorio Emanuele (in corrispondenza dell’ex ospedale omonimo) e Palestro. I lavori, in corso, riguardano solo la realizzazione della galleria. Le tre stazioni comprese in questo lotto saranno realizzate insieme alle restanti cinque nell’ambito della realizzazione dell’intera tratta sino all’aeroporto, finanzata grazie all’erogazione del finanziamento dell’Unione Europea del 2 aprile 2019 e al successivo decreto di finanziamento della Regione Siciliana e appaltata al Consorzio Medil.
 
Tratta Stesicoro-Aeroporto
Tratta Stesicoro-Aeroporto

 

La tratta Monte Po-Misterbianco, il cui costo è di 124 milioni di euro, ha ottenuto i finanziamenti necessari con 80 milioni di euro del Programma Operativo Regionale (POR) Fesr 2007-2013, 40 milioni di euro dal Piano operativo MIT di attuazione della programmazione Fsc 2014-2020 e 4 milioni stanziati dal CIPE. Comprende due stazioni, Misterbianco zona commerciale e Misterbianco per una lunghezza di 2,2 km. Ferrovia Circumetnea, a fine gennaio 2018, ha bandito la gara d’appalto per un importo complessivo di 112.424.454.48 euro (iva esclusa) derivanti da: 80.420.320,61 euro del PO FESR Sicilia 2007-2013; 40 milioni di euro dalla Delibera CIPE 54/2016 del 1 dicembre 2016;  3.579.679,39 euro della Delibera CIPE 44/2017 del 10 luglio 2017. La gara d’appalto è stata vinta dal Consorzio Medil.

Ad aprile 2019 la Commissione Europea ha adottato un pacchetto di investimenti di quattro miliardi di euro per progetti infrastrutturali in dieci stati membri: tra i grandi progetti finanziati anche la tratta Stesicoro-Aeroporto della metropolitana di Catania, che ha ricevuto 358 milioni di euro di fondi UE che contribuiranno all’ampliamento della linea ferroviaria metropolitana della Circumetnea verso sud, con otto nuove stazioni e materiale rotabile moderno: 60 milioni, infatti, sono destinati all’acquisto di nuovi convogli. La Ferrovia Circumetnea ha aggiudicato la relativa gara d’appalto e affidato i lavori al Consorzio Medil (leggi anche: Metropolitana di Catania da “Stesicoro” all’Aeroporto: dove sorgeranno le stazioni). Una previsione ottimistica attesta al 2026 il completamento dell’intera linea da Misterbianco all’Aeroporto di Fontanarossa, che sarà così articolata su 19,4 km:

  • Misterbianco centro
  • Misterbianco zona industriale
  • Monte Po
  • Fontana
  • Nesima   [FCE Nesima]
  • San Nullo
  • Cibali   [FCE Cibali]
  • Milo   [BRT1 direzione Due Obelischi]
  • Borgo    [BRT1 direzione Stesicoro; FCE Catania Borgo]
  • Giuffrida
  • Italia
  • Galatea   [FS Catania Europa]
  • Giovanni XXIII   [FS Catania Centrale]
  • Stesicoro
  • San Domenico
  • Vittorio Emanuele (ex Ospedale)
  • Palestro
  • San Leone
  • Verrazzano
  • Librino
  • Santa Maria Goretti    [FS Catania Fontanarossa]
  • Aeroporto Fontanarossa

La linea elettrificata e a doppio binario raggiungerà, successivamente, Paternò da Misterbianco (lavori in corso condotti dal consorzio SIS di Torino) e proseguirà poi, a binario unico, sino ad Adrano. A conclusione di questa fase, dunque, la linea metropolitana di Catania si estenderà per 47 km con 39 stazioni, di cui 21 nel comune di Catania.

Questo, in particolare, il percorso della tratta Misterbianco-Paternò (clicca qui per maggiori dettagli):

  • Misterbianco centro
  • Gullotta
  • Belpasso
  • Valcorrente
  • Giaconia
  • Paternò Ardizzone

La prima tranche di questo percorso, da Misterbianco a Piano Tavola (Belpasso), ha ottenuto un finanziamento di 115 milioni di euro, mentre la restante parte è stata finanziata nel 2021 con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e include la realizzazione del nuovo deposito-officina treni a Paternò.

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