Il piano aeroporti passa il vaglio di Palazzo Chigi. Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto che attribuisce il rango agli aeroporti italiani in base a uno schema che individua 10 bacini scelti secondo criteri trasportistici e territoriali.
Il decreto, che attende ora la firma del Presidente della Repubblica, è finalizzato – si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi- «allo sviluppo del settore all’interno di una governance che contemperi le esigenze della domanda di traffico nazionale e internazionale con quelle di sviluppo dei territori, di potenziamento delle infrastrutture necessarie, di utilizzo proficuo delle risorse pubbliche impiegate e di efficientamento dei servizi di navigazione aerea e degli altri servizi resi in ambito aeroportuale. L’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, quali nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato, si pone, inoltre, in linea con la programmazione nazionale del settore nonché con la razionalizzazione delle infrastrutture aeroportuali e dei relativi servizi »“.
I 10 bacini, individuati secondo lo schema del decreto, identificano 38 aeroporti tra questi 12 «sono quelli che rivestono particolare rilevanza strategica», tra questi Milano Malpensa, Torino, Venezia, Bologna, Firenze/Pisa, Roma Fiumicino, Napoli Bari, Lamezia Terme, Catania, Palermo e Cagliari.
Tra questi aeroporti, tre vengono individuati come “aeroporti che rivestono il ruolo di gate intercontinentali”: Roma Fiumicino, quale “primario hub internazionale”; Milano Malpensa; Venezia.
Il Sindaco Bianco ha espresso il proprio apprezzamento per la decisione: «il ministro dei Trasporti e le Infrastrutture Graziano Delrio che ha dimostrato grande attenzione nei confronti di Catania e del suo sistema infrastrutturale, dalla metropolitana al porto, fino all’aeroporto. Non si tratta di un regalo visto che lo scalo è il maggiore del Meridione e si è guadagnato il riconoscimento grazie al lavoro svolto e alle cifre di crescita registrate».
Lo scalo etneo nel 2014 ha registrato il transito di 7 milioni e 300 mila passeggeri, 900 mila unità in più rispetto all’anno precedente e primo del Meridione. Nei piani della SAC, la società di gestione che ha in concessione l’aeroporto di Catania per 40 anni, c’è il recupero della vecchia aerostazione Eredia e l’allungamento della pista; inoltre la tratta Palestro- Fontanarossa della metropolitana entro il 2022 dovrebbe essere in servizio; tra 3 anni anche la rete ferroviaria dovrebbe collegarsi allo scalo etneo; inoltre stanno per essere completati invece i lavori per la costruzione del parcheggio multipiano P4.
Proporrei da subito un collegamento Catania C.-Fontanarossa-Palermo N.-Punta Raisi e collegamenti Birgi-Trapani-Palermo nonchè Comiso-Siracusa-Catania.