In un comunicato stampa, l’assessore Marco Falcone fa sapere che «la costruzione, finanziata e avviata dal Governo Musumeci, della futura stazione ferroviaria di Fontanarossa rappresenterà, già nel 2020, una svolta storica per l’intera direttrice Messina-Catania-Siracusa. I viaggiatori, siciliani e non, provenienti dal Messinese, da Siracusa o da Caltagirone e paesi vicini potranno raggiungere l’aeroporto in treno e saranno dunque sempre più invogliati a valersi del trasporto su rotaia, decongestionando strade e parcheggi auto. Di fatto entro l’anno prossimo l’aeroporto di Catania, grazie al progetto voluto da Regione e Rfi, farà un primo, strategico, salto di qualità nella direzione dell’auspicata intermodalità nella mobilità etnea. Una svolta che non si pone in contraddizione con l’avanzamento della metropolitana, e anzi ne accelera i benefici. Sempre su questa linea, infatti, l’aeroporto di Catania crescerà ulteriormente, mettendosi al passo con le città più importanti d’Europa, grazie al successivo e preventivato arrivo della metropolitana, a seguito dell’appalto della tratta Stesicoro-Aeroporto finanziato e varato in tempi rapidi, con la spinta del Governo Musumeci, negli ultimi mesi».
Ben venga la fermata provvisoria a servizio dell’aerostazione più importante della Sicilia. L’assessore, però, non è entrato nel merito della questione sollevata da Mobilita Catania e Legambiente, relativa all’assetto definitivo pianificato per il nodo intermodale di Fontanarossa, che rischia di rimanere solo sulla carta.
In base a un protocollo d’intesa datato 2005 e sottoscritto da Comune di Catania, Rfi (Ferrovie dello Stato) e Fce (Metropolitana), infatti, la localizzazione della fermata FS è prevista all’interno del parcheggio comunale di Fontanarossa, oggi gestito dall’Amt, per farne un nodo intermodale del trasporto pubblico locale e regionale: cioè luogo di scambio tra bus urbani e interurbani, metropolitana e passante ferroviario, con quest’ultimo in grado di servire sia l’utenza metropolitana costiera sia quella regionale.
Si ritiene utile ribadire che è compito del comune di Catania redigere la pianificazione del proprio territorio e stabilirne l’assetto, pertanto l’amministrazione comunale etnea dovrebbe pretendere con forza il rispetto del protocollo d’intesa del 2005, fatto salvo che alla Regione Siciliana spetta il solo compito di adottare le iniziative pianificate dal comune e adoperarsi anche finanziariamente per le relative opere da realizzare.
Per approfondire:
Nodo intermodale di Fontanarossa: non solo aeroporto, è la città di Catania ad averne bisogno