Solitamente ci viene raccomandata come più salubre una passeggiata in campagna, dove l’aria è pulita e le viste sono suggestive. Mentre camminare nelle città, specialmente nei quartieri periferici o industriali, è considerato meno alla moda. Ma se cammini a piedi avrai la fortuna di fare felici scoperte, oltre ad essere evidente che le città che incoraggiano il camminare sono meno inquinate, più belle e più interessanti.
Una strada pedonale è una strada che probabilmente attirerà i bar e i caffè e altre cose che rendono una città degna di essere vissuta, cosa che non accadrà mai con una strada a doppia carreggiata destinata al traffico veicolare.
Oggi più della metà della popolazione del pianeta vive nelle aree urbane e sempre più persone migrano verso le proprie città, ciò genera sempre più problemi come la disuguaglianza sociale e le emissioni di carbonio.
Si stima che il costo delle strade eccessivamente congestionate per l’economia della città è elevatissimo, nella città di New York ammonta a $ 20 miliardi all’anno, oltre al fatto che, con la crescita della quantità di auto, l’ambiente urbano diventa degradato per tutti. Così diventa necessaria una ri-progettazione fisica che trasformerà radicalmente le strade, dedicandole ai pedoni.
L’idea ha due precedenti importanti: il woonerf olandese e il superblock di Barcellona. La strada condivisa o woonerf ha una superficie continua, evidenziata dalla segnalatica e da un pavimentazione uniforme, che spinge gli automobilisti a procedere ad una velocità, circa 9 km all’ora, uguale a quella dei pedoni che utilizzano lo stesso spazio.
Barcellona sta portando avanti un esperimento radicale nel quale la griglia della città è trasformata in “superblocchi”. Il progettista Salvador Rueda ha rilevato in una delle prime prove (implementate nel 2007) che il camminare e il ciclismo sono aumentati, mentre l’utilizzo delle auto è diminuito considerevolmente.
Anche a New York, città con circa 8,538 milioni di abitanti, si intende riproporre per Manhattan uno schema simile in cui i veicoli avrebbero un traffico veicolare a senso unico, ad eccezione di alcune linee di autobus a due vie.
Le strade secondarie sarebbero accessibili solo al traffico di quartiere e avrebbero un limite di velocità di 9 km all’ora. La congestione su queste strade verrebbe eliminata e il limite di bassa velocità ridurrebbe significativamente il rischio di collisioni per i pedoni.
All’interno di questa configurazione di base, le mini-griglie funzionerebbero come piccoli quartieri di strade relativamente tranquille e sicure, circondate su quattro lati da strade trafficate.
Innanzitutto le corsie di parcheggio in strada verrebbero completamente rimosse in quanto le strade sono rivalutate come spazio pubblico, infatti dovrebbe sembrare chiaro che sfruttare le strade come parcheggio dei veicoli non è il modo migliore di utilizzare una risorsa limitata quale è lo spazio pubblico.
In secondo luogo tutte le arterie avrebbero delle piste ciclabili larghe tre metri, che nelle strade più larghe forniranno spazio per il traffico bidirezionale, mentre sulle strade più strette sarebbero unidirezionali con una larghezza ridotta della metà.
Tutti gli elementi combinati, quali auto e bus corsie dedicate, piste ciclabili e spazi pedonali, occupano meno spazio rispetto ai lay-out esistenti. Così la città guadagnerebbe strade più larghe in cui lo spazio bonificato, potrebbe fornire nuovi servizi, come negozi pop-up, negozi per la vendita di cibo e di bevande, spazi di lavoro flessibili oltre che ospitare stazioni di ricarica, consegne o taxi.
E se trasponessimo questo approccio su Catania?
Per esempio intervenendo sull’isolato delimitato dall’ultimo tratto di viale Ionio, viale Africa e viale della Libertà accadrebbe che queste strade principali, che definiscono un’area di quartiere, sarebbero rimodulate a senso unico per il traffico veicolare (pubblico e privato) ad una sola corsia e che la sosta su strada sarebbe totalmente eliminata.
Così i residenti beneficerebbero di un nuovo spazio pubblico aggiuntivo particolarmente flessibile. Se si estendesse questo modello su altre aree della città le scuole locali potrebbero avere uno spazio didattico all’aperto e usarlo anche per il coinvolgimento della comunità.
Le strade possono diventare risorse reali per la città e i suoi abitanti. In futuro, dovrebbero funzionare come un’estensione della casa, della classe e del luogo di lavoro: un luogo con nuove opportunità di svago e scambio sociale, molte delle quali non sono ancora state concepite. Abbiamo solo bisogno di molta buona volontà affinché ciò accada.
Link di riferimento:
https://www.citylab.com/design/2018/08/rethinking-manhattans-grid/568486/
https://www.theguardian.com/commentisfree/2018/aug/21/urban-walking-save-humanity-understand-cities
Pura utopia. Catania non e’ ne’ New York e ne’ Barcellona. Viale Africa unica vera strada ad est per salire verso nord.