Passante ferroviario di Catania, nuovi orari e più corse in ambito metropolitano: si intravede il potenziale di seconda linea metropolitana

Con l’entrata in vigore del nuovo orario invernale migliora, seppur di poco, l’offerta di Trenitalia sul passante ferroviario di Catania: i treni che da Catania Centrale fermano alle stazioni di Catania Europa e Catania Ognina  per Acireale sono adesso diciotto al giorno, mentre sono venti quelli in direzione opposta.


Non tutti, però, fermano a Cannizzaro, facendo così mancare una tappa intermedia importante nonché limitando di molto l’utenza possibile da parte degli abitanti e di chi lavora nella frazione di Aci Castello.

Interessante diventa invece l’offerta tra Acireale e Catania e viceversa con ben 29 collegamenti per tratta. Praticamente in soli 10/15 minuti e 2,50 euro si possono raggiungere le due città senza problemi di parcheggio.

Rimangono ancora tagliati fuori, invece, le stazioni di Catania Acquicella e quella di Bicocca.

La stazione di Acquicella si trova a pochi metri dal parcheggio del quartiere di Zia Lisa, capace di ospitare 20 posti per bus e 985 posti per auto, compresi gli stalli per disabili, e potrebbe assolvere alle funzioni di “nodo interscambio” tra i flussi veicolari provenienti dalla zona periferica del quartiere di Librino e dell’asse viario Caltagirone – Gela ma anche dall’autostrada Palermo-Catania (e quindi da Caltanissetta e da Enna), senza dimenticare gli utenti del popoloso rione e l’utilità per poter raggiungere il grande cimitero comunale. In pochissimi minuti, il servizio ferroviario potrebbe portare gli utenti da Acquicella alla stazione centrale (e viceversa) e, quindi, scambiare agevolmente con la metropolitana e i mezzi AMT. Attualmente la stazione di Acquicella viene aperta solo in occasione della commemorazione dei defunti, per evitare la congestione dell’area antistante il cimitero.

La stazione di Bicocca sarebbe estremamente utile per le decine di migliaia di lavoratori della zona industriale, ancor più se si approntasse un semplice servizio navetta per gli stabilimenti industriali sul modello del gettonatissimo metro shuttle della Circumetnea, letteralmente preso d’assalto (e non è una coincidenza che la metropolitana abbia fatto il suo record di viaggiatori mensili in concomitanza con l’avvento del metro shuttle).

La frequenza del passante ferroviario di Catania rimane, complessivamente, piuttosto scarsa, passando da quella massima di 10 minuti in ora di punta a quella minima di 70 minuti nel primo pomeriggio.

Il prezzo del biglietto di corsa semplice, nella tratta urbana (Cannizzaro-Catania centrale e viceversa), è 1,70 euro. Il costo dell’abbonamento settimanale è 11,70 euro, mentre quello mensile è di 38,80 euro. Prezzi, dunque, non proprio concorrenziali, specialmente se paragonati alle tariffe della metropolitana di Catania, per la quale permane l’assenza di un biglietto integrato che sarebbe quanto mai opportuno.

Non si può quindi parlare, ancora, di un adeguato servizio metropolitano, ma di treni regionali che si fermano nelle nuove stazioni di Ognina e piazza Europa (in attesa dell’altra di Picanello). Un impiego piuttosto bizzarro del materiale rotabile a disposizione, visto che sarebbe sicuramente più efficiente avere treni a lunga percorrenza (su scala regionale, quindi ad esempio sulla linea Siracusa-Catania-Messina) con soste solo nelle principali stazioni del tragitto e, intanto, dedicare un congruo numero di treni solo nella fascia metropolitana, con soste presso tutte le stazioni.

In attesa della nuova stazione a Fontanarossa, la stazione di Bicocca potrebbe essere utilizzata a servizio dell’aeroporto, con l’ausilio di un collegamento con l’aerostazione tramite navette. In questa maniera anche le province di Siracusa, Enna, Caltanissetta e Messina potrebbero usufruire di un valido collegamento ferroviario con l’aeroporto già nel breve termine.

Per poter parlare di un vero trasporto metropolitano, che abbia una frequenza quanto meno di soli 20 minuti, è necessario che venga firmato il contratto di servizio, al momento in discussione tra la Regione Siciliana e Trenitalia, e che venga attuata l’integrazione tariffaria dei servizi gestiti da AMT, Ferrovia Circumetnea e Trenitalia per una mobilità più efficiente e più ecologica che renda più vivibile, finalmente, il centro storico (e non solo) e che costituisca un vantaggio economico e sociale per i cittadini.

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4 Thoughts to “Passante ferroviario di Catania, nuovi orari e più corse in ambito metropolitano: si intravede il potenziale di seconda linea metropolitana”

  1. todald

    Soprattutto con la fermata Cappuccini ad Acireale con notevole bacino d’utenza, proposta da me con altri una ventina d’anni fa. “Stupisce” l’immobilismo degli acesi!

    1. Orazio

      Notoriamente gli acesi sono trunzi che producono trunzi.

  2. ct64

    Concordo con quanto scritto riguardo alla necessità di separare i servizi metropolitani da quelli regionali. In questo modo i primi potrebbero fermare in tutte le stazioni ed offrire un vero servizio metropolitano. In realtà si potrebbe sin da adesso spingere per l’estensione del servizio fino a Bicocca, perchè se apettiamo il raddoppio passeranno almeno dieci anni, e, d’altro canto, il tratto a binario unico è molto breve. Secondo me, infine, si deve procedere direttamente alla costruzione della stazione in corrispondenza del parcheggio Santa Maria Goretti. Meglio aspettare un anno in più ed avere la soluzione definitiva.

  3. A dir la verità si potrebbe intravedere pure il potenziale di una terza linea di metropolitana, se anzichè interstardirsi a raddoppiare l’attuale percorso in sotterranea sullo stesso tracciato (che andrebbe comunque mantenuto, con 2 nuove stazioni intermedie, una sugli Archi e una in galleria presso Via Plebiscito), si pensasse invece (evitando l’interramento sotto il porto) ad un nuovo tracciato che ricalchi (in sotterraneo) quello che era il progetto ottocentesco di far passare la ferrovia a nord di Catania anzichè a sud, con una diramazione che da Ognina, in galleria, permetta di Raggiungere Acquicella con fermate intermedie a Sanzio, Villa Bellini, Palestro, venendosi a creare dunque vari nodi di scambio, ed avendo una stazione in una posizione davvero “centrale” (il progetto ottocentesco prevedeva un passaggio ancora più a nord, in zona Piazza Lanza, con la stazione nei pressi dell’attuale caserma Sommaruga: a quei tempi tutta l’area era scarsamente urbanizzata rispetto ad oggi, e si sarebbe potuto realizzare l’intero tracciato in superficie).
    Il tratto extraurbano del passante andrebbe poi (in ogni caso) implementato con varie nuove fermate quali Cannizzaro Ospedale (in galleria), Aci Castello, Aci Trezza – Vampolieri, Acireale Vico, Acireale Cappuccini, Acireale Villa, Santa Maria Ammalati, Mangano, Altarello.

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