I temi dell’inquinamento atmosferico, acustico e del comfort ambientale sono al centro del viaggio del “Treno Verde” di Legambiente che nei giorni 24, 25, 26 febbraio ha fatto tappa a Catania e che ora sta toccando molte città italiane. Grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmlab, Orion, e con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR e dello IUAV – sarà realizzato un monitoraggio scientifico (rumore e inquinamento atmosferico) in postazioni fisse e itineranti e uno speciale monitoraggio indoor.
Sono stati sei i luoghi monitorati, alcuni dei quali sono stati indicati da noi di Mobilita Catania, grazie ai consigli del professore Giuseppe Inturri del Dipartimento di Ingegneria di Catania e dell’ingegnere Enza Torrisi; di questi, 3 luoghi insistono nelle strade in cui sono presenti i rilevatori del traffico che fanno parte di un progetto di monitoraggio dell’Università di Catania.
Il controllo delle polveri sottili e del rumore è stato eseguito nei giorni 23, 24 e 25 febbraio in sei punti strategici della città: due aree del centro storico di Catania (Via Vittorio Emanuele nei pressi di piazza San Francesco D’Assisi e Piazza università – area pedonale); due arterie principali che connettono le periferie con la città, via Vicenzo Giuffrida e in prossimità della rotatoria di via Felice Fontana; una via ad elevato scorrimento lungo viale Africa ed infine la strada di accesso nel plesso scolastico Vitaliano Brancati del quartiere San Giorgio in viale Biagio Pecorino.
I risultati nel dettaglio sono consultabili a questo link.
In tutte le stazioni i decibel registrati dalla strumentazione di Legambiente hanno mostrato valori ben al di sopra dei limiti di legge: tre di queste (le due arterie e la via ad elevato scorrimento) hanno registrato valori di Leq oltre i 70 decibel (valori che secondo la normativa vigente non sarebbero permessi neanche nelle aree industriali), mentre le altre 3 stazioni (le due zone centrali e il plesso scolastico) hanno raggiunto valori medi compresi tra 65 e 69 db (il limite è rispettivamente di 60 db per le vie trafficate e 45 db per le aree protette come le scuole).
Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, il monitoraggio è stato eseguito con una strumentazione per le polveri sottili (PM10) ed una portatile per le polveri fini e ultrafini (PM10 – 2,5 e 1) nelle stesse zone: pur non essendo state registrate concentrazioni particolarmente elevate nei vari punti scelti (le medie orarie registrate variano dai 3 microgrammi a metro cubo su viale Africa ai 21 microgrammi di Piazza Università), c’è da evidenziare come la stazione di monitoraggio abbia mostrato concentrazioni di polveri sottili molto simili a quelle rinvenute in vie secondarie distanti qualche centinaio di metri dalla principale.
A dimostrazione di come lo smog non riguardi solo le strade molto trafficate, ma si diffonda anche quelle nelle immediate vicinanze, magari meno trafficate, in cui si insediano attività sensibili, commerciali o residenziali, ed in cui i cittadini hanno la convinzione di una migliore qualità dell’aria.