In merito ai disagi riportati da molti passeggeri che hanno perso l’imbarco ai voli, come da noi riportato in questa segnalazione, la Federconsumatori di Catania sta valutando le iniziative per ottenere il risarcimento dei passeggeri danneggiati, così come per informare l’autorità giudiziaria dei reati che potrebbero essere stati commessi, primo fra tutti l’interruzione di pubblico servizio.
In un comunicato stampa il presidente provinciale della Federconsumatori di Catania, Salvo Nicosia, afferma:
“La responsabilità dei gravi disagi per i passeggeri nell’aeroporto di Catania, legati in massima parte alla disorganizzazione strutturale dello scalo, é certamente della SAC, la società a cui è affidato il compito di ‘amministrare, gestire e coordinare le infrastrutture aeroportuali, nel rispetto degli standard tecnici di sicurezza’. A pagare, quindi, non possono essere i passeggeri delle compagnie aeree”.
Il servizio di Sicurezza aeroportuale dell’Aeroporto di Catania è gestito dalla società SAC Service e si avvale di personale della ICTS, che si occupa del controllo passeggeri e bagagli.
L’aerostazione partenze è dotata di 11 varchi di controllo radiogeno bagagli a mano con portali metal detector passeggeri e rilevatori di esplosivo; registratori di immagini X-ray; software TIP per il controllo dell’apertura dei bagagli a mano.
Spesso di questi 11 varchi ne vengono aperti al massimo solo 6 per mancanza di personale, creando dei tempi di attesa non compatibili con gli orari di imbarco voli.
Basti pensare che a Catania a volte occorrono circa 40 minuti per superare i varchi di controllo mentre a Fiumicino ne servono al massimo 10′ e questi disservizi si sono verificati anche prima dei fatti di Bruxelles.
Già nel passato c’era stata una denuncia da parte di CGIL Cisl ed Uil che ritenevano indispensabile una riorganizzazione del lavoro in Sac Service, con una migliore armonizzazione dei settori, e chiedevano un incremento del personale in security e prm, a partire dalla stabilizzazione del precariato e della trasformazione dei contratti part time in full time, ed, eventualmente, al ricorso a nuove assunzioni per i periodi di picco.
«Qua è solo la Sac che deve pagare i biglietti – afferma Salvo Nicosia- noi continueremo sulla nostra strada per tutelare i passeggeri»
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