Oggi, alla presenza del sindaco di Catania Enzo Bianco, del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio e dei vertici del Gruppo FS Italiane, Renato Mazzoncini (Ad e Dg FS Italiane) e Maurizio Gentile (Ad e Dg Rete Ferroviaria Italiana), verrà ufficialmente attivato il raddoppio binario ferroviario tra la stazione di Catania Centrale e la nuova stazione di Catania Ognina, insieme alla nuova stazione di Catania Europa.
Il raddoppio prevedeva anche la realizzazione di una terza stazione urbana intermedia, Catania Picanello, che verrà consegnata entro quest’anno. Insieme con Ognina ed Europa, fa parte del progetto di nuove fermate urbane del passante ferroviario catanese realizzato grazie a un investimento di circa 100 milioni di euro e ben dodici anni di lavori.
La consegna della tratta Catania Ognina-Catania Centrale, completa delle stazioni e a doppio binario, era prevista inizialmente per fine 2009, successivamente fu rinviata alla fine del 2012, ma ulteriori rallentamenti ne impedirono l’ultimazione.
La stazione di Ognina è già aperta al pubblico dal 18 giugno, è in superficie ed è dotata di marciapiedi della lunghezza di 125 metri, coperti da pensiline e collegati da un sottopassaggio pedonale con accesso da via Fiume e da un parcheggio, con ingresso da via De Caro attraverso il cavalcaferrovia di nuova realizzazione, per 120 posti auto. In futuro l’accesso alla stazione sarà possibile anche dal viale Ulisse.
La stazione Europa è posta nell’omonima piazza ad angolo con viale Africa, è in superficie ed è provvista di due banchine lunghe 125 metri ciascuna, complete di rampe coperte per il collegamento con la superiore Piazza Europa e di pensiline.
La stazione di Picanello sarà pronta a fine anno, sono infatti in corso i lavori di completamento. È ubicata nel tratto a nord di via Guerrera e a sud di via Messina, ed è realizzata in sotterranea con due uscite, una su via Timoleone e l’altra su spazio a verde comunale, confinante con via Libertini, via Messina e con il parcheggio su via Guerrera.
La rivoluzione su ferro del territorio catanese può dirsi avviata: possiamo finalmente contare su un sistema ferroviario che collegherà la città da nord-ovest al centro con la metropolitana di FCE e da nord a sud, lungo la fascia costiera, con il passante ferroviario, e nodo di questo sistema sarà la stazione centrale che fungerà da centro intermodale tra i due sistemi.
Ma l’infrastruttura, per essere utile, non va solo inaugurata ma anche corroborata da un adeguato servizio. Nessuna certezza al riguardo: in merito alla tipologia dei treni che percorreranno la linea e alla frequenza, si attendono novità che potrebbero arrivare oggi in occasione dell’inaugurazione alla presenza del ministro Delrio e dei vertici di Trenitalia.
Per garantire un servizio efficiente sarà necessario che la Regione Siciliana stipuli un nuovo contratto di servizio con Trenitalia.
La tratta di servizio metropolitano lungo il passante ferroviario, da lunedi 24 luglio, ha quindi questa conformazione:
- Giarre/Riposto
- Carrubba
- Guardia Mangano/Santa Venerina
- Acireale
- Cannizzaro
- Catania Ognina
- Catania Picanello (apertura dopo l’estate)
- Catania Europa
- Catania Centrale
In questa prima fase iniziale, il passante ferroviario escluderà le stazioni di Acquicella e Bicocca nonostante rivestano una importanza notevole per la mobilità catanese: la prima ha a disposizione il parcheggio di Zia Lisa con 1000 posti, che potrebbe adempiere la funzione di interscambio, la seconda potrebbe facilmente servire la zona industriale e i 50 mila addetti che lavorano in quest’area.
Dopo l’inaugurazione, a Palazzo degli Elefanti il Comune, Sac, Enac e Rfi sottoscriveranno un protocollo d’intesa per la realizzazione della fermata Fontanarossa al servizio dello scalo dell’aeroporto di Catania.
La fermata Fontanarossa, a servizio dello scalo etneo, risulta tra i progetti recentemente finanziati dal ministero e i lavori si dovrebbero concludere entro il 2019: la fermata provvisoria di Fontanarossa dovrebbe essere realizzata nei pressi della rotonda della Guardia Costiera e sarebbe a totale carico della RFI per un costo di circa 5 milioni di euro.
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