Oggi a Messina presso il Palazzo Zanca ci sarà la prima conferenza delle sette Città Metropolitane del Mezzogiorno convocate per costruire una proposta politica e operativa per lo sviluppo del Sud.
Le sette Città metropolitane del Mezzogiorno sono i luoghi naturali in cui si concentrano le principali opportunità di rilancio del Sud Italia, ma anche quelle in cui si acutizzano le forme di disagio che fanno ormai parte della storia dei territori meridionali. Uscire da questo circolo vizioso è possibile, proprio a partire dai grandi centri. Ed è questo il momento storico con le maggiori potenzialità da cogliere.
Ne sono convinti i sindaci delle sette grandi città del mezzogiorno: Cagliari, Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria, Bari, Napoli: che si incontrano oggi a Messina presso il palazzo Zanca per la prima conferenza programmatica delle città del mezzogiorno.
Nel corso dell’evento saranno presentati, analizzati e discussi i dati di contesto dai quali partire per un’azione condivisa per il rilancio del Mezzogiorno: il quadro sulle infrastrutture, sul turismo, sull’occupazione e, appunto, sulle diverse forme di disagio. Tra queste, l’altissima percentuale di giovani che non lavorano e non studiano (Neet), che arriva al 35% doppiando quella delle città metropolitane del centro-nord. O quel 14% di famiglie senza occupati, contro il 4,9% del resto del Paese. E ancora, i servizi sociali e i servizi per l’infanzia: solo il 4,4% dei bambini delle città metropolitane del sud utilizza i servizi comunali per l’infanzia, mentre la percentuale nelle altre città raggiunge il 21,5%.
Al contempo non mancano le ragioni per guardare con fiducia a un futuro di segno diverso: dalla ripresa, nell’ultimo biennio, delle spese per investimento alle risorse in arrivo dall’Europa e dai Patti per il Sud. Il rilancio dovrà poggiarsi sui due cardini della promozione degli investimenti e del miglioramento della capacità organizzativa.
A partire dall’analisi di questi dati, che verranno presentati in modo dettagliato nel corso della conferenza programmatica di Messina, le Città metropolitane del mezzogiorno elaboreranno una proposta unitaria e condivisa di interventi e priorità, da portare all’attenzione delle istituzioni e di tutte le forze politiche. A partire dal ministro per la pubblica amministrazione, Marianna Madia, che interverrà alla conferenza. Con lei, a concludere i lavori, il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro. Saranno presenti, tra gli altri, i sindaci Renato Accorinti (Messina), Giuseppe Falcomatà (Reggio Calabria), Enzo Bianco (Catania), Mario Occhiuto (Cosenza), Leoluca Orlando (Palermo), Massimo Zedda (Cagliari).
Alle Città metropolitane sono attribuite, oltre alle funzioni fondamentali delle Province e quelle ad esse assegnate nell’ambito del processo di riordino delle funzioni provinciali, le seguenti funzioni fondamentali:
- adozione e aggiornamento annuale di un piano strategico triennale del territorio metropolitano, che costituisce atto di indirizzo per l’Ente e per l’esercizio delle funzioni dei Comuni e delle Unioni di Comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle Regioni, nel rispetto delle leggi delle Regioni nelle materie di loro competenza;
- pianificazione territoriale generale, ivi comprese le strutture di comunicazione, le reti di servizi e delle infrastrutture appartenenti alla competenza della comunità metropolitana, anche fissando vincoli e obiettivi all’attività e all’esercizio delle funzioni dei Comuni compresi nel territorio metropolitano;
- strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano. D’intesa con i Comuni interessati la Città metropolitana può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive;
- mobilità e viabilità, anche assicurando la compatibilità e la coerenza della pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano;
- promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della Città metropolitana come delineata nel piano strategico del territorio di cui alla lettera a);
- promozione e coordinamento dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano.
La città metropolitana di Catania ha circa un milione e cento mila abitanti e comprende i 58 comuni dell’ex-provincia regionale di Catania.
La nascita della Città metropolitana ridefinisce i confini comunali ed è pertanto necessaria una rimodulazione dei servizi del trasporto pubblico diventando indispensabile puntare alle infrastrutture come punto di partenza a supporto di una rete multimodale ferro-gomma, disegnata per garantire un buon livello di accessibilità sia nelle aree comunali che nei comuni limitrofi.
Alcuni studi che sono stati condotti hanno evidenziato che la scala territoriale ottima per la pianificazione e la successiva gestione sia proprio quella metropolitana, purché si costruisca una visione sovra-comunale delle politiche della mobilità, delle infrastrutture e dei trasporti.
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Speriamo che in materia di TPL, si ribadisca l’intento di puntare, a livello metropolitano, sul sistema di trasporto ferroviario!