Diventa ufficiale il piano di ristrutturazione AMT già annunciato dal presidente Carlo Lungaro la scorsa estate: dal 1° marzo tagli delle corse serali e mattutine senza passeggeri
La rimodulazione del servizio dell’AMT (Azienda Metropolitana Trasporti) entrerà in vigore da martedi prossimo; le modifiche andranno a colpire le prime corse mattutine e quelle serali definite poco redditizie.
I tagli fanno seguito alle difficoltà finanziarie dell’azienda: infatti i contributi per il trasporto pubblico locale della Regione siciliana si sono progressivamente ridotti negli ultimi anni, inoltre l’AMT vanta circa 40 milioni di crediti dalla stessa Regione e dal Comune di Catania.
Una boccata di ossigeno era arrivata nelle scorse settimane con il pagamento del contributo della Regione relativo al quarto trimestre 2015, il Comune a sua volta ha fatto pervenire, tra il dicembre del 2015 e il gennaio del 2016, le spettanze per l’Amt, per un importo complessivo di quasi sette milioni di euro.
Si concretizza ciò quindi il piano già annunciato nel giugno dello scorso anno con una nota del presidente Carlo Lungaro:
A seguito delle risultanze emerse dalla relazione semestrale al 30 giugno 2015 il Consiglio di amministrazione della società ha approvato e presentato al socio proprietario un programma di ristrutturazione della gestione aziendale finalizzato a riorganizzare l’esercizio economico, tenendo conto delle risorse finanziarie effettivamente disponibili a seguito dei tagli apportati dalla Regione Sicilia ai servizi di trasporto pubblico locale di competenza comunale. Il Socio ha pertanto approvato il predetto programma che in sintesi si articola nei seguenti punti essenziali:
- revisione della rete delle linee di trasporto con riduzione delle corse a minore frequentazione e azzeramento delle corse a prima mattina e serali con assenza di passeggeri;
- contrasto all’evasione tariffaria con conseguente incremento degli introiti e del tasso di copertura dei costi di produzione;
- razionalizzazione ed ottimizzazione dell’impiego dei fattori produttivi con conseguente riduzione dei costi di produzione dovuti a straordinario ed a percorrenze improduttive non coperte da contributi;
- trasferimento di tutte le attività di manutenzione e movimento presso il polo produttivo di Pantano d’Arci.
La realizzazione delle predette misure organizzative e gestionali, nell’orizzonte temporale di medio periodo, dovrà riportare l’Amt a recuperare la necessaria condizione di equilibrio economico e finanziario.
Il dettaglio della rimodulazione delle corse è consultabile a questo link.
Le difficoltà dell’AMT sono a conoscenza di tutti. I fondi mancano (salvo poi elargire consulenze milionarie per i ricorsi contro l’esattoria). L’unica posibilità per risanare i bilanci dell’AMT è quella di riempire gli autobus. Ma le corse saranno ridotte, le tariffe per il BRT raddoppieranno dal 1° marzo, e il servizio è carente soprattutto per l’irrisolto nodo di rondo Gioeni, che da quando è stato abbattuto il ponte è diventato un incubo per auto, moto e bus. Come si fa ad incoraggiare i cittadini ad usare il servizio pubblico quando si prendono provvedimenti scellarati come il tondo Gioeni o la rotatoria di via d’Annunzio? Spiace dirlo, ma l’amministrazione Bianco non brilla per efficienza. I nodi del trasporto restano irrisolti per molte ragioni, siamo anni luce distanti dall’efficienza delle città ed aree metropolitane del centro-nord, per dimensioni paragonabili a Catania.