FOTO | Integrazione Città-Porto secondo il progetto ANCE

Il progetto articolato in tre fasi è una proposta di ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) per integrare l’area portuale e il centro storico di Catania.

Il sindaco Bianco e il commissario dell’Autorità portuale hanno presentato la settimana scorsa un progetto di riqualificazione del molo foraneo, annunciando che l’integrazione completa si avvalerà del contributo degli ordini e dei costruttori associati all’ANCE.


Di seguito riportiamo gli obiettivi e la descrizione del progetto degli architetti Giuseppe Messina e Pietro Calì e dell’ingegnere Sebastiano Amore.

E’ ben noto che la città di Catania non ha mai valorizzato il suo contatto col mare, nonostante la sua posizione privilegiata su uno splendido tratto di costa. La città settecentesca, impostata sull’asse rivolto verso l’Etna, trovava il suo punto di contatto col mare solo attraverso il porto. La città dell’Ottocento si è spinta verso la costa, ma la presenza della ferrovia e dei connessi impianti produttivi ne hanno precluso l’affaccio sul mare.

Il Novecento con l’asse dei viali è arrivato finalmente allo sbocco sull’acqua, ma la realizzazione dell’asse di percorrenza veloce sul margine della costa ha mortificato il rapporto col mare. Con queste premesse l’idea di aprire l’area del porto alla città, ed in particolare al suo nucleo antico, stabilendo finalmente un contatto diretto col mare può rappresentare un importante passo in avanti dello sviluppo urbano.

Il progetto di integrazione tra la città ed il porto non si propone di entrare nel merito specifico del nuovo assetto dell’area portuale, ampiamente trattato nelle proposte di Piano Regolatore Portuale fino ad oggi dibattute, ma si concentra sui punti di contatto tra la città ed il porto alla luce del previsto spostamento della barriera doganale e della conseguente apertura delle aree di collegamento tra l’area demaniale e la città.

Il progetto, voluto dall’ANCE Catania, costituisce una proposta di dialogo, uno spunto costruttivo, proponendo un programma attuabile per fasi successive, tre in tutto, per restituire ai cittadini la libertà di fruire di nuovi spazi aperti verso il mare.

Assistants
Arch. Marco Calì – Ing. Corrado Gioia
Collaborators
Ing. Angela Campione – Arch. Damiano Cutispoto – Arch. Maria Egle Guzzardi – Ing. Andrea Maugeri – Arch. Grazia Maugeri – Ing. Marco Vasta

Questa proposta è stata presentata a giugno dell’anno scorso durante l’approvazione del bilancio consultivo 2014 ANCE, ed è stata anche illustrata all’assessore all’Urbanistica, alla Soprintendenza, all’Autorità portuale, all’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti e al Dipartimento di Architettura e Ingegneria.

Il progetto si articola in tre diverse fasi di attuazione corrispondenti alle aree in cui si divide l’area portuale: Villa Pacini-piazza Borsellino, via Dusmet-Civita e Passiatore-Molo di Levante.

Il piano prevede l’estensione di uno spazio verde da villa Pacini a una grande piazza direttamente sul mare, il cui accesso inizialmente sarà garantito da un semaforo pedonale e in seguito attraverso una passerella aerea per bypassare via Dusmet; il progetto propone anche tre grandi vasche a ridosso degli archi della Marina, per richiamare la memoria del mare che un tempo li lambiva.

La riconnessione con la Civita è da realizzarsi attraverso il cambio di marcia di via Dusmet, da sud verso nord a senso unico con l’allargamento dei marciapiedi.

La passeggiata ciclo-pedonale del molo foraneo si dovrà ricucire con il Passiatore nella fase successiva all’interramento della linea ferroviaria, attraverso un ponte che supererà la quota dei binari della ferrovia circumetnea. Infatti lo step più a lungo termine è la trasformazione degli archi della Marina in passeggiata.

Lo stesso sindaco Bianco la scorsa settimana durante la presentazione del progetto di riqualificazione del molo foraneo, ha annunciato che l’integrazione completa si avvalerà del contributo degli ordini e dei costruttori associati all’ANCE.

La proposta che vi abbiamo illustrato potrebbe essere uno spunto per realizzare tutti i progressivi step che permetteranno a Catania di riappropriarsi del mare.


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