Un disegno di legge per gli spazi verdi delle città siciliane

Aree verdi e cittadini. Un po’ come dire la rabbia e l’orgoglio. Troppo spesso, infatti, capita di imbattersi, girando per la città, in spazi verdi o in aiuole abbandonate all’incuria e alla sporcizia e di provare, davanti a questi scenari, indignazione.

Allo stesso tempo, occorre ricordare che negli ultimi anni si sono fortunatamente moltiplicati gli scatti d’orgoglio posti in essere da un numero sempre crescente di cittadini, i quali, dinanzi alle situazioni poc’anzi descritte, hanno preferito rimboccarsi le maniche. Vale la pena ricordare l’impegno profuso da alcuni volontari (si pensi ai ragazzi di SkyscraperCity, di Guerrilla Gardening o alla lodevole iniziativa del Comitato Civico Spontaneo Largo Podgora) che hanno riqualificato diversi spazi verdi della nostra città (in via Caronda, in piazza Giovanni XIII, in viale Fleming), liberandoli dalle sterpaglie e dai rifiuti e adornandoli con piante e fiori.

Il ruolo dei cittadini nella cura del verde pubblico è al centro del Disegno di legge n. 928 del 19-01-2015, attualmente all’esame della Commissione Ambiente e Territorio dell’ARS. Il testo, tra le altre cose, consentirebbe ai cittadini privati o titolari di esercizi commerciali di richiedere in “adozione” all’amministrazione comunale di riferimento piccoli giardini, aiuole ed altre aree destinate a verde dai PRG, indicati in elenchi appositamente predisposti dagli uffici competenti o, diversamente, da concordare. La fruizione degli spazi rimarrebbe, in ogni caso, pubblica per tutta la durata dell’affidamento.

La regolamentazione del ruolo da assegnare ai siciliani all’interno dei loro comuni nell’ambito della riqualificazione urbana ed ambientale è di fondamentale importanza. Essa garantirebbe non solo notevoli miglioramenti nella cura e nella manutenzione delle nostre città ma anche la sensibilizzazione ed il coinvolgimento di quei cittadini non proprio inclini al rispetto degli spazi comuni.

Vero è anche che il testo in esame, così com’è congegnato, presenta delle zone d’ombra. Il disegno di legge, infatti, se da un lato prevede troppi oneri per i cosiddetti “adottanti”, i quali devono farsi carico della pulizia dello spazio assegnato «ivi compresa la pulizia degli scarti di manutenzione delle aree concesse», dall’altro non contempla agevolazioni fiscali o altri incentivi in grado di compensare il lavoro svolto dai soggetti autorizzati. Inoltre, l’accento posto esclusivamente sulla manutenzione sembra lasciare poco spazio alla creatività dei cittadini.

Non si può che auspicare, nell’iter di esame di questo disegno di legge, un costante coinvolgimento di quelle associazioni e di quei gruppi che volontariamente si adoperano da tempo nella cura degli spazi verdi delle città siciliane. Ciò permetterebbe sia una definizione più dettagliata dei diritti e dei doveri spettanti ai comuni e ai cittadini sia l’individuazione di una serie di incentivi e di soluzioni logistiche utili a sostenere l’iniziativa popolare.

La carenza di risorse umane e finanziarie da parte dei Comuni e la necessità di ripulire alcune aree della nostre città, infatti, non possono e non devono essere gli unici principî regolatori di questa materia.

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