Sicilia 2030, a Catania si discute il piano per le infrastrutture dell’isola

Il Sindaco di Catania, Salvo Pogliese, ha aperto i lavori del convegno sulle infrastrutture organizzato dalla Regione Siciliana presso il Palazzo della Cultura del capoluogo etneo: “Sicilia 2030: ripartiamo da un Piano per le infrastrutture”


 

«È per me un onore -ha esordito il primo cittadino etneo- dare il benvenuto, a nome della città, al Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, e al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, con i suoi assessori, nell’ambito di un confronto che non poteva avere titolo più qualificante. Le infrastrutture costituiscono una precondizione per lo sviluppo in Sicilia. Penso al ponte sullo Stretto, opera di fondamentale importanza non soltanto per la regione ma per la nostra nazione, anche per l’effetto domino che andrebbe a determinare dando continuità al corridoio scandinavo-mediterraneo.
Catania
-ha aggiunto- è dotata di un sistema integrato di trasporto che conta un aeroporto da 10 milioni di passeggeri; una rete metropolitana in via di sviluppo che con l’ultimo tratto Stesicoro-Aeroporto avvierà anche l’ intermodalità; un sistema portuale che sta crescendo in maniera significativa sia sulla crocieristica sia, in sinergia con Augusta, sul trasporto merci. E proprio su questo fronte credo si possano ottenere tassi di crescita ancora più significativi, soprattutto dopo i miglioramenti infrastrutturali realizzati all’interno del canale di Suez, e grazie al geocentrismo della nostra regione. Una riflessione a parte –ha proseguito Pogliese- vorrei farla sulle Zes, per le quali ritengo sia fondamentale un’accelerazione, e il presidente Musumeci si sta già attivando: laddove infatti sono state realizzate, come in Polonia, hanno prodotto eccezionali benefici per i territori. In merito, infine, all’autostrada Catania – Ragusa (si tratta più precisamente di una superstrada a quattro corsie, ndr), mi auguro che il rinvio di qualche giorno fa del Cipe non rappresenti l’interruzione di un percorso atteso dal nostro territorio da oltre 20 anni e che è assolutamente necessario per la crescita di tutto il bacino del Sud-Est».

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