La scorsa settimana, in occasione della conferenza stampa per la riapertura dei termini di partecipazione del concorso internazionale di idee per il waterfront cittadino, sono stati presentati i primi contributi concreti al nuovo Piano Regolatore Generale di Catania.
Sono tre i progetti presentati con soluzioni che ridisegnano le principali vie d’accesso alla città: l’area di Zia Lisa per chi arriva dall’aeroporto, la zona della Civita in cui sbarcano i croceristi che approdano al porto e coloro che scendono dal treno alla stazione ferroviaria e la fascia Cannizzaro/Ognina percorsa da chi arriva dall’autostrada A18.
Si tratta del risultato finale del workshop internazionale d’Architettura “Layer Zero 2018”, che si è concluso il 15 dicembre scorso dopo un’intensa settimana di lavoro con all’opera, negli spazi di Palazzo della Cultura, oltre 40 architetti, studenti e professionisti dia locali che provenienti da importanti studi di livello mondiale.
Queste le tre idee riprodotte nei masterplan, ciascuna accompagnata dal “piano di fattibilità”:
Squadra CIVITA (in visita: Elisabetta Gabrielli; residente: Giuseppe Parisi; coordinatore: Andrea Toscano; tutor: Martina Arena, Irene Chiara D’Antone e Domenico Maugeri; studenti: Ilenia Billone, Michele Moliteo, Marina Passaro, Graziano Testa):
Sul prospetto di una ricucitura tra la città e il suo waterfront, spicca la rifunzionalizzazione degli archi della marina, che diventano anche luogo di passeggiata, sia sotto che sopra gli stessi. Una riconfigurazione di un’area oggi priva di una naturale pedonalizzazione, che viene invece rivalorizzata nel rispetto del tessuto urbano e dell’anima popolare del quartiere.
Squadra OGNINA/CANNIZZARO (in visita: Gianluca Peluffo; residente: Angela Catanese; coordinatore: Sabrina Tosto; tutor: Claudia Manusia e Marilena Lanzafame; studenti: Chiara Ciliberto, Roberto Nigro e Giovanna Ferrara).
Il principio fondante è la riorganizzazione totale della viabilità in funzione del potenziamento dell’ospedale, la cui presenza richiede anche un nuovo edificato che risponda alle esigenze non solo di chi abita l’area, ma soprattutto di chi vi transita per raggiungere la struttura sanitaria. Uno spazio da restituire anche a livello pedonale, con la proposta di una piazza in quota che si snoda fino al mare.
Squadra ZIA LISA (in visita: Salvatore Settecasi e Francesca Baldessari; residente: Koncita Santo; coordinatore: Eleonora Bonanno; tutor: Erica Drago, Rossella D’Angelo e Alberto Leonforte; studenti: Yarihanna Bufalino, Giovanni Di Stefano e Dario Martinez).
La parola chiave è “connessione”, sia tra la città e il suo hub aeroportuale che tra i quartieri periferici e la Plaia, passando per il parco naturale del Boschetto. Un’analisi accurata delle criticità ma soprattutto delle opportunità che possano rigenerare l’ambiente urbano e il paesaggio che caratterizzano l’area. Una trasformazione da luogo chiuso e frammentato a nuova cerniera definita e riconoscibile.
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Ci volevano fior di architetti per progettare il prolungamento del passiatore anche sugl’archi della marina? Un’altra domanda mi sorge spontanea, vuoi vedere che il problema maggiore per l’ingresso da Catania Sud è fare una bella promenade che accolga i croceristi? Mi sbaglierò, ma credo che il problema annoso dell’ingresso di Catania Sud siano le lunghe file che si creano per uscire ed entrare nella città. Un P.R.G. di Catania dovrebbe mettere sul tavolo un’infrastruttura che permetta un agevole ingresso/uscita da Catania Sud e non piantare 4 alberi sopra e sotto gli archi della marina.
Distinti saluti Giuseppe L. F.
Gli archi della marina andrebbero rimossi. Non esiste migliore soluzione archietturale. Sono soltanto un ingombro, che tagliano in due una area che avrebbe bisogno di respirare, che strozza la visuale e sottrae spazi. Mi ricordo di uno studio a riguardo che fu pubblicato su una rivista a cura dell’ordine degli ingegneri di Catania.