Sabato 15 Ottobre, nei pressi della foce del Simeto, verrà liberata una giovane tartaruga marina a cui è stato dato il nome di Serena. Il simpatico rettile acquatico era stato recentemente salvato e curato nell’apposito centro di Lampedusa gestito dal WWF.
Saranno presenti numerose autorità e molti curiosi ed amanti degli animali. Per chi volesse andare all’oasi in bicicletta è previsto un raduno spontaneo alle ore 9 in Piazza Duomo a Catania per pedalare in compagnia e maggior sicurezza fino all’oasi, ideato dal gruppo Ruote Libere.
L’occasione si trasforma anche in augurio che il prima possibile venga realizzata una pista ciclabile dal centro città fino all’oasi del Simeto, lungo tutta la costa. Oltre ad avere enormi attrattive turistiche, permetterebbe di riqualificare la strada e raggiungere in sicurezza la Plaia in bici con enormi benefici per i cittadini e per la mobilità sostenibile catanese.
Questo il programma e la descrizione ufficiale dell’evento:
-h 9.30 gazebo di benvenuto WWF;
-h 10.15 visita guidata curata dai volontari del WWF “Alla scoperta dell’Oasi del Simeto”;
-h 11.30 presso il gazebo WWF: attività di sensibilizzazione sulle Tartarughe Marine e Progetto Tartarughe WWF Italia;
-h 12.00 liberazione di Serena e incontro con le autorità, interverranno: il Presidente della Città Metropolitana di Catania Onorevole Enzo Bianco,il Dirigente servizio ambiente Città Metropolitana di Catania Ing. Salvatore Raciti, il Direttore dell’Oasi del Simeto Dott. Gaetano Torrisi, la Capitaneria di Porto di Catania, il Presidente del WWF Sicilia Nord Orientale Dott.ssa Maria Grazia Attanasi.
Serena è un giovane esemplare di Tartaruga marina appartenente alla specie Caretta Caretta, un tempo molto comune nel bacino del Mediterraneo, adesso in serio pericolo di estinzione a causa dell’inquinamento, della pesca sempre più insostenibile e dall’eccessiva antropizzazione dei litorali.
Serena è stata recuperata dai volontari WWF Sicilia Nord Orientale nel litorale Catanese in gravi condizioni di salute, la piccola infatti aveva ingerito un amo da palangaro con tutta la lenza. Senza l’aiuto necessario sarebbe morta tra atroci sofferenze!
Trasportata tempestivamente tramite staffetta presso il Centro Recupero WWF di Lampedusa, dopo un intervento chirurgico e le opportune cure, Serena è guarita.Adesso Serena è pronta a continuare la sua vita, libera in mare!