Il protocollo d’intesa tra il Comune di Catania e l’Autorità portuale firmato ieri in Sala Giunta vuole restituire alla fruzione dei cittadini e dei turisti il porto, pur mantenendo inalterata la sua funzione logistica e commerciale | FOTO E PROGETTO
Il porto di Catania ha una superficie complessiva di circa un milione di mq (aree a terra e specchi acquei), solo le aree a terra ricoprono una superficie di 470.000 mq.; esso ha un rapporto con la Città molto forte ed al contempo molto contraddittorio.
Infatti pur essendo adiacente al centro storico e monumentale della città, è da questa diviso da tre barriere di diversa natura ma di identico effetto, quello di separare l’ambito urbano da quello portuale: la circonvallazione orientale (o a mare) di Catania, che è una delle grandi arterie cittadine, percorsa da un consistente numero di autoveicoli tutti i giorni e a tutte le ore e la linea ferroviaria Catania-Siracusa che corre sopra gli Archi della Marina.
Ma la separazione più netta è quella rappresentata dalla cinta daziaria che priva la città di un potenziale straordinario waterfront: i punti di effettiva
interazione fra porto e città sono costituiti dai due varchi di accesso, Dusmet a nord e Asse dei Servizi a sud. Il primo aperto 24 ore al giorno e dedicato al flusso turistico consente all’utenza di accedere immediatamente nel tessuto viario della città, a pochi passi da piazza Duomo; il secondo, quello sud, a
sfondo commerciale è aperto dalle 07:00 sino alle 20:30/24:00 e connette l’area portuale alla rotonda prospiciente il faro Biscari da cui poi si dipartono le più importanti connessioni stradali; per la mobilità delle merci si sono conclusi l’anno scorso i lavori per la nuova darsena commerciale, opera a cui sono legati dei risvolti giudiziari.
Il protocollo d’intesa tra il Comune di Catania e l’Autorità portuale firmato ieri in Sala Giunta va nella direzione di restituire alla fruzione dei cittadini e dei turisti il porto, pur mantenendo inalterata la sua funzione logistica e commerciale.
Il progetto d’integrazione porto-città presentato ieri è stato condiviso nella sua redazione con la Capitaneria, la Guardia di Finanza e la Polizia che garantiscono le attività di controllo dell’area portuale.
Il primo step è stato avviato dall’Autorità portuale già da alcuni mesi: sono in corso lavori di riqualificazione del basolato lavico, per un costo di 3,5 milioni di euro; entro aprile si dovrebbero concludere i lavori per la realizzazione della nuova rete idrica, fognaria e antincendio.
Si procederà in seguito a un progressivo arretramento a sud della barriera doganale; gli interventi più comporsi riguarderanno la messa in sicurezza e la trasformazione del molo foraneo in passeggiata ciclo-pedonale dalla lunghezza di due chilometri con illuminazione e panchine. Primo segno tangibile avverrà il 25 aprile, quando secondo le previsioni esplicitate ieri, il varco di via Dusmet verrà aperto.
Il progetto di riqualificazione in funzione ludica e turistica prevede anche la creazione di una zona attrezzata per l’attività sportiva e una piscina di acqua salata nell’area del cosiddetto “piazzale triangolare”. Gli interventi finanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ammontano a 49 milioni di euro.
Ecco la galleria dei rendering pubblicata da lasiciliaweb
Il protocollo d’intesa è propedeutico a un ulteriore step la cui scadenza è a lungo termine: la progettazione e il reperimento delle risorse necessarie per l’integrazione del molo foraneo con il Passiatore, del porto con il piazzale Borsellino e Porta Uzeda e infine la ricucitura con il quartiere Angeli Custodi a partire dall’area dove ha sede l’azienda del gas Asec.
Il sindaco Enzo Bianco ha espresso l’intenzione di inserire questo progetto all’interno del Patto di Catania, un programma d’intesa tra Amministrazione e Governo nazionale per realizzare in un tempo massimo di due anni opere per lo sviluppo della città.
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Bibliografia: PGTU- Piano Generale del Traffico Urbano, Comune di Catania, 2012