“Catania non è una città per pedoni”. Questa asserzione è volutamente provocatoria ma fotografa bene la situazione della mobilità della nostra città.
A supporto di questa tesi basta essere un cittadino che quotidianamente percorre le strade di Catania, qualunque mezzo di trasporto si adotti per i propri spostamenti: anche chi si reca a lavoro o far compere in auto anche per pochi metri è comunque un pedone, chi utilizza il trasporto pubblico si reca a piedi alla fermata dell’autobus o della metropolitana.
Le stesse difficoltà quotidiane per spostarsi a piedi sono quindi avvertite da ogni singolo cittadino.
Il quadro della mobilità pedonale nella nostra città si fa nitido consultando il rapporto Aci-Istat per l’anno 2014, reso noto da pochi giorni (è possibile consultare il rapporto a questo link)
Nel territorio catanese sono stati 1175 gli incidenti e 18 i morti sulle strade, ma soprattutto la nostra città è seconda in questa triste classifica per indice di mortalità (numero di morti sul totale degli incidenti) e per numero di morti in rapporto al numero degli abitanti.
A rendere ancora più preoccupante l’analisi si consulti il consultivo del Comando di Polizia Municipale per l’anno 2014 e 2015:
Il denominatore comune di queste indagini statistiche è la vulnerabilità dei pedoni.
Le analisi del Comando di Polizia Municipale e il rapporto ACI-Istat forniscono supporto statistico alla percezione che i cittadini hanno quotidianamente percorrendo le strade catanesi.
Le principali barriere alla mobilità pedonale sono i bassi livelli di sicurezza pedonale percepita, le carenze infrastrutturali (sovrappassi stradali, larghezza marciapiedi), mancanza di continuità degli itinerari pedonali e inadeguatezza degli attraversamenti. [Piano Generale del Traffico Urbano, città di Catania 2012]
A queste mancanze infrastrutturali si aggiungono le carenze gestionali: la presenza di ostacoli o di auto in sosta sui marciapiedi è una prassi difficile da estirpare fin quando la Polizia Municipale non potenzierà un’azione di controllo di queste frequenti infrazioni che limitano la libertà e la qualità della vita dei cittadini.
Nelle aree urbane d’Italia circa il 50% degli spostamenti hanno un lunghezza inferiore ai 2 km, meno di mezzora a piedi, eppure solo il 20% degli spostamenti sono fatti a piedi (il 16% in Sicilia) [Piano Generale del Traffico Urbano, città di Catania 2012]: le cause sono appunto da ricercare dalle carenze enumerate.
Il Comune di Catania ha aderito alla campagna nazionale”Siamo tutti pedoni” per richiamare l’attenzione sulle tragedie che coinvolgono il più debole utente della strada e per far crescere la consapevolezza che questa strage può essere evitata.
Il Sindaco Enzo Bianco ha commentato così la decisione di aderire alla campagna nazionale: «La manifestazione servirà a incoraggiare i cittadini a riappropriarsi della strada e utilizzarla come spazio di incontro, di relazione e aggregazione sociale». Dichiarazione che cozza, però, con la decisione presa dall’amministrazione, proprio nelle ultime ore, di riaprire al traffico l’unica parte pedonale di piazza Federico di Svevia, di fronte al prospetto principale del Castello Ursino. Una piazza che per il suo valore storico, architettonico e monumentale, se fosse in qualsiasi altra città d’Europa, probabilmente sarebbe interamente pedonale da anni.
Lo spazio pubblico di Catania, infatti, è quanto di più lontano dall’essere un luogo inclusivo per i pedoni, e a dimostrarlo sono le statistiche e l’esperienza quotidiana dei cittadini.
Mobilita Catania dedicherà una serie di articoli su tutti gli aspetti e i problemi del camminare in città. Questi approfondimenti diventeranno un documento che presenteremo all’Amministrazione e all’Ufficio del Mobility Manager in cui mostreremo lo stato di fatto e le nostre proposte.
Per far questo è determinante il vostro aiuto: vi chiediamo di inviarci materiale fotografico e video oppure scrivere al sito catania.mobilita.org cliccando sul pulsante PARTECIPA, evidenziando tutti i disagi quotidiani che vivete ogni giorno andando a piedi.