La città di Catania si è estesa, sin dagli anni ’70, verso i comuni etnei limitrofi perdendo circa il 40% di abitanti attirati soprattutto da abitazioni residenziali più innovative e più economiche rispetto a quello che offriva la città. Questo ha generato un pendolarismo che negli ultimi anni ha raggiunto livelli preoccupanti. Basti pensare che ogni giorno penetrano circa 60.000 vetture, in genere occupati da un solo passeggero. Un simile pendolarismo comporta dei costi sociali elevati, sia per la necessità di nuove strade (vedi la nuova superstrada dell’Etna), sia per l’alto tasso di inquinamento che generano.
Esistono dei progetti di trasporto pubblico che prevedono un collegamento dei paesi etnei, (vedi etnarail e la pededemontana) con la città, ma al momento sono rimasti solo sulla carta.
Oggi l’unico mezzo pubblico che collega i paesi etnei con la città è il trasporto gommato operato dall’AST. Il servizio si presenta molto carente e poco competitivo rispetto all’auto sia per le poche frequenze che per i tempi lunghissimi di percorrenza. Analizziamo ad esempio il bus che collega Nicolosi a Catania. Il tempo di percorrenza è di 1,25 h e la frequenza a volte arriva a un’ora
La mia proposta prevede l’introduzione di un Bus Rapid Transit (BRT) che parte dal capolinea di Nicolosi, (dove verrà realizzato un nuovo parcheggio scambiatore) e arriva a Catania al parcheggio scambiatore due Obelischi in 35-40 minuti con frequenze, di 15 minuti nell’orario di punta.
Da Nicolosi a Catania con questa frequenza:
6:00 6:45 7:00 7:15 7;30 7:45 8:00 8:15 8:30 8:45 9:00 9:30 10:00 10:30 11:15 12:00 12:30 13:00 13:30 14:00 14:15 14:30 15:15 15:30 15:45 16:00 16:30 17:00 17:30 18:00 18:30 19:30 20:00 20:30 21:30
Da Catania a Nicolosi con questa frequenza
5;25 6:10 6:55 7:10 7:25 7:40 7:55 8:10 8:40 9:10 9:40 10:40 11:30 12:00 12:30 13:00 13:15 13:30 13:45 14:00 14:15 14:45 15:15 15:45 16:00 16:30 17:00 17:30 18:00 18:30 19:00 19:15 19:30 19:45 20:00 20:15 20:30 21:00 21:30 22:00
I Bus dovranno essere del tipo autosnodato e con più porte per permettere un veloce scambio di utenti tra chi entra e chi esce e offrire una capacità di trasporto più elevata. Si prevede una corsia preferenziale centrale nei tratti di strada in cui la larghezza stradale lo permette (in più punti la strada è larga 10,5 metri quindi verrebbero tre corsie da 3,50 metri) e sarà del tipo a doppio senso alternato nel senso che verrà utilizzata nella direzione nord -sud e viceversa a seconda del traffico esistente. Dovranno essere utilizzati i moderni “ITS” (Intelligent Transport Systems), ovvero i sistemi di gestione intelligente del traffico che consentono agli autobus di avere la precedenza ai semafori e quindi di attraversare gli incroci senza perdite di tempo.
Si prevede di utilizzare la corsia preferenziale nelle ore 6,00-11.00 e 15.30-18,00 nella direzione nord-sud e dalle 11.00-15.30 e 18.00-24,00 nella direzione sud-nord. Il sistema sarà regolato da semafori che permetteranno l’accesso in una direzione o nell’altra.
Le fermate saranno radiolocalizzate nel senso che forniranno in tempo reale i tempi di attesa dei bus e saranno posizionate lateralmente al ciglio della strada. In quel punto la corsia preferenziale protetta termina. Inoltre si dovrà consentire di accedere a bordo degli autobus senza dover salire alcun gradino, permettendo non solo un flusso di passeggeri in entrata e in uscita più scorrevole, ma anche un accesso più facile per le persone con difficoltà di deambulazione.
Il percorso del BRT coincide in massima parte con la SP n 10 e ha una lunghezza di 11,5 km. Lo spirito di questa linea è di avere un collegamento veloce con i paesi della fascia etnea. Per far funzionare la linea è necessario che ogni comune attraversato dal BRT sia dotato di un servizio di navette gratuite che collegano i centri con le fermate del brt e che coincidano con le frequenze del BRT. I comuni si potrebbero consorziare e creare un’unica navetta riducendo i costi. Si pensi ad esempio ad un consorzio tra i comuni di Trecastagni, Pedara e Nicolosi per realizzare un servizio navetta che colleghi questi comuni con il parcheggio scambiatore Nicolosi oppure ad un consorzio tra i comuni di Tremestieri Etno e Mascalucia per collegare il parcheggio scambiatore di Mascalucia Nord.
Con l’introduzione di questo BRT è necessario istituire il biglietto e l’abbonamento integrato con AMT, FCE e RFI, calcolando il prezzo del biglietto o dell’abbonamento in base alle zone attraversate dall’utente.
Ecco nel dettaglio la nuova linea veloce con le relative fermate:
- Nicolosi (parte dal nuovo parcheggio scambiatore che dovrà essere realizzato. Questo parcheggio raccoglie le auto provenienti da Belpasso, Nicolosi, Pedara e Trecastagni)
- Pedara. Si trova in corrispondenza della strada provinciale 171 che abbraccia tutta la fascia di Massa Annunziata e Sciarelle.
- Mascalucia nord Dotato di parcheggio scambiatore (raccoglie il flusso veicolare della frazione di Piano, e dei comuni di San Pietro Clarenza, Tremestieri Etneo e Mascalucia.
- Mascalucia sud. Serve l’abitato di Mascalucia e si trova in piazza Dante Alighieri, centro strategico del comune di Mascalucia
- Gravina Nord. Si trova vicino all’incrocio con la via Vittorio Emanuele, pure questo centro strategico del comune di Gravina.
- Gravina Sud. Serve il quartiere san Paolo di Gravina. La fermata si trova in prossimità dei parcheggi del centro Katanè
- Parcheggio due Obelischi. Scambia con il BRT cittadino Due Obelischi-Stesicoro.
Con l’introduzione di questo BRT extraurbano la frequenza del BRT 1 (Due Obelischi-Stesicoro) dovrà essere di 4 minuti.
L’obiettivo di questa mia proposta è cercare di rendere il trasporto pubblico più competitivo di quello attuale e diminuire il flusso di auto che ogni mattina si riversa nelle strade provinciali e successivamente a Catania. Ciò garantirebbe agli utenti un risparmio economico, velocità negli spostamenti e riduzione dell’inquinamento. Questa proposta deve essere intesa come una soluzione temporanea in attesa che venga realizzata la monorotaia dell’Etna Rail certamente più veloce del gommato.
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Premesso che la mia proposta è complementare e non alternativa a quella del BRT etneo, vorrei far notare che allo stato attuale qualsiasi mezzo si bloccherebbe nel traffico di via Gramsci e dello svincolo di Gravina. La soluzione è di riunire i vari comuni e proporre un piano intercomunale con una robusta iniezione di sensi unici e qualche corsia preferenziale (dove serve davvero, però). L’interesse metropolitano deve prevalere su quello locale. Inoltre si potrebbe allargare il viale De Gasperi di Mascalucia le cui fasce di rispetto sono tuttora libere da costruzioni. Il vantaggio di una tale soluzione (compreso il BRT, ovviamente) sarebbe di rendere veramente inutile la superstrada.
Oggi ho controllato la via Gramsci e in effetti una corsia centrale riservata al BRT si potrebbe fare.