Un parcheggio al posto del Giardino di via Biblioteca in piazza Dante

Il Giardino di via Biblioteca è lo spazio pubblico, con ingresso sulla Piazza Dante,  adiacente all’ex Monastero dei Benedettini,  sede dell’Università,  che è stato recuperato secondo il  progetto dell’architetto Giancarlo De Carlo.

Il giardino e la Piazza Dante  ultimamente sono stati al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica a causa  del degrado dei luoghi e dell’annoso problema del “parcheggio abusivo” presente nella piazza. Il Geometra Antonino Leonardi, insieme all’architetto Giancarlo De Carlo ha curato  il recupero del Monastero, e oggi, prendendo atto degli  ultimi fatti avvenuti nei suddetti spazi, lancia una “proposta” d’intervento tramite la lettera pubblicata nella rubrica “Lo dico a La Sicilia”, di lunedì 30 maggio 2016, che potete leggere di seguito.

Il Monastero- deposito

Avviso riservato agli abituali clienti del magazzino di via Biblioteca (Monastero dei Benedettini). Con riferimento all’ultimo prelievo di materiale metallico, effettuato domenica 22, si fa presente che nella stessa area dove è avvenuto il prelievo in argomento giace  (a disposizione) quanto segue: tre elementi  a profilo curvo  in ferro zincato e svariati pannelli di grigliato metallico similari ai gradini già prelevati.

Per i catanesi curiosi che reputano il superiore avviso un messaggio cifrato (“a baccagghi”) provo a spiegare. Anche se da diversi anni ho smesso di lavorare e ora mi godo la pensione ( si fa per dire) , avendo trascorso oltre trent’anni a girovagare nel Monastero dei Benedettini, ogni tanto, non so se per  abitudine o per nostalgia, vado a trovare i giovani nuovi amici e amiche di Officine Culturali.

Nell’ultima recente visita ho visto che l’uscita di sicurezza dell’aula 254 era sbarrata con fettuccia bianco-rossa. Incuriosito, mi avvicino e mi accorgo che nella scala mancavano  i gradini (13).  Non mi è stato difficile accertare che i gradini erano scomparsi domenica 22.

L’evento non è un fatto eccezionale. Da anni il monastero è considerato un grande deposito: metalli, legni, cavi elettrici, arredi….anche le piante per ornare un balcone. Un mio vecchio collega mi ha confidato che alcuni enti statali, a cui è stata affidata la gestione del patrimonio edilizio pubblico, per ridurre i costi di manutenzione non vedono male la messa fuori uso di elementi o strutture ritenute superflui o poco utili.

Quindi che male c’è a dare una mano ai bisognosi? E’ opera di bene. Io, invece, sono dell’avviso che nel caso in specie prevalga l’effetto memoria : fino a pochi anni addietro, il cosiddetto giardino di via Biblioteca era un deposito di materiale per l’edilizia, prima gestito da “puzzu u pizzaru”, poi dalla manutenzione comunale. Sono dell’avviso che prevalgano ancora queste vecchie abitudini .

Leggo su La Sicilia del 26 maggio che un’apposita commissione per “La fabbrica del decoro” ( di chi?) sta per redigere un “piano” per sottrarre piazza Dante al degrado. Io, che mi considero un occupante “abusivo” del Monastero, propongo che il piano venga esteso alla via Biblioteca; sono dell’avviso, per la seconda volta, che  sia rimosso ciò che resta  dell’originario giardino e si stenda su tutto il terreno un manto di asfalto verde da adibire a parcheggio: finalmente una “zona” verde nel quartiere Antico Corso.

Antonino Leonardi

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