Catania, il gioco dell’oca del Piano Urbano della Mobilità sostenibile

Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) è uno strumento di pianificazione strategica della mobilità, è regolamentato da norme europee e nazionali, può essere realizzato su base comunale o metropolitana, permette di coordinare gli interventi e programmare gli investimenti su base pluriennale. Il PUMS, previsto dal DM 4 agosto 2017 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è condizione necessaria per l’accesso ad alcuni finanziamenti pubblici legati alla realizzazione di interventi per la mobilità.

Catania non si è ancora dotata del PUMS ed è in grande ritardo rispetto ad altre città italiane (tra le quali Siracusa e Palermo). Mancanza ancora più grave per una realtà come la nostra da anni agli ultimi posti in materia di ecosistemi urbani, come testimoniano i rapporti annuali “Ecosistema Urbano” di Legambiente e Sole 24 Ore.

Il 12 marzo 2020 la Città Metropolitana di Catania aveva pubblicato la gara d’appalto per la “Redazione del piano della mobilità sostenibile (PUMS) della Città Metropolitana di Catania”.

Il 23 giugno 2020 l’Assessore Arcidiacono, intervenendo a un’assemblea online organizzata da Legambiente, aveva dichiarato: “entro ottobre Catania avrà il suo PUMS”, concretizzando un impegno – già assunto durante un’assemblea pubblica di CittàInsieme di fine 2019 – a dotare finalmente Catania del PUMS.

L’8 luglio 2020 dagli organi di stampa apprendevamo che la gara era stata espletata con l’aggiudicazione provvisoria e che il documento avrebbe dovuto essere consegnato entro la fine del mese di ottobre.

Sennonché, la gara, vinta dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese (R.T.I.) composto da “TRT Trasporti e Territorio S.r.l.” ed “Isfort S.p.A.”, è stata impugnata al TAR di Catania, con ricorso accolto il 21 ottobre scorso, dalla seconda società classificata in graduatoria (la “Sysma System Management”). La pronuncia del TAR è stata pubblicata il 23 ottobre 2020: link.

Il conseguente annullamento dell’aggiudicazione ci riporta ai nastri di partenza. La nostra città (e con essa l’intera area metropolitana) dovrà ancora attendere il suo PUMS. Chissà per quanto altro tempo ancora!

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