Metro di Catania, nel 2018 quasi sei milioni di passeggeri: +68% rispetto all’anno precedente

Sono stati quasi cinque milioni e ottocentomila i passeggeri della metropolitana di Catania nel 2018: un dato rilevante che testimonia l’importante crescita dell’utenza, da due anni a questa parte, dell’unica linea metropolitana della Sicilia.

In particolare, nell’anno appena trascorso il numero dell’utenza dell’underground etnea si è attestato a 5.762.000 passeggeri, a fronte dei 3.410.000 dell’anno precedente, registrando quindi un incremento del 68%. Un risultato significativo, che si era già intuito alla luce dei risultati del primo semestre (3.028.078 passeggeri da gennaio a giugno, rispetto a 1.316.898 dello stesso periodo del 2017) e che ha trovato conferma nei dati resi noti dalla gestione governativa della Ferrovia Circumetnea.

Come è facile notare, nel secondo semestre c’è stata una flessione rispetto al primo, ma questo dato è piuttosto normale visto che nel secondo semestre sono compresi anche i mesi di luglio e agosto nei quali la richiesta di mobilità interna è tradizionalmente inferiore.

I flussi di passeggeri sono ulteriormente cresciuti, invece, a partire da ottobre, con l’avvento dell’abbonamento gratuito per gli studenti universitari: ciò è un dato estremamente positivo, perché gli studenti (da sempre una fetta consistente dell’utenza metro) adesso prendono più spesso e in maggior numero la metropolitana, non solo per andare a lezione ma anche per altre ragioni come compere in centro e quant’altro.

Alla luce di questi risultati, l’obiettivo ampiamente a portata di mano per l’anno 2019 è superare i sei milioni di passeggeri e, possibilmente, avvicinarsi ai sette.
Traguardo che non appare difficile da raggiungere, specialmente se, crisi Tecnis e Cmc permettendo (ahinoi), nel corso di quest’anno apriranno al pubblico altre quattro stazioni: tre nuove -Cibali, Fontana e Monte Po-, con quasi 2 km di nuovo tracciato, e la vecchia stazione Porto (possibile riapertura entro l’estate).
Nel corso di quest’anno, inoltre, dovrebbe finalmente essere introdotta l’apertura domenicale (forse da febbraio), che, pur con numeri di utenza certamente inferiori a quelli dei giorni feriali, rappresenterà un’ulteriore quota da aggiungere al dato complessivo, insieme con quella che si potrà ottenere estendendo l’orario di esercizio serale e ripristinando il servizio notturno nel fine settimana.


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