Tondo Gioeni, una proposta per migliorare il traffico

Non mi dilungherò in premesse sullo stato del Tondo Gioeni poiché conosciamo già tutti benissimo il problema, pertanto passo subito a quale, secondo me, sia il problema causato dalla demolizione del ponte e come potremmo provare a risolverlo.

Partiamo prima di tutto dal presupposto che le condizioni del traffico prima che il ponte fosse abbattuto fossero delle condizioni ideali in cui il traffico era scorrevole (o comunque lo fosse più di adesso). Recuperiamo adesso una foto del Tondo Gioeni prima dell’abbattimento.

Tondo Gioeni prima dell'abbattimento

 

Ecco come si presentava la circonvallazione qualche anno fa. Osserviamo invece come si presenta adesso:

 

Tondo Gioeni dopo l'abbattimento

Le due immagini, a prima vista, sembrano molto differenti tra loro e in effetti da un punto di vista morfologico è innagabile, del resto adesso manca un ponte. Ma se guardiamo con attenzione le differenze dal punto di vista della viabilità notiamo una cosa molto interessante: non è cambiato quasi nulla se non pochissimi cruciali elementi (e questa è una cosa positiva perché ci indica su cosa dobbiamo intervenire per sciogliere questo nodo): infatti chi percorreva la circonvallazione verso Ognina la percorre ancora oggi allo stesso modo e allo stesso modo ha la possibilità di svoltare a destra verso la Via Etnea per imboccare Via Ardizzone Gioeni o di svoltare a destra verso Via Caronda o di svoltare a sinistra in prossimità del torna indietro per risalire la circonvallazione, raggiungere le zone Canalicchio, Barriera e Gravina.

Le differenze arrivano nel caso dei guidatori che percorrono la circonvallazione in direzione Misterbianco, infatti, anche se è ancora possibile svoltare a destra in direzione Barriera, non è più possibile svoltare a sinistra per andare in Via Etnea e successivamente in Via Ardizzone Gioeni il che tuttavia non è un grave problema poiché è possibile prendere il torna indietro di via Petraro che permette di immetterci direttamente in via Passo Gravina, e, per finire, è possibile utilizzare la rotatoria per poter tornare indietro sulla circonvallazione in direzione Ognina.

Le vere, importanti differenze arrivano per chi si trova sulla Via Etnea e arrivato in prossimità della rotatoria è obbligato a impegnare la circonvallazione immettendosi nel traffico (e quindi a sua volta ad intensificarlo) senza possibilità di scelta. Infatti, quando il ponte c’era ancora, chi si trovava in via Etnea aveva la possibilità di percorrerlo per arrivare a Barriera e Gravina. Certo, chi doveva risalire la circonvallazione era comunque obbligato ad utilizzare il torna indietro poco più avanti producendo altro traffico.

La mia proposta è la seguente: a mio parere è sufficiente apportare delle modiche alla nuova rotatoria che è andata a sostituire il ponte; per l’appunto questa rotatoria è “insolita” se messa a confronto alle altre della circonvallazione, infatti questa non dà diritto di precedenza a chi la impegna e quindi nemmeno impone l’obbligo di dar precedenza a chi si avvicina ad essa ma soprattutto non dà la possibilità a chi viene dalla Via Etnea di poterla impegnare. Se si trasformasse questa rotatoria in una “classica” rotatoria (rotonda anziché ovale come le altre rotatorie pochi km più avanti) dando la possibilità di accedervi anche a chi viene dalla Via Etnea e dando soprattutto il diritto di precedenza a chi la impegna devieremmo tutti i guidatori che intendono raggiungere la via Passo Gravina, zona Barriera e zona Canalicchio senza obbligarli ad utilizzare il torna indietro più avanti nella circonvallazione. Inoltre potranno sfruttare la nuova rotatoria tutti i guidatori che dalla via Etnea vorranno risalire la circonvallazione verso Misterbianco riducendo ulteriormente il traffico che si accumula a ridosso del torna indietro su menzionato il che sarebbe una novità dal punto di vista della viabilità rispetto a quando c’era ancora il ponte.

Inoltre, anche se ovviamente non è il mio campo, immagino che una modifica di questo tipo abbia un impatto economico molto minore rispetto alla bonifica di un sottopassaggio che francamente non dà alcun vantaggio alla mobilità.

 

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