Parcheggio Scambiatore Santa Sofia: un grande porto di accesso alla città perfettamente efficiente

Tiene banco il tema dei parcheggi a Catania.

Da un lato continuano a non realizzarsi quelli pertinenziali interrati, di capienza medio-bassa, che avrebbero o dovrebbero avere il solo scopo di eliminare parte della sosta dalla superficie per poter adibire quest’ultima ad aree pedonali e ciclabili, come sarebbe nel caso di potenziali parcheggi ipogei nelle piazze Giovanni Verga, Pietro Lupo, Ludovico Ariosto, Vincenzo Lanza, Ettore Majorana, etc.

Da un altro lato, invece, sono stati programmati alcuni nuovi parcheggi scambiatori, con caratteristiche diverse, dotati di capienza ben maggiore, posti solo in posizione periferica o semiperiferica e, soprattutto, in corrispondenza del passaggio di mezzi di trasporto pubblico ad alta frequenza, affinché l’utente proveniente da fuori città possa lasciare qui il proprio mezzo privato e proseguire il viaggio verso il centro cittadino e altre aree grazie ai servizi pubblici su gomma o su ferro. Esempi di parcheggi scambiatori già in uso sono il parcheggio Fontanarossa a sud, nei pressi dell’aeroporto, e il parcheggio Due Obelischi a nord (zona Sant’Agata Li Battiati / Gravina di Catania). A questi dovrebbero aggiungersi, l’anno prossimo, tre nuovi parcheggi scambiatori: Sanzio (capolinea n°2 Amt e metro Giuffrida), AciCastello (che dovrà scambiare con una nuova linea di BRT) e Narciso (metro Borgo). Su ciascuno di questi potrebbero avanzarsi alcune considerazioni in funzione delle loro particolari specificità, opportunità e anche criticità, ma oggi vogliamo concentrare l’attenzione su un altro parcheggio scambiatore già aperto e perfettamente funzionante.

Stiamo parlando del Parcheggio Scambiatore Santa Sofia: probabilmente meno pubblicizzato di altri, non è di competenza comunale ma è gestito dall’Università degli Studi di Catania. Si tratta di un parcheggio molto capiente (1700 posti), a raso (cioè in superficie), in parte alberato e in parte con pensiline dotate di pannelli fotovoltaici. La sua posizione è strategica: al termine nord di via Santa Sofia e del relativo polo universitario, da cui trae il nome, si presta a servire comodamente il quartiere di San Giovanni Galermo e il quartiere di Fasano di Gravina di Catania ma anche, naturalmente, tutti i numerosi e popolosi sobborghi di questa vasta area dell’hinterland etneo.

Il parcheggio Santa Sofia, a cui si accede da via San Zenone, è aperto dalle 6:45 alle 22, tutti i giorni feriali. Da qui parte, ogni 10 minuti (20 di sabato), il metro shuttle, la navetta Fce che fa la spola tra il parcheggio e la stazione metro Milo, servendo lungo il suo tragitto (che si percorre in pochi minuti a bordo di moderni e confortevoli bus Fce) luoghi di interesse quali la Torre Biologica, il policlinico universitario, il Cus, il dipartimento di Agraria dell’Università, l’ospedale San Luigi nonché tutte le facoltà ospitate all’interno della Cittadella Universitaria. Quest’ultima, dalle prossime settimane, sarà servita, lungo il tragitto in direzione metro Milo, anche da due nuove fermate poste all’interno del complesso.

Contestualmente, infatti, l’Università di Catania, proprio per offrire ai suoi studenti, docenti e personale un luogo sempre più simile a un campus e orientato ad efficienti criteri di mobilità sostenibile, eliminerà circa 100 stalli attualmente esistenti lungo la sua principale strada di attraversamento, permettendo la sosta solo all’interno di poche aree consentite e dei più piccoli parcheggi esistenti (dotati di alberature o di pannelli fotovoltaici) e attuando una politica fortemente repressiva nei confronti della “sosta selvaggia”. In buona sostanza, si tratterà di un modello che andrebbe esportato, su scala più grande, a tutto il centro cittadino: far funzionare le strutture esistenti e offrire un servizio efficiente si rivela efficace se, infatti, allo stesso tempo si disincentivano tutte le pratiche in contrasto con la mobilità sostenibile come l’uso indiscriminato del mezzo privato e la sosta selvaggia. Allo stesso tempo, quindi, andrebbero incrementate le ZTL e le aree pedonali, soprattutto (ma non soltanto) in centro storico, dove la sosta in superficie dovrebbe prevedere tariffe di sosta a pagamento maggiori rispetto alle altre zone cittadine, in modo da invogliare l’utenza a non utilizzare l’auto ma a servirsi dei mezzi pubblici, naturalmente potendo contare sulla loro efficienza.

Fino ad oggi, infatti, il Parcheggio Scambiatore Santa Sofia è sottoutilizzato, nonostante sia perfettamente efficiente, con tariffe davvero concorrenziali e la possibilità di servirsi di metro shuttle e metropolitana: basta disporre di un qualsiasi titolo di viaggio della metropolitana valido, dal ticket semplice all’abbonamento. Con un biglietto giornaliero di appena 2 euro, ad esempio, è possibile utilizzare il parcheggio per tutto il giorno, servirsi del metro shuttle e anche della metropolitana, tutte le volte che si vuole nell’arco della giornata. In realistici 20 minuti, quindi, ci si può spostare ad esempio da San Giovanni Galermo a piazza Stesicoro, senza alcuno stress da ricerca parcheggio, senza rimanere incolonnati nel traffico, senza contribuire a congestioni stradali e inquinamento, senza consumare ulteriore (costosa) benzina e senza dover pagare tariffe di sosta più alte.

In attesa che l’amministrazione comunale attui politiche volte a migliorare la mobilità cittadina e a valorizzarne le infrastrutture specifiche, partendo da quelle già esistenti, l’invito a tutti i cittadini di buona volontà è lanciato: impariamo a muoverci rispettando ambiente e città, ne guadagneremo, oltre che economicamente, in salute, vivibilità e qualità dei luoghi in cui viviamo.


Ti potrebbero interessare:

 

Condividi

Post correlati

One Thought to “Parcheggio Scambiatore Santa Sofia: un grande porto di accesso alla città perfettamente efficiente”

  1. Fino a quando la polizia municipale non farà rispettare seriamente il divieto di sosta con multe salate e una costante presenza sul territorio, il parcheggio scambiatore rimarrá sottoutilizzato. Gli utenti onesti diposti a lasciare la macchina e usare i mezzi pubblici si sentiranno sempre penalizzati nei confronti degli “sperti” che pacheggiano come e dove gli pare, sicuri della loro impunità.
    Ma ci vorrebbe un sindaco che avesse il coraggio di far rispettare la legge: con ordinanze che puniscano anche i vigili urbani lavativi. Mi sa che questo è destinato a rimanere un sogno, perché chi mai avrà il coraggio di mettersi contro una tale “casta” (appunto i “vaddia municipali”) che porta così tanti voti alle elezioni?

Lascia un commento