Metropolitana di Catania: progressi eccellenti, ma molti aspetti da migliorare

La metropolitana di Catania è in servizio da ben diciotto anni, ossia dall’ormai lontano 11 luglio del 1999, quando entrò in esercizio la tratta Borgo-Porto: 6 stazioni, di cui due in superficie, per appena 3,8 km di linea. Ma solo da qualche mese la metropolitana è entrata nel cuore (e nelle abitudini) di tanti catanesi.

Non è un caso: a dicembre 2016, grazie a due nuovi km sotterranei, la metro ha raggiunto il cuore della città con la nuova stazione Stesicoro in Corso Sicilia, passando per Giovanni XXIII, di fronte la stazione centrale FS, mentre dallo scorso marzo raggiunge anche due nuove stazioni poste sotto la circonvallazione che servono due dei quartieri periferici settentrionali, cioè Nesima e San Nullo, passando per le nuove stazioni di Milo (viale Alexander Fleming, pressi via Milo) e di Cibali (tra via Bergamo e via Galermo), sebbene quest’ultima non sia stata ancora aperta per via di problemi sia di natura tecnica che economica.

Attualmente sono 7 i chilometri di linea in esercizio, con 9 stazioni, tali da aver portato la metropolitana all’eccezionale incremento del numero di utenti del 323% nel primo semestre 2017, rispetto allo stesso periodo del 2016, con 1.320.000 passeggeri in sei mesi (e solamente negli ultimi tre mesi con la linea estesa sino a Nesima). E potenzialmente i chilometri sono 8,8, considerando la diramazione Galatea-Porto, chiusa da dicembre, e le stazioni 11, nell’attesa della riapertura del capolinea Porto e dell’apertura della stazione di Cibali.

Queste considerazioni iniziali sono il primo segnale di come il servizio possa migliorare prima ancora dell’apertura di altri 1,7 km di linea, prevista per la metà dell’anno prossimo con le nuove stazioni di viale Felice Fontana (Ospedale Garibaldi nuovo) e di Monte Po, per la quale i lavori procedono a gonfie vele e proprio pochi giorni fa è stato abbattuto il primo dei tre diaframmi previsti lungo la realizzazione del tunnel.

Ma se l’apertura della stazione di Cibali e la riapertura del capolinea del porto, che insieme consentirebbero di portare ulteriore utenza da e per due zone rimaste scoperte rispettivamente ad alta densità abitativa e di servizi nel territorio, comportano interventi di carattere tecnico non indifferente, ci sono molti altri aspetti che caratterizzano la linea metropolitana che possono e devono essere migliorati: alcuni possono essere risolti nel breve termine, altri necessitano di più tempo. In alcuni casi non si tratta di interventi tali da incidere sulla efficacia del servizio, ma sul confort e sulla qualità.

Stazione Porto, banchina
Stazione Porto, banchina

Vediamo, nel dettaglio, di che si tratta, partendo da quegli aspetti migliorabili nel breve termine: alcuni riguardano la facilità di accesso all’infrastruttura. A differenza di quelle aperte nel 1999, infatti, le nuove stazioni sono dotate solo parzialmente dei corrimani, che sono del tutto assenti lungo le rampe che dalla quota stradale portano al piano mezzanino.

E se, per il momento, non è possibile utilizzare in discesa i nuovi ascensori che conducono direttamente al piano binari, se non rivolgendosi agli operatori di stazione, giacché per il momento manca un sistema fisso di controllo di accesso, presso la stazione Giovanni XXIII sarebbe invece sempre possibile farne uso, anche dalla quota stradale, poiché, a differenza delle altre stazioni, qui l’ascensore in superficie conduce solo al piano mezzanino, prima dei varchi di ingresso, e quindi non sarebbe necessario doversi rivolgere all’operatore di stazione. A proposito della stazione Giovanni XXIII: pur essendo la più grande e tra le più frequentate, questa stazione è l’unica dove sono ancora inopinatamente assenti i cestini portarifiuti.

Cambiando argomento, va evidenziato che purtroppo Catania è l’unica città d’Italia dotata di metropolitana a non averla indicata su Google Maps. Le altre città “metro-munite” (Roma, Milano, Napoli, Torino, Genova, Bari e Brescia, dunque includendo anche metropolitane leggere e ferrovie metropolitane), riportano tutte, su tale applicazione, il posizionamento sul territorio urbano delle stazioni della metropolitana, identificate con apposite iconcine, immediatamente riconoscibili, recanti una ‘M’ bianca su fondo rosso.

Google Maps è ormai utilizzatissima da cittadini e turisti in tutto il mondo e non indicare la presenza della metro, per molti, equivale a non conoscere l’esistenza della metropolitana a Catania. In questi casi è la stessa azienda di trasporto, nella fattispecie la Ferrovia CircumEtnea, a dover segnalare a Google Maps la loro ubicazione affinché vengano opportunamente riportate sulle mappe.

Teoricamente, dovrebbe essere un processo abbastanza facile e appare quanto mai strano che, ancora oggi, questa lacuna non sia stata colmata. Su Google Maps, intanto, sono segnate alcune stazioni mediante inserzione degli utenti, ma essendo classificate come luoghi, la loro denominazione varia e comunque non appaiono a ogni livello di mappa, né sono facilmente individuabili e riconoscibili per la loro funzione, a differenza della segnalazione “ufficiale”.

A proposito di segnali di riconoscimento: le tipiche insegne luminose rettangolari, su pali, con la ‘M’ bianca su fondo rosso, poste all’ingresso degli accessi, sono quasi tutte non funzionanti lungo la vecchia tratta Borgo-Galatea, rendendo così meno evidente la localizzazione degli accessi nelle ore serali (e, in inverno, anche pomeridiane). Andrebbero ripristinate. C’è da dire che pure le insegne delle nuove stazioni, talvolta, appaiono spente. Scendendo al piano binari, solo 5 delle 9 stazioni ad oggi in funzione sono dotate di display per informazioni all’utenza.

Nell’attesa che tali dispositivi siano collocati in tutte le stazioni, è comunque opportuno che quelli già installati assolvano la loro principale funzione, ovvero indicare i tempi di attesa alle fermate. Attualmente indicano solo la frequenza: dato poco utile per l’utente che giunge in stazione e non sa da quanto tempo è passata la corsa precedente. Analogamente, salendo a bordo del treno, salta all’occhio il mancato utilizzo dei display e dei segnali di cui sono dotate le carrozze. Attualmente, i display di tutti i treni sono tenuti spenti, invece di indicare la successione delle fermate, mentre i segnali indicanti il lato di apertura porte, pur presenti, non sono stati mai impiegati. Non solo: ancora manca l’annuncio vocale di fermata all’interno del treno, tipico di tutte le metropolitane. Un accorgimento utilissimo per l’utenza e indispensabile per gli ipovedenti.

Per concludere circa gli aspetti che, sulla carta, potrebbero essere risolti in un breve lasso di tempo, una piccola segnalazione che, però, è meramente estetica: la nuova fontana realizzata in superficie sopra la stazione di piazza Papa Giovanni XXIII non è in funzione. Perché? Si tratta di un gradevole elemento di decoro urbano che non ha senso non mantenere in uso.

Stazione Giovanni XXIII: spazio urbano ingresso centrale
Stazione Giovanni XXIII: spazio urbano ingresso centrale

Ma veniamo ad altri aspetti della metropolitana cittadina che, però, necessitano di un maggiore margine di tempo per essere portati a compimento:

Già detto della cruciale importanza dell’apertura della nuova stazione di Cibali, per la quale i lavori sono timidamente ripresi, e della riapertura della stazione Porto, sulla quale la Fce non ha rilasciato dichiarazioni nelle ultime settimane, l’infrastruttura necessita di altri importanti interventi minori, specialmente lungo la “vecchia” tratta Borgo-Galatea.

Qui, infatti, urge provvedere alla riparazione di molte scale mobili guaste, nonché alla messa in esercizio degli ascensori: circa quest’ultimo aspetto, quantomeno, dovrebbero essere in corso le procedure di appalto per il ripristino.

Come già accennato, è necessario procedere al più presto all’installazione dei varchi di ingresso anche al piano binari laddove esistono ascensori che dalla quota stradale conducono direttamente al piano binari (ossia nella maggior parte delle stazioni), al fine di poterne consentire l’uso anche in discesa senza rivolgersi agli operatori di stazione che, solitamente, stazionano al piano mezzanino: questo significa che un genitore con passeggino al seguito non può far nulla, ad esempio, poiché non può certo scendere al piano mezzanino per rivolgersi agli operatori e lasciare il passeggino in strada. Una soluzione tampone potrebbe essere rappresentata dall’installazione di videocitofoni presso gli ascensori collegati con le postazioni degli operatori di stazione, ma non tutte le stazioni sono dotate di presidio fisso (ad esempio, le quattro stazioni interrate della tratta Borgo-Galatea).

Ancora, è incessante e quotidiana la richiesta, che perviene anche a noi di Mobilita Catania, dell’estensione dell’orario di servizio che dovrebbe coinvolgere anche le prime ore notturne, specialmente nel fine settimana, nonché le domeniche e i giorni festivi quando, invece, con disappunto di molti potenziali utenti, la metropolitana rimane disdicevolmente chiusa, rappresentando una grave anomalia rispetto a ogni servizio di trasporto pubblico locale che si rispetti in una grande città.

Parimenti, la frequenza delle corse dovrebbe essere innalzata. Ad oggi la frequenza per entrambe le direzioni è di un treno ogni 10 minuti sino alle ore 15 e di un treno ogni quarto d’ora dalle 15 sino a termine esercizio. Si tratta di frequenze che tutto sommato, allo stato attuale, riescono ad assolvere la domanda. Ma con la prospettiva dell’imminente estensione della linea e anche per attrarre ulteriore utenza più (legittimamente) esigente, sarà nell’ordine delle cose garantire una maggiore frequenza delle corse, in linea con le caratteristiche tradizionali che questo mezzo di trasporto è in grado di offrire.

Altra richiesta dell’utenza riguarda la ricettività delle reti telefoniche mobili in metropolitana. Al momento solo la rete Tim permette di utilizzare i telefoni cellulari anche nel tunnel della metropolitana.

Venendo nuovamente al tema dell’accessibilità, una questione già nota riguarda la fruibilità della stazione Milo, che dispone di accesso solo dal lato settentrionale, orientato verso la cittadella universitaria (per la quale sarà presto attivo un apposito servizio di navetta bus di collegamento diretto). La parte più densamente abitata della zona, infatti, è a sud della stazione ma non esiste un collegamento diretto che permetta di evitare un lungo tragitto in salita agli utenti. Non sono pochi, infatti, specialmente quelli più anziani, che rinunciano a recarsi presso questa stazione per tale ragione.

Un discorso simile si potrebbe fare per la stazione di San Nullo, che potenzialmente è anche nodo di scambio auto-metro se verrà realizzato il parcheggio omonimo, anche in questo caso a sud della stazione, che permetterebbe allo stesso tempo un più veloce accesso all’utenza della popolosa parte di quartiere posta all’interno della circonvallazione.

Sempre traendo spunto dalle segnalazioni degli utenti, altro aspetto che migliorerebbe la qualità del servizio sarebbe costituito dalla possibilità di acquistare titoli di viaggio digitali, mediante apposite app. A proposito di titoli di viaggio, non si può non citare uno degli aspetti fondamentali per una buona rete di trasporto pubblico: ossia la possibilità di disporre di biglietti e di abbonamenti integrati tra le reti della metropolitana, degli autobus Amt e, ormai, anche del passante ferroviario di Trenitalia: una delle chiavi del successo del trasporto pubblico su quello privato, infatti, si gioca proprio sulla semplicità e sulla convenienza, aspetti sicuramente da affrontare prioritariamente. Un diverso aspetto di integrazione è fornito anche dalla combinazione bici+metro.

Attualmente è possibile accedere alla metropolitana con la bicicletta, anche se con alcune limitazioni negli orari e nella quantità. Ma non si è pensato, fino ad adesso, a dotare tutte le stazioni di rastrelliere per biciclette in prossimità degli accessi in superficie: i ciclisti catanesi, in costante aumento, gradirebbero certo una soluzione comoda del genere.

Infine, anche in questo caso si chiude con una nota che riguarda l’estetica (ma non solo): il piazzale della stazione Milo, adibito a parcheggio, dispone potenzialmente di numerose aiuole e piccole aree verdi. Ma attualmente alberi e verde sono presenti solo in minima parte, mentre potrebbero garantire una maggiore gradevolezza del luogo sia sotto il profilo estetico che ambientale, portando anche zone d’ombra. Sempre presso la stessa stazione, si rimane in attesa della realizzazione della copertura dell’accesso alla stazione metro, inizialmente prevista ma, per il momento, non realizzata.

Come si è certamente potuto notare, a fronte di un servizio che già allo stato attuale rappresenta la migliore scelta in tema di trasporto pubblico nella città etnea, sono davvero numerosi gli aspetti che possono e devono essere migliorati, innalzando così la qualità del servizio offerto e mettendosi in linea con le altre, analoghe realtà europee. Alla Ferrovia CircumEtnea il compito di tradurre in realtà ciò che altrove è già la normalità.


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3 Thoughts to “Metropolitana di Catania: progressi eccellenti, ma molti aspetti da migliorare”

  1. fabio80

    Voi di Mobilità avete centrato i ‘limiti’ attuali della METRO. Ad oggi è un servizio perfetto sotto tanti aspetti, ma fa arrabbiare che determinate migliorie ancora siano irrisolte. Probabilmente ci si poteva pensare prima, ma ormai conta solo che la FCE tenda sempre a migliorare le tratte esistenti e contemporaneamente a lavorare sulle tratte future.

  2. giampippo

    I miei sinceri complimenti al redattore dell’articolo che ha saputo non solo cogliere le numerose criticità che attualmente affliggono questo importantissimo servizio pubblico ma anche proporre soluzioni. C’è solo da augurarsi che la FCE, nella persona dei propri responsabili, sappia prendere spunto per un’azione efficace che in tempi ragionevoli, permetta di ai cittadini di poter fruire di impianti e servizi adeguati. Ciò che viene richiesto infatti non dovrebbe costituire straordinarie migliorie e interventi eccezionali ma il semplice adeguamento adeguamento a quello che nelle città e nelle nazioni civili, è un normale servizio di trasporto metropolitano..

  3. abcdefgh

    RIVERNICIARE I TRENI NO, eh?……………….quando in stazione arriva una PORCHERIA DI CONVOGLIO IMBRATTATA ……dimostra incuria, sporcizia e schifo…..

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