Crisi senza fine per AMT: lunghe attese, BRT penalizzato e nessun progetto di rilancio

Il Brt, la linea veloce che collega il centro con il parcheggio scambiatore Due Obelischi sembra non avere fortuna a Catania. Ce ne siamo già occupati in un precedente articolo in cui illustravamo le gravi criticità soprattutto nelle frequenze che spesso arrivavano a 30-40 minuti contro i 7 minuti previsti dal progetto e garantite almeno il primo anno della sua messa in opera


A novembre 2016, dopo la messa in servizio di 9 autobus, la situazione sembrava fosse migliorata: a dicembre avevamo infatti monitorato il servizio BRT e su otto autobus previsti ne avevamo contati sette con una frequenza che oscillava tra gli 8 e i 10 minuti, tutto sommato accettabile.

In questi giorni di marzo abbiamo nuovamente monitorato la linea e abbiamo notato un peggioramento della frequenza. I bus sono diventati quattro e le frequenze sono salite a 11-16 minuti con picchi di 20′ minuti; inoltre tutti i miglioramenti promessi dall’amministrazione comunale per velocizzare il servizio non hanno avuto seguito.

La corsia riservata di via Passo Gravina aspetta il ripristino, mentre i cordoli si stanno sempre più deteriorando, i semafori dedicati da mesi non sono più in funzione e il percorso diventa sempre più lento a causa di alcune strade chiuse al traffico.

I problemi del BRT sono ormai gravi e sedimentati e non sarà qualche vettura in più a riportare in auge il servizio, che al suo esordio contava 5 mila passeggeri al giorno; di seguito vi mostriamo alcune foto della linea subito dopo il suo esordio.

La linea è stata penalizzata dall’abbattimento del cavalcavia del Tondo Gioeni, che ha costretto l’azienda a rivedere il percorso, facendo venir meno una delle caratteristiche principali del BRT, ovvero la separazione del percorso dal traffico dei mezzi privati: durante le ore di punta gli autobus che servono la linea perdono parecchi minuti nel traffico caotico del nodo Gioeni.

Poi è seguito l’aggravamento della situazione finanziaria dell’AMT, causato in particolare dalla mancata riscossione dei crediti che l’azienda vanta da Regione Siciliana e soprattutto dal Comune di Catania.

Tutto ciò ha inficiato la manutenzione dell’infrastruttura: i sistemi di priorità semaforica alle intersezioni sono ormai spenti, i cordoli a protezione del percorso preferenziali sono scardinati, le fermate sono state vandalizzate; dallo scorso autunno il percorso del BRT è stato ulteriormente penalizzato dalla chiusura della corsia preferenziale di Ala a causa del crollo di un muro di un palazzo storico.

Anche il parcheggio di interscambio Due Obelischi, altro punto di forza del BRT rimane desolatamente vuoto: sono poche decine le auto che sostano quotidianamente, mentre sono più di 600 gli stalli vuoti.

Il cittadino utente infatti nelle proprie scelte di spostamento adotta delle scelte razionali: nella decisione se lasciare l’auto presso lo scambiatore e utilizzare l’autobus oppure entrare e sostare in centro con il proprio mezzo, allo stato attuale è più conveniente, economicamente e in termini di tempo, scegliere la propria auto.

Purtroppo non è solo il BRT ad avere problemi. Molte delle linee periferiche, già con frequenze molte basse, in questi giorni hanno superato i 90-100 minuti di attesa per alcune linee, creando estenuanti attese degli utenti alle fermate e di conseguenza un aumento del traffico dovuto alla scelta di utilizzare l’auto privata per necessità. Anche la linea 2-5, denominata Mercurio, è passata da 10 minuti a 20, gettando alle ortiche i miglioramenti e la fiducia degli utenti.

frequenze busm1

Le cause sono riconducibili alla grave situazione finanziaria dell’AMT, causato in particolare dalla mancata riscossione dei crediti che l’azienda vanta da Regione Siciliana e soprattutto dal Comune di Catania e da una cattiva gestione che è andata avanti senza un preciso piano di rilancio.

Domani ci dovrebbe essere l’assemblea dei soci per nominare il nuovo Cda, dopo le dimissioni della Baglieri e di Gentile, mentre i sindacati annunciano battaglia per gli stipendi non percepiti. Intanto l’AMT tenta di metterci una pezza trasferendo a Pantano d’Arci l’autoparco e l’officina di via Plebiscito.

Noi di Mobilita Catania riteniamo indispensabile rimodulare la rete delle linee dei bus urbani, che può essere resa più efficiente se riorganizzata con una visione globale e completa del sistema del trasporto pubblico locale, privilegiando linee di tipo BRT supportate da linee di adduzione e un uso diffuso di corsie preferenziali protette, chiaramente laddove il traffico urbano ne rende evidente la convenienza.

L’occasione propizia potrebbe essere una nuova pianificazione congiunta con i gestori di metropolitana e passante ferroviario: coprire il territorio metropolitano nell’ottica di ciascuna tipologia di trasporto complementare all’altra, permetterebbe una ridistribuzione più efficace e mirata dei mezzi su gomma circolanti. magari approfittando dei finanziamenti PON/Metro destinati alla nostra città.


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