AMT sconta scelte sbagliate: un errore abbandonare il progetto dei nuovi BRT

AMT (Azienda Metropolitana Trasporti) ci mette una pezza: con uno scarno comunicato stampa viene annunciato il potenziamento a partire da oggi, 16 settembre 2016, della linea BRT.


Noi di Mobilita Catania abbiamo pubblicato ieri un impietoso report, letto e condiviso da moltissimi cittadini, dello stato di salute della linea veloce BRT (Due Obelischi- Stesicoro): non resta ormai nulla dell’efficiente linea di trasporto pubblico che 3 anni fa aveva proiettato la nostra città a degli standard europei di efficienza.

È arrivato puntuale ieri sera uno scarno comunicato stampa in cui viene annunciato il “potenziamento” della linea BRT

“Da domani, venerdì 16 settembre 2016, ci saranno più mezzi sulla linea del Brt e, di conseguenza aumenterà, la frequenza delle corse. E’ stato il sindaco Enzo Bianco a chiedere il potenziamento al presidente dell’Azienda Metropolitana Trasporti, Carlo Lungaro, che ha provveduto investendo dell’iniziativa il direttore generale Armando Barbarino che si è subito attivato. Da domani, la frequenza delle corse che partono dal parcheggio di via Due Obelischi e vanno fino a piazza Stesicoro, passerà dagli attuali 20 minuti a 10 grazie agli ulteriori mezzi che saranno impiegati.”

L’operazione messa in atto ha tutte le sembianze della pezza che copre il buco: non si può neanche definire “potenziamento”, bensì più banalmente  l’aumento di una o due vetture per aumentare la frequenza della linea, rimanendo però lontani dallo standard di efficienza dei primi due anni del servizio, che ha esordito nel 2013.

I problemi del BRT sono ormai gravi e sedimentati e non sarà qualche vettura in più a riportare in auge il servizio, che al suo esordio contava 5 mila passeggeri al giorno e ora neanche un quinto.

La linea è stata penalizzata dall’abbattimento del cavalcavia del Tondo Gioeni, che ha costretto l’azienda a rivedere il percorso, facendo venir meno una delle caratteristiche principali del BRT, ovvero la separazione del percorso dal traffico dei mezzi privati: durante le ore di punta gli autobus che servono la linea perdono parecchi minuti nel traffico caotico del nodo Gioeni.

Poi è seguito l’aggravamento della situazione finanziaria dell’AMT, causato in particolare dalla mancata riscossione dei crediti che l’azienda vanta da Regione Siciliana e soprattutto dal Comune di Catania.

Tutto ciò ha inficiato la manutenzione dell’infrastruttura: i sistemi di priorità semaforica alle intersezioni sono ormai spenti, i cordoli a protezione del percorso preferenziali sono scardinati, le fermate sono state vandalizzate.

Ma le colpe più gravi sono quelle gestionali. A Febbraio di quest’anno per far fronte all’aggravarsi dello stato di salute dell’AMT, la dirigenza dell’azienda decise di far cessare tutte le agevolazioni all’utilizzo intermodale del parcheggio scambiatore Due Obelischi e del BRT, una scelta che denunciammo sul nostro sito e che suscitò le proteste degli utenti. Fortunatamente la cessazione degli incentivi al mezzo pubblico fu sventata grazie al dietrofront di AMT e Amministrazione comunale.

Ciononostante il parcheggio scambiatore Due Obelischi rimane desolatamente vuoto: sono poche decine le auto che sostano quotidianamente,  mentre sono più di 600 gli stalli vuoti. L’inutilizzo del parcheggio di interscambio tra mezzo privato e mezzo pubblico dimostra un’altra grave inefficienza gestionale: le politiche di AMT e Amministrazione di Catania sembrano non rispondere a nessun obiettivo teso al miglioramento della mobilità e della qualità urbana, sono scoordinate e prive di una programmazione.

Il cittadino utente infatti nelle proprie scelte di spostamento adotta delle scelte razionali: nella decisione se lasciare l’auto presso lo scambiatore e utilizzare l’autobus oppure entrare e sostare in centro con il proprio mezzo, allo stato attuale è più conveniente, economicamente e in termini di tempo, scegliere la propria auto. La sosta in centro costa davvero poco, nonostante il recente aumento di 12 centesimi, le zone a traffico limitato sono poche, prive di controlli e frequentemente varcate; dall’altra parte il servizio AMT è coperto da circa cinquanta vetture e molte linee rimangono scoperte ogni giorno.

L’attuale Amministrazione ha deciso di abbandonare inspiegabilmente la progettazione e la realizzazione delle altre 3 linee BRT previste nel Piano Generale del Traffico Urbano del 2013: un esperimento pienamente riuscito prima che fosse azzoppato per i motivi spiegati precedentemente.

L’unica soluzione è intervenire seriamente, avendo chiari gli obiettivi da perseguire e i progetti da implementare: una razionalizzazione del servizio AMT è possibile puntando su nuove linee BRT ed eliminando le sovrapposizioni di percorsi.

Nelle scorse settimane abbiamo dato spazio alla proposta dell’ingegnere Giacomo Guglielmo, già progettista per il PGTU di Catania (Piano Generale del Traffico Urbano), che prevede l’avvento di quattro linee di Bus Rapid Transit (BRT) e cinque nuove linee di adduzione, per cui è necessario utilizzare appena 56 autobus da 12 metri.

Occorre intervenire subito, approfittando nei finanziamenti PON/Metro destinati alla nostra città, coordinando la rimodulazione del servizio AMT in relazione alla prossima apertura delle nuove tratte della metropolitana, a un progressivo ampliamento delle zone a traffico limitato e delle aree pedonali; non ultimo a un piano della sosta che non preveda solo aumenti lineari, come finora avvenuto.

Nel breve periodo è necessario invece effettuare una radicale manutenzione del BRT1: l’operazione di oggi relativa al potenziamento di cui parla il comunicato stampa risponde a una inefficace logica emergenziale.


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