La fermata ferroviaria Fontanarossa diventa un rebus

Notizie interessanti sono pervenute nell’incontro che si è tenuto lo scorso 30 marzo alla IV Commissione Trasporti e Ambiente dell’Assemblea Regionale Siciliana in merito al collegamento ferroviario con l’Aeroporto di Catania


In questo incontro Trenitalia e Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) avrebbero comunicato ai rappresentanti sindacali e ai deputati regionali presenti l’esistenza di un progetto per realizzare una fermata ferroviaria in prossimità dell’aeroporto vicino alla sottostazione elettrica di RFi.

Al momento si ha uno stanziamento di 5 milioni di euro, con risorse di RFI, ma l’importo preciso dell’intera opera si potrà conoscere solo quando sarà finito l’intero iter progettuale.

La fermata sarà realizzata con la costruzione di nuove banchine dotate di pensilina e di lunghezza conforme alle norme tecniche per i servizi metropolitani. I treni utilizzati dovrebbero essere i Minuetto, che attualmente fanno servizio nella tratta Catania-Palermo, mentre i collegamenti con l’aeroporto dovrebbero avvenire tramite un bus navetta gestito da Sac.

Si tratta quindi di un ridimensionamento rispetto al progetto originario che prevedeva una stazione ferroviaria nei pressi dell’aeroporto e collegamenti con la struttura aeroportuale tramite tapis roulant coperti.

Si dovranno altresì realizzare tutte quelle opere necessarie a servizio della fermata quali i parcheggi e una nuova viabilità che in questo momento mancano e che saranno a carico della Sac.

La stessa società che gestisce lo scalo etneo avrebbe firmato ad ottobre 2015 un protocollo d’intesa con il Ministero della Difesa per acquisire, tramite esproprio, le aeree demaniali di proprietà dello stesso Dicastero che saranno interessate da questi interventi.

Nel futuro è inoltre prevista la costruzione di un nuovo binario ma non sarà realizzato in questa fase. I lavori, sia della nuova fermata, sia dei nuovi parcheggi e viabilità si dovrebbero concludere entro il 2019.

Questa proposta di RFI è stata comunque accolta con perplessità da parte delle stesse organizzazioni sindacali  che vedono questo progetto non risolutivo per l’aeroporto di Catania e prospettano invece una stazione vera e propria direttamente collegata con l’aeroporto senza bisogno di bus navetta.

Contestano inoltre che la realizzazione di questa fermata non permetterà all’aeroporto di Catania di entrare nell’elenco Core Network Ten-t, e cioè la lista dei trasporti più importanti del continente su cui far confluire gli investimenti economici per i prossimi dieci anni, proprio per l’assenza di un’accessibilità multimodale alla zona land side dello scalo, ossia l’area destinata ai servizi ai passeggeri che comprende i parcheggi e la viabilità.

Affinchè l’aeroporto di Catania entri a far parte del Core Network Ten-t, è necessario infatti realizzare l’intera opera prevista nel CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo per il completamento della Direttrice ferroviaria Messina-Catania-Palermo) ma al momento non c’è nessuna copertura finanziaria.

La fermata Fontarossa potrebbe comunque sbloccare un sistema di mobilità di tutta la fascia orientale dell’isola che attualmente è servita dal gommato e che da solo non sempre riesce a soddisfare la richiesta.


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